Guardi il primo tempo di Cittadella-Padova e non puoi non provare rammarico per il risultato finale che vede i biancoscudati uscire con in tasca solo un pareggio, l’ennesimo di questo campionato che si spera ancora di poter raddrizzare con un deciso rush finale. Capello, prima di segnare il suo quinto gol in stagione, poteva farne altre due di reti. Bonazzoli ha avuto ad un certo punto una prateria davanti come a La Spezia ma mentre in Liguria l’ha messa sotto il sette oggi al Tombolato ha tirato alto sopra la traversa.
Guardi gran parte del secondo tempo (e ti tieni in mente che al 12′ del primo comunque Minelli aveva parato un rigore a Iori), e ti rendi conto che il pari, per come si era messa la partita, è il miglior risultato cui potevi aspirare, visto che al 23′ Cappelletti ti ha dovuto salutare perché espulso per somma di ammonizioni (e visto che diversi giocatori non ne avevano davvero più, visto il grande dispendio energetico della prima parte di gara). Nonostante tutto però, nel finale, la palla gol per vincerla l’ha avuta il Padova con Bonazzoli che però ha tardato a metterla in mezzo non favorendo un Baraye che era praticamente da solo davanti alla porta vuota.
Che dire tirando le fila della giornata? Che per Centurioni è stato tutto sommato un buon esordio in panchina e son contenta per lui visto che ha detto più volte di non averci dormito la notte in queste due settimane per cercare di mettere in campo la migliore formazione possibile. Però siamo stati ancora una volta noi a fare e disfare. A portarci in vantaggio e a farci raggiungere. A mettere sotto il Cittadella e a rimanere in 10 in modo ingenuo. A complicarci la vita da soli.
Insomma, per certi aspetti, siamo alle solite. Ma se Centurioni riesce a far giocare il Padova così anche nelle prossime partite e a lavorare in modo deciso sulle “imperfezioni” che ogni volta ci costano il risultato, la speranza di salvarci non è ancora morta e sepolta, anzi. Sotto con l’Ascoli martedì. Avanti poi con Carpi e Cosenza. Qui bisognerà fare tanti punti. Senza più possibilità di appello. Siamo alla resa dei conti.