Ho già avuto modo di dire che non condivido la scelta delle autonomie regionali perché coltivo ancora il sogno, l’illusione, dell’unità d’Italia; di un Paese unito dalle stesse regole, leggi e opportunità per i cittadini su tutto il territorio nazionale.
Ma qui in Veneto il percorso verso l’autonomia è stato addirittura grottesco.
Referendum consultivo, pura fuffa che nulla di concreto poteva garantire. Chiediamo ai cittadini se vogliono che arrivi il paradiso terrestre? Tutti d’accordo a votare sì, ma non basta perché arrivi.
Il quesito proposto ai veneto potrebbe così essere sintetizzato: “Cari bambini veneti volete che papà Luca Zaia vi aumenti la paghetta?”. Risposta: “Sì papà, grazie, siamo pronti a votarti!”.
Peccato che, come sottolineano con crescente rammarico le televisioni “amiche” di Zaia, dopo oltre 4 mila giorni la paghetta non sia arrivata. Lui, il presidente, in compenso è stato rieletto trionfalmente con la pura promessa…
Luca Zaia è un comunicatore eccezionale. Per governare forse servirebbe altro. Ad esempio non preoccuparsi di portare quanto più possibile nella Marca a discapito di altre province che sono e restano il pilastro portante del Veneto.
Zaia nel trevigiano si è portato l’Istituto oncologico veneto, la mini facoltà da campo di medicina; ha realizzato la Pedemontana che rischia di desertificare la zona industriale di Padova. Potesse porterebbe nella Marca anche l’Arena e la Basilica del Santo. (Ve la immaginate la Basilica in Valdobbiadene con il Santo che compie il miracolo di trasformare il prosecco in un vero vino?…)
Direi che quella di Zaia è una visione più da presidente della provincia di Treviso che del Veneto.
Tornando all’unità d’Italia purtroppo rimane un sogno. L’unica unità che procede è quella dei tatuaggi: da nord a sud, da giovani a meno giovani, da donne a uomini, sempre più numerosi a pagare per sfregiare il proprio corpo, pensando di renderlo più attraente.
Una volta cercavi di lasciare un segno con la tua vita, col lavoro, con l’educazione dei figli, con l’impegno sociale. Adesso il segno lo lasci sul tuo corpo.
In attesa che la cremazione faccia pulizia.