Il crudele, il feroce assassinio di Giulia porta ad una domanda che tutti non possono non porsi: come fermare i femminicidi.
Posta la domanda trovare la soluzione è purtroppo arduo: Lo stesso ministro Nordio ha dichiarato che le nuove leggi servono, doverose, ma non sono decisive.
Vi pare che questi giovani impazziti per la separazione, pronti ad uccidere e anche a suicidarsi, si fanno intimorire da un aumento delle pene previste?
Resta il tema cruciale dell’educazione. Psicoterapia di massa? E quando comincia questa educazione, nelle scuole? No: appena nati quando, prima ancora di parlare, osservano il comportamento dei loro genitori. Che sbagliano o non capiscono l’esempio che danno.
Il padre di Filippo Turetta ha dichiarato che suo figlio “era un bravo ragazzo”. Purtroppo “bravo” anzitutto ad uccidere l’ex fidanzata.
La sorella di Giulia ha dichiarato che restiamo una società patriarcale. E’ un fatto che da sempre la dona è sottomessa all’uomo, deve obbedire ai suoi desideri, guai se osa ribellarsi.
Invertire questa cultura, arrivare alla piena parità e al rispetto della donna, è tutt’altro che semplice. Per dire in politica Meloni e Elly sono l’eccezione…
Purtroppo ho un timore: che scatti l’effetto emulazione, che altri giovani via di testa siano portati a fare ciò che ha fatto Turetta.
Spero di sbagliarmi, ma arrivare a fermare i femminicidi resta molto, molto arduo.