… ma soprattutto in campo!
Dedico questo post a Claudio Santini. Di cui già avevo parlato benissimo in occasione del suo ingresso insieme a Soleri nella parte finale di Ravenna-Padova. In quell’occasione, con la collaborazione dell’attaccante romano, aveva buttato in rete il 3-1 della tranquillità. Oggi ha fatto molto di più: col Padova in 10 per l’espulsione di Gasbarro è stato chiamato a dare il suo contributo in campo in un momento in cui c’era proprio bisogno di uno che spaccasse la partita. Mentalmente e tatticamente. E ci è riuscito alla grande segnando due gol (il secondo su un rigore da lui stesso procurato) e facendo espellere un avversario.
Ecco, Santini è l’esempio del lavoro che paga. Del sacrificio che esalta. Dell’atteggiamento che ti porta a vincere le partite. Della capacità di stare sul pezzo che ti fa rendere al massimo in campo anche se vieni chiamato in causa pochi minuti. Santini è il simbolo di un Padova che, grazie a questo stesso approccio, è riuscito oggi a riconquistarsi la vetta della classifica del girone B di serie C.
Nessuno in questo girone regala nulla. Men che meno il Gubbio che si è dimostrato avversario tosto, gagliardo. Ma se il Padova fa il Padova non ce n’è per nessuno. Le partite si vincono. I punti si portano a casa e la classifica non può che sorridere. Mercoledì contro il Modena l’ultima partita del 2020, poi ci si rivedrà a gennaio. Con un mercato che aprirà e un diesse Sogliano che dovrà capire se e in che modo la rosa va arricchita da una parte e sfoltita dall’altra.
Credo che Santini oggi abbia fatto intendere che da qui non si vuole schiodare, dimostrando di voler rimanere e di voler essere ancora protagonista. Vedremo chi rimarrà insieme a lui e chi invece prenderà il volo verso altri lidi.