IL PAGELLONE DI FINE STAGIONE

MONTIPO’ 6.5 Era difficile ripetere la stagione strepitosa vissuta lo scorso campionato. Ma, probabilmente, c’è anche da dire che nel 22/23 gli arrivavano molti più tiri dai quali difendersi. Quest’anno le cose sono andate decisamente in altra maniera, visto che ha chiuso con ben 8 “clean sheets”, ossia partite senza subire gol. Non sono mancate alcune incertezze, ma mai così clamorose da comprometterne, in ogni caso, una buona stagione. Forse la sua ultima con l’Hellas

PERILLI 7 Una sola presenza, contro l’Inter campione d’Italia. Al netto della poca reattività sul primo gol di Arnautovic, ha parato bene e in un paio di occasioni si è decisamente superato. Come Montipò sembra essere a suo agio soprattutto tra i pali, un pochino meno nelle uscite. Ma ha dimostrato di essere un’ottima alternativa.

CENTONZE 6 Dieci presenze per il difensore francese arrivato durante la sessione invernale del calcio mercato. Ci ha impiegato un po’ a capire il calcio italiano e le idee di Baroni. Giocatore di palleggio, dotato di buon piede, più che di buona corsa, è stato utile quando il Verona doveva costruire gioco. Un po’ meno quando la partita richiedeva il coltello tra i denti. Qualche gol preso ce l’ha sulla coscienza, ma credo che lavorandoci potrebbe avere buoni margini di miglioramento.

VINAGRE 5.5 C’era grande attesa sul portoghese, non fosse altro per il suo curriculum che faceva presagire ottime cose. E invece Baroni gli ha sempre preferito Cabal, facendo storcere il naso a più di un tifoso. Probabilmente lui stesso si aspettava di giocare di più, ma non è mai riuscito a trovare continuità. E se giochi una partita ogni cinque, per giunta solo pochi minuti, anche il più grande dei fenomeni faticherebbe a mettersi in mostra. Più offensivo che altro, dietro ha inciso pochino.

MAGNANI 7.5 Che stagione per Jack! Indubbiamente la migliore da quando veste la maglia del Verona. Ha raggiunto la maturazione da un punto di vista tecnico ma anche fisico. Trentatré, infatti, le presenze, a riprova del fatto che i muscoli non lo hanno mai tradito. E nemmeno la testa. Ha trovato la giusta motivazione e, soprattutto, ha capito di essere fondamentale per la squadra. Un leader che non è appariscente, ma senza il quale i meccanismo la dietro vanno un po’ a farsi benedire. Ha tenuto spesso e volentieri testa agli attaccanti avversari. Si è preso tutto ciò che gli spettava, con grande determinazione.

DAWIDOWICZ 6.5 Mi viene sempre difficile dare contro a Pawel, perché ogni squadra dovrebbe avere un giocatore come lui. Per dedizione, passione e attaccamento alla maglia, occorrerebbe fargli una statua. Dà sempre tutto quello che ha in corpo. Vero, a volte non basta per evitargli scivoloni, ma gli si perdona qualche svarione. A gennaio, durante lo smantellamento (migliorativo) anche lui sembrava essere in partenza. Forse pensava di poter andar a lottare per qualcosa in più. Ma una volta chiusi i discorsi, ha resettato tutto ed è tornato a essere il solito combattente. Con qualche macchia, per carità. Ma non riesco a fargliene tutta sta gran colpa.

CABAL 6 Potessi dargli un soprannome sarebbe “Ottovolante”. Una stagione di alti e bassi per il difensore colombiano, che se nelle movenze ricorda Fabio Grosso, nella resa sul campo, dice qualche maligno, rimanda un po’ di più a Souprayen, uno dei più grossi flop gialloblù. Paragone troppo ingeneroso, mi sento di dire io. La forza fisica e la corsa di certo non gli mancano. Meglio deve fare e può fare a livello tattico. Ma è anche giusto dire che ha giocato sempre da adattato, ossia da terzino sinistro, lui che è un centrale puro. Magari non piace tantissimo, però io ci vedo ancora la possibilità di lavorarci su.

TCHATCHOUA 6.5 Arrivato imbullonato, letteralmente, viste le viti al collo per un brutto incidente, nel corso del campionato si è sciolto alla grande. E’ un’intuizione di Baroni che decide, soprattutto per esigenze, di abbassarlo a fare il terzino destro, ruolo a lui fino a quest’anno sconosciuto. Ebbene, magari ci ha messo un attimino ad adeguarsi, ma alla fine ne è venuto fuori bene. Anche lui come Cabal ha grande forza fisica e capacità di corsa. Quella fascia l’ha bruciata. Anche i piedi si sono fatti via via più educati. La società ha deciso di premiarlo, riscattandolo dal Charleroi.

COPPOLA 7.5 Magari per qualcuno il voto è fin troppo alto, ma ci arrivo. E’ uno di quei giocatori che mi ha dato più di tutti la sensazione di grande crescita. Parola che dai tempi di Pecchia se ti permetti di pronunciare rischi di passare per eretico. Non è stato un inizio facile, anche perché ha faticato a guadagnarsi una maglia. Ma quando ha trovato continuità è diventato un punto fermo. Ha pure segnato due gol e qui si spiega il mezzo voto in più. Perché se quello contro il Napoli è stato inutile, la capocciata contro l’Udinese, all’ultimo secondo dell’ultimo minuto di recupero, è valso mezza salvezza dell’Hellas. E provate a dire di no.

BELAHYANE 6 Sufficienza di incoraggiamento per il giovanissimo francese che si è messo in mostra soprattutto nella partita finale al Bentegodi contro l’Inter. Ha quell’ignoranza calcistica che non guasta mai. Probabilmente pesa 50 chili vestito, ma di paura non mi pare che ne abbia.

LAZOVIC 7 Io a Lazovic non rinuncerei mai, nemmeno quando dico che ci rinuncerei, nemmeno quando mi incazzo con lui. Perché se per lunghi tratti ci interroghiamo sulla fine che abbia fatto, lontano parente di quel fenomeno che per anni ha fatto ammattire gli avversari, è quando le cose si fanno serie che lui c’è. Nel momento più caldo della stagione, il serbo non si è tirato indietro, tutt’altro. Si è preso i compagni sulle spalle, magari non squisitamente da un punto di vista tecnico, ma sicuramente nello spogliatoio. Le ultime partite della stagione sono state un crescendo. Ecco perché sono contento se rinnova. Ecco perché io a Lazovic non rinuncerei mai, nemmeno quando dico che ci rinuncerei.

DANI SILVA 6 Di quelli arrivati a gennaio, uno dei più pronti per essere gettato nella mischia. È entrato sin da subito nelle rotazioni di Baroni, a buon titolo, tutto sommato. Non certo un giocatore appariscente, ma sempre nel vivo del gioco. Magari non ha toccato picchi indimenticabili, ma nemmeno sprofondi preoccupanti. Il suo lo ha fatto per questa squadra.

SERDAR 8 Fino a gennaio sembrava la peggior scommessa di Sean Sogliano. Completamente fuori dal progetto, sempre spaesato quando messo in campo, Suat aveva le valige in mano, pronto a cambiare aria. Poi qualcosa è cambiato. Nella sua testa, soprattutto. E quando ha capito che il mister e la società credevano in lui, si è sbloccato. Regalando al Verona un giocatore spaziale, che ha reso omaggio a una carriera, fin qui, di livello europeo. Per certi versi, per chilometri macinati e per costante presenza in ogni centimetro quadrato del campo mi ha ricordato Amrabat. Ma per qualità non ci sono invece paragoni. Setti ha deciso di riscattarlo. Per lui contratto fino al 2028. Difficilmente con la maglia del Verona, però. Anche se spero di sbagliare.

SUSLOV 7.5 Ahhh, come gioca Tommasino. Un altro che si sarebbe gettato nel fuoco pur di arrivare alla salvezza. 174 centimetri di dinamite, un coraggio non comune e quella voglia di arrivare sul pallone sempre prima degli altri. Rompe la maledizione dei calci di rigore, mettendoci lui le palle. Quando torna dalla nazionale con la caviglia malconcia tutti noi pensiamo che la strada per la salvezza sarà un Everest. Ma poi, ci sorprende, torna in campo e pur soffrendo rimette le cose a posto. Fare a meno di lui, non si può, è vietato per legge. Conclude con tre gol, uno su tutti quello che spiana la strada nella trasfera di Salerno.

DUDA 7 Altra intuizione di Sogliano (ma ditemi quale non lo sia stato tra i giocatori presi) che già lo scorso anno si è rivelato fondamentale per la salvezza. Quando è in giornata, cosa che succede con discreta continuità, è bello da vedere. Mai lezioso, ma eccellente nel gioco a uno, massimo due tocchi. Ha visione e temperamento. Ecco, a volte anche un po’ troppo. Si becca troppi cartellini e spesso inguaia la squadra. Però dobbiamo metterci d’accordo, perché spesso cerchiamo giocatori con le palle e poi quando li abbiamo, non accettiamo qualche effetto collaterale. Anche lui torna malconcio da una delle spedizioni con la nazionale. Ci impiega un po’ a riprendersi. Lo fa quando serve.

FOLORUNSHO 6.5 Prima parte di stagione davvero notevole, poi un calo durato un po’ troppo, a parer mio. Su una cosa penso che molti di voi saranno d’accordo, pur giocando non sempre come all’inizio, non ha mai smesso di crederci e di lottare per l’obiettivo. Se in più aggiungiamo il fatto che ha segnato cinque gol, di cui uno stupendo all’Olimpico contro la Roma e un altro, di ben altro peso specifico in trasferta a Lecce. E’ stato comunque un anno positivo a Verona, da prestito secco. Talmente positivo che Spalletti lo ha pre convocato per gli Europei.

HENRY 5 Con tutte le attenuanti del caso, visto che rientrava da un brutto infortunio al ginocchio, il francese ha fatto tanta fatica, troppa fatica. Un’unica vera grande gioia, il gol all’ultimo secondo a Udine, per il più funambolico dei 3-3. Ma sempre ben oltre il 90° c’è stata anche la più grande delusione, quel rigore sbagliato a Milano contro l’Inter, che, forse, avrebbe evitato qualche sofferenza in più al Verona. Poi anche qualche rosso di troppo, inevitabile conseguenza di una stagione ben sotto le sue aspettative. E anche le nostre.

MITROVIC 6 Non so, per me è forte. Ma non è riuscito a farlo vedere completamente. E può essere un vantaggio pensando alla prossima stagione. Dieci presenze nelle quali comunque si è visto che ha delle qualità interessanti. Anche per lui un incoraggiamento come per Belahyane.

SWIDERSKI 6.5 L’unica vera prima punta di ruolo, una volta andato via Djuric. Riferimento là davanti, si è sacrificato con grande dedizione. Ha segnato due gol. Direi che quello contro il Sassuolo, al Bentegodi, in una partita orrenda, ce lo ricorderemo a lungo. Non bellissimo da vedere quando gioca, ma ho visto pochi giocatori come lui, quest’anno, mettere a rischio le proprie caviglie per il Verona. Quante botte che ha preso…

NOSLIN 8.5 Mamma mia che forte sto ragazzo. Che una volta faceva il rider e consegnava le pizze in Olanda e ora se lo contenderanno le grandi a suon di milioni. Falso 9, punta esterna, rifinitore, sta bene dappertutto. Sempre dentro al gioco, sembra a fare sportellate, nonostante non sia di certo un colosso. Ha tempismo in tutto quello che fa, anche di testa. Fateci caso, ma le spizzate sono quasi sempre tutte sue. Diciassette presenze, cinque gol. Tanta ma tanta roba. Sogliano ha trovato un altro fenomeno, che rischia di fruttare un’altra bella plusvalenza. Anche se sarebbe tanto bello avercelo per un altro anno.

BONAZZOLI 6 E’ un’incompiuta. Perché ha doti e qualità per stare in una squadra come il Verona, ma la testa non sempre lo ha aiutato. Forse il suo peggior nemico è proprio lui e se non sente la fiducia totale di mister e società si perde. Ha trovato poca continuità. Quando ci è riuscito ha trovato anche modo di sbloccarsi. Ha chiuso la stagione con 24 presenze e 3 gol. Uno determinante la prima di campionato nella vittoria di Empoli.

BARONI 9 Ha inseguito forse per troppo tempo il calcio di Juric. Ma poi, con lo smantellamento di gennaio ha capito che non ci avrebbe guadagnato nulla. E’ tornato alla sua amata difesa a quattro e ha sistemato le cose. Onestamente il Verona non è mai stato in balia del campionato, né ha rimediato figuracce clamorose. Al netto di qualche decisione discutibile e della gestione non eccellente di alcune partite, mister Baroni ha fatto un miracolo. Perché nella tempesta ha tappato tutti i buchi della sua piccola barchetta, conducendola in un porto calmo e baciato dal sole. Ha compattato un gruppo in maniera esemplare e tutti lo hanno seguito senza batter ciglio. Ha scelto di andarsene, una volta raggiunta la salvezza. Per onestà intellettuale dovrebbe dire se lo ha fatto perché non ha ricevuto adeguate rassicurazioni tecniche, o perché lusingato da contratti più ricchi, cosa peraltro legittima. Ma lasciare il dubbio non è cosa carina. Detto questo, sempre grati Mister.

VENDUTI A GENNAIO:

HIEN 4 Venderlo è stata la cosa migliore che potesse fare Setti, perché onestamente quello visto a Verona, sino a gennaio, è stato francamente imbarazzante. Svogliato, impacciato, ne ha fatta una più di Bertoldo. Cambiare aria è servito a lui e anche all’Hellas.

TERRACCIANO 6.5 Finché è rimasto ha fatto vedere tanto. E mi è dispiaciuta anche la sua cessione, perché forse si poteva fare uno sforzo e tenerlo sino alla fine. Per me ha grandi qualità e le potenzialità per fare una buona carriera. Mi domando se il Milan sia stata la scelta giusta. Economicamente di sicuro.

FARAONI 5.5 Anche per lui era giusta cambiare aria. Dopo l’infortunio della scorsa stagione ha fatto una gran fatica a tornare ai suoi livelli. E lui per prima sa di non esserci più tornato. Ma l’amore per il Verona non è una cosa che si discute, mai. Dopo l’esperienza con la Fiorentina, tornerà a casa, probabilmente non per restare.

HONGLA 5 Lo abbiamo aspettato lo scorso campionato. Lo abbiamo aspettato quest’anno. Stiamo ancora aspettando. Ma ormai per niente.

NGONGE 9 Che dolore vederlo andare via. Anche perché lui a Verona sarebbe rimasto fino alla fine. Un piccolo fenomeno, ciondolante, a volte indolente, ma capace di infiammare la più noiosa delle partite, con un suo colpo da genio. Mai banale, anche nelle difficoltà. Per alcuni tratti sparisce e sa che Baroni fa bene a tenerlo in panca. Perché quando rientra, non fa pentire della scelta. Il gol in rovesciata a Udine è una Gioconda. Grazie di tutto, Cirillo.

DOIG 4 C’è poco da dire. Ha fatto due partite buone con la maglia gialloblù. Il resto solo fuffa. Poi uno che dice che Modena è forse più bella di Verona…

SAPONARA 5 Acquisto sbagliato, giocatore alla fine di una discreta carriera. Non credo verrà ricordato.

MBOULA 5 Poche occasioni per farsi vedere, ha fatto meglio in pre campionato che in stagione.

AMIONE 5 A Verona gli è andata male, diciamo così. Non era destino, evidentemente.

CRUZ, TAVSAN, JOSELITO, CHARLYS, KALLON: s.v.

IL PAGELLONE DI VERONA-INTER

PERILLI 6.5 Un po’ piantato sul gol di Arnautovic. Coppola sembra chiamare l’uscita, ma lui non ci sente e rimane tra i pali, facendosi infilare dall’otto interista. Poi, però, para bene su un bel colpo di testa da due passi di Frattesi. Prodigioso nel secondo tempo quando si supera con un doppio miracolo nel giro di due secondi, prima su Sanchez e poi su Frattesi. Bravo anche su Barella nei minuti finali.. Sul secondo gol di Arnautovic, onestamente, non può fare granché.

TCHATCHOUA 6.5 Della sua grande capacità di corsa abbiamo sempre parlato, positivamente. E anche contro l’Inter non perde occasione per ribadire questa sua qualità. Ci aggiunge anche più di un cross calibrato veramente bene, sul quale, però non si fanno ingolosire i gialloblù. Ha imparato a fare il difensore, lui che difensore non è mai stato.

COPPOLA 6 Si fa sorprendere in occasione del gol dello 0-1. E anche su quello del 2-2, doppietta di Arnautovic, è un po’ troppo svagato. Ovviamente è un ruolo che richiede massima concentrazione e lui, magari inconsciamente, si è un attimo rilassato. Ma comunque non sfigura al punto tale da finire dietro la lavagna.

CABAL 6 Gioca in quello che dovrebbe essere il suo ruolo naturale, ossia centrale di difesa. La confidenza non gli manca e anche provano a prenderlo in velocità lui riesce quasi sempre a tenere il passo degli attaccanti nerazzurri. E però un po’ troppo passivo nel gol del 2-2. Un pizzico di reattività in più non avrebbe guastato. Nel complesso, comunque, ha chiuso con onore il suo campionato, fatto di qualche sali e scendi di troppo.

MAGNANI 6 (dal 22° s.t.) Solita solidità.

VINAGRE 6 Scolastico, senza infamia e senza lode. Rispetta le consegne e si concentra soprattutto su quello che deve fare nella propria metà campo. Ma questo non toglie il fatto che quando spinge dimostra di farlo con facilità.

BELAHYANE 6.5 Corri ragazzo corri, prendendo spunto e riadattando una canzone del buon Vecchio. Peserà 50 chili vestito e va via come una spia in mezzo al campo, per nulla intimorito di avere di fronte giocatori che fisicamente potrebbero sovrastarlo. Ma quando uno ha intelligenza calcistica, i chili non contano. Bravo ad avviare l’azione del pareggio

DANI SILVA 6 (dal 28° s.t.) Entra bene e con discreta voglia di partecipare alla festa.

SERDAR 7.5 Ormai non ci sono più parole per questo ragazzo, che fino a dicembre è stato un oggetto misterioso, con la valigia in mano, pronto per cambiare aria. Contro l’Inter l’ennesima prestazione monstre. Lo vedi dappertutto, sempre con la stessa qualità e la stessa lucidità nel dispensare perle ai compagni. Grandissimo nel recupero del pallone che poi finirà in porta, grazie al sinistro magico di Suslov. E’ diventato il top player del Verona. Difficile pensare di vederlo in gialloblù anche il prossimo campionato.

MITROVIC 6.5 La qualità tecnica non si discute, è un gran bel giocatorino. Ottima facilità nel correre in avanti, quando deve difendere magari è un po’ meno a suo agio, ma ci sta. E’ vivo, soprattutto nella prima parte di gara, ma anche nella ripresa i giocatori campioni d’Italia devono usare le cattive per fermarlo. Ha una gran bella occasione, ma perde il tempo e non calcia di prima, sprecando.

TAVSAN 6 (dal 28° s.t.) Un paio di spunti interessanti.

LAZOVIC 6.5 Parte fortissimo, così come tutta la squadra. Pare particolarmente ispirato e le gambe girano che è una meraviglia. Lui c’è sempre quando il Verona prova a creare qualcosa di interessante e i compagni lo cercano con fiducia, spesso e volentieri. Dite quello che volete, ma io non rinuncerei mai a Darko. E’ vero che in stagione ha avuto qualche pausa. Ma quando il campionato ha preteso che il Verona crescesse, è stato lui uno di quelli a prendere per mano la squadra.

CHARLYS s.v. (dal 22° s.t.)

SUSLOV 7.5 Ancora un gioiello per il nostro Tommasino preferito. Ormai ha tempestato tutta la corona. Gioca da leone, con ferocia, ma anche con grande classe, leggero sul campo come non mai. Il tempismo nell’assist per Noslin è impeccabile, come direbbe Aldo Serena, “col contagiri”. Poi, vabbè, segna pure il suo terzo gol stagionale per il momentaneo vantaggio. Non un dettaglio di poco conto. Finisce qui? Macché. E’ strepitoso anche quando deve ripiegare e sporcare le azioni offensive dell’Inter. Strepitoso. Spero solo che non sia stata l’ultima con la maglia del Verona.

CISSE s.v. (dal 38° s.t.)

NOSLIN 7.5 Sogliano ne ha pescato un altro dal quale non ci aspettavamo nulla. E invece in meno di un girone ci ha fatto vedere quasi solo cose belle. Come contro i campioni d’Italia. Segna il suo quinto gol stagionale e ricambia il favore che gli aveva fatto poco prima Suslov, servendogli l’assist per il 2-1. Ma la sua partita è un insieme di esplosività, qualità, voglia di lottare su tutti i palloni e grande forza fisica. Inoltre, per chi non lo sapesse, è un ragazzo di un’umiltà spaventosa. Uno che prima di fare il calciatore consegnava le pizze. E che sa bene che bisogna lavorare duro per mantenere lo status di “fortunato”.

ALL. BARONI 7.5 Dopo una settimana di festeggiamenti riesce a mettere in campo una formazione che ha la stessa voglia vista a Salerno. I bagordi non hanno cancellato il dna di questa squadra che, adesso possiamo anche dirlo, pur nei momenti difficili, non ha mai dimostrato di essere in balia del campionato. Oggi in balia del Verona sembrava esserci l’Inter, soprattutto nel primo tempo, che l’Hellas meritava di chiudere in vantaggio. Bravo mister, per oggi, ma per tutto. A Verona hai lavorato in un ambiente non certo ostile, stampa compresa. I tifosi sono sempre stati dalla tua. Che motivo avresti di andare via?

IL PAGELLONE DI SALERNITANA-VERONA

MONTIPO’ 6 Non deve praticamente mai parare. Fa lo spettatore non pagante. Attento nelle uscite alte, ma dovrebbe essere il minimo sindacale. Qualche svarione coi piedi, ma più che altro per demerito dei compagni che si ostinano a passargliela sul sinistro.

TCHATCHOUA 6.5 Baroni si affida alla sua forza fisica, ma anche alla sua capacità di corsa. Ed è infatti spesso presente nelle azioni offensive del Verona. Trova campo e poca resistenza dei difensori di casa. Ci prende gusto e va con grande facilità sul fondo. Poi magari i cross non sono sempre chirurgici, ma nel complesso il suo lo fa, eccome. Inesauribile.

DAWIDOWICZ 7 Praticamente perfetto, gli basta poco per tenere a bada gli attaccanti campani, non gli serve nemmeno alzare la voce. Un muro invalicabile, super nel gioco aereo, un po’ più macchinoso, ma lo sappiamo da sempre, col pallone a terra. Solita tempra da leader, da uno che la maglia gialloblù ce l’ha veramente tatuata.

COPPOLA 7 Anche lui come Dawidowicz non lascia nemmeno le briciole alla Salernitana. La parte finale della sua stagione è un buon segnale per la prossima, ammesso e non concesso che rimanga a Verona. Bisogna ancora lavorarci, per carità, ma la base è ottima e rischia davvero di sbocciare. Di certo non ci fa rimpiangere Kumbulla.

CABAL 5.5 Mette un po’ i brividi quando ha il pallone tra i piedi, però quantomeno ci mette il fisico e la corsa. Quelle due cose lì non gli mancano. Alterna, come gli succede spesso, cose discrete a errori e valutazioni completamente sballati. Comunque spende tanto e arriva a ridosso del 70° nella morsa dei crampi.

MAGNANI 6 (dal 67°) Attento nella parte più calda del match.

DUDA 7 Era da un po’ che non lo si vedeva a questo livello. Superlativo. Il centrocampo è cosa sua e di Serdar, col quale si trova che è una meraviglia. Sta bene, si muove con grande scioltezza e, soprattutto, fa correre a mille all’ora il pallone. E’ ispirato e avere di fianco il tedesco gli permette anche, quando ne ha bisogno, di tirare un po’ il fiato.

SERDAR 8 Semplicemente straripante. E’ ovunque e ha una capacità di spezzare il seppur misero gioco della Salernitana con una forza pazzesca. Prende calcioni a destra e sinistra, ma non lo abbattono manco con un bazooka. Quando questo ragazzo ha iniziato a far girare la testa, ha capito di poter fare la differenzia e anche oggi ha fatto vedere di essere forse un lusso per il Verona. Spero rimanga, ma me bala un ocio.

SUSLOV 7.5 Inizia subito forte e capiamo subito che l’infortunio alla caviglia è solo un brutto ricordo. E’ impressionante per forza fisica e determinazione. Si fionda su tutti le seconde palle, duro quanto serve nei contrasti. Anche lui come Folorunsho se la sente e infatti si va a prendere il gol con grande forza di volontà, con gli occhi fissi sull’obiettivo. Prima aveva scaldato i guantoni di Fiorillo con un bel calcio di punizione.

DANI SILVA s.v. (dall’80°)

FOLORUNSHO 7.5 Grandissima partita per il centrocampista di proprietà del Napoli. Giocate sempre di qualità e una forma fisica devastante. E’ ispirato, se la sente che può segnare e quindi ci prova più volte, senza fortuna. Ma alla fine, nei minuti di recupero del primo tempo, viene premiato. Vicinissimo alla doppietta personale nella ripresa con un bel destro da fuori che si stampa sul palo. Esce dopo aver dato tutto quello che aveva.

SWIDERSKI 6 (dall’80°) Si prende falli preziosissimi nei minuti finali di partita.

LAZOVIC 7 Finale di stagione in grande crescita di condizione e di fiducia. Lo conferma anche a Salerno con una prestazione di qualità. Spinge tantissimo sin dai primi minuti di gara. Ha numeri per annichilire i difensori della Salernitana, che non hanno strumenti per fermarlo. Pare facile l’assist per lo 0-2, ma il calcio ci dimostra che invece non è sempre così. Bene anche nella ripresa, a reggere soprattutto fisicamente. Grande capitano.

VINAGRE s.v. (dal 91°)

NOSLIN 5.5 Il meno positivo dei gialloblù. Va a rompere le scatole ai difensori della Salernitana e, soprattutto, a Fiorillo. Ma sbaglia troppo, oltre il consentito. Prima sparando largo un destro da posizione perfetta, poi, ancora più clamoroso, ciccando un colpo di testa tutto solo davanti al portiere campano. Si merita un mezzo voto in più per il pallone che dà a Lazovic, che a sua volta confeziona l’assist per lo 0-2.

ALL. BARONI 8 Serviva vincere e vince. Non c’è mai partita, se non nei minuti finali quando la Salernitana trova il gol per grazia ricevuta. Ma la gara non è praticamente mai in discussione. Fin dai primi minuti i suoi ragazzi fanno capire che c’è già una categoria di differenza con la squadra di Colantuono. Il dominio è schiacciante e sono i numeri a dirlo. Le scelte di formazione si confermano giustissime. Nel girone di ritorno ha fatto un miracolo, ha tenuto il gruppo compatto, dando motivazioni e voglia di soffrire. Impresa caro mister.

IL PAGELLONE DI VERONA-TORINO

MONTIPO’ 5 Non ci prova nemmeno ad accennare l’uscita sul gol del pareggio del Torino. E vabbè, non che sia mai stata una sua grande prerogativa. L’errore più grave, però, lo commette su Pellegri, che da posizione difficilissima pesca il jolly e la infila in mezzo alle gambe del portiere gialloblù.

CENTONZE 5.5 Rovina una partita tutto sommato attenta e diligente addormentandosi in maniera fantozziana su Savva che ringrazia e pareggia. Pesa troppo questa incertezza, che arriva dopo quella vista contro la Fiorentina su Castrovilli. Prova a rimediare spingendosi in avanti con generosità, ma anche in quel frangente i crossi che meritano questo nome sono altro.

MAGNANI 7 E’ vero che Zapata non sia in grandi condizioni fisiche, ma lui, in ogni caso, mette in campo tutte le sue migliori qualità: forza fisica, senso del tempo e capacità di impostare da dietro. Una prestazione mai in discussione, nemmeno dopo un cartellino giallo “necessario” per fermare un potenziale contropiede del Toro. Baroni lo richiama nel secondo tempo proprio per evitare rischi espulsione.

DANI SILVA 6 (dal 17° s.t.) Entra bene in partita.

COPPOLA 5.5 Finché deve marcare Sanabria le cose vanno anche bene. E le cose gli vengono agevolate da un Toro che fa di tutto per limitarsi al ruolo di sparring partner. Le cose si mettono male quando in campo entra Pellegri. Da lì in avanti diventa un incubo. Fatica a tenerlo buono e gli lascia sempre qualche centimetro di troppo, che permette all’attaccante granata di gestire bene i palloni. Troppo morbido in occasione dell’1-2. Non si può affrontare così gli ultimi minuti di una partita chiave.

CABAL 5.5 Partita discreta, con tante buone letture difensive. E questa è una bella notizia, perché lui a difendere ci ha sempre pensato poco e invece questa cosa fa capire che sta maturando. Ma c’è un però, perché quando il Torino alza appena appena i giri, si incasina e le gambe non gli girano più. Si addormenta nell’azione del pareggio granata, lasciando inspiegabilmente libero Lazaro di crossare per il più facile degli assist.

VINAGRE 6 (dal 36°) Il suo lo fa.

DAWIDOWICZ 6 Baroni lo mette davanti alla difesa, come ulteriore protezione per la retroguardia. Ci mette fisico, grinta e passione, cose già viste, insomma. Interpreta nel migliore dei modi le indicazioni, segue passo passo Ricci e si dedica soprattutto alla distruzione del gioco del Torino. Manco serve dire che quando prova invece a costruire quello gialloblù i risultati sono, non esaltanti, diciamo così.

DUDA 6 Anche lui fisicamente è nettamente in recupero, lo dicono le ultime partite. Contro il Toro non fa nulla di sfavillante, ma quello che fa lo fa bene. E’ attento e permette a Serdar, particolarmente ispirato, di essere più libero da incarichi tattici. Qualcosina di meglio avrebbe potuto farla nei calci piazzati, quello sì.

SERDAR 7.5 Altra partita da fenomeno per il tedesco, una spanna sopra a tutti. E’ dappertutto, sempre con la stessa lucidità, fin quando rimane in campo. Ha forza di rompere, di costruire e di ripartire, sempre con grandissima eleganza. La cosa più bella la fa nell’azione del vantaggio del Verona. Di fatto il gol è suo, perché arriva sul fondo e la mette in mezzo per il gol facile facile di Swiderski. Esce stremato.

HENRY 4 (dal 42° s.t.) Gli annullano un gol (giustamente) e si fa pure cacciare a partita finita.

LAZOVIC 6 Un buon primo tempo, che ci conferma il fatto che sia in condizione, nel momento più importante della stagione. La fascia destra lo mette a suo agio e lo si vede perché cerca sempre la giocata. Bravo come sempre anche a tornare nella metà campo gialloblù quando la partita lo richiede, anche se il Toro non è nella sua miglior giornata. Nella riprese quando salgono i ritmi accusa un po’ di stanchezza e perde lucidità in situazioni a lui congeniali. Ma il capitano lascia tutto in campo.

SUSLOV 6 (dal 17° s.t.) Lontano dal miglior Suslov, ma comunque utile.

NOSLIN 6.5 Ci impiega un po’ a entrare in partita, sbagliando tanti palloni semplici. Quando rompe il fiato allora la musica cambia. E’ l’unico a rendersi pericoloso, prima con un bel colpo di testa, poi, nella ripresa, con un bel tiro a giro che mette in difficoltà Milinkovic-Savic. Quando le cose si mettono male per il Verona non ha probabilmente la personalità per prendersi qualche responsabilità in più, ma prova sempre a rendersi pericoloso.

BONAZZOLI 5.5 Un po’ per colpa sua, soprattutto per responsabilità della squadra che non lo serve praticamente mai, non azzecca la sua miglior partita. Si impegna, e capisce che deve metaforicamente scalare l’Everest, ma non trova gli sherpa a indicargli la strada meno impervia. Nel primo tempo si gioca a bassi regimi, quando nella seconda parte di gara serve il cambio passo, lui fatica un pochino.

SWIDERSKI 6 (dal 17° s.t.) Segna il gol della speranza, ed è buona cosa. Nell’assalto finale, però, non incide.

ALL. BARONI 5.5 Si parlava di pareggio annunciato. Solitamente partite così si giocano, non dico alla morte, ma quasi, nel primo tempo. Il Verona adotta la strategia diametralmente opposta e se nella prima frazione tutto sommato si adatta al ritmo del Torino, nella ripresa spinge, rischia. E fino a un certo punto gli va bene. Poi si spegne. Il cambio di Magnani è sanguinoso perché toglie certezze. Capisco il cartellino giallo, ma se togliamo tutti gli ammoniti allora diventa un altro sport. La notizia positiva è che il Verona è padrone del proprio destino. Basterà vincere a Salerno. E basta preoccuparsi del clima che troveremo. Chi se ne frega. La Salernitana ha 15 punti, è retrocessa da un’eternità. Basta raccontarsi storie.

IL PAGELLONE DI VERONA-FIORENTINA

MONTIPO’ 6.5 Si fermano i cuori dei tifosi gialloblù quando Nzola gli va in contro, con un gol in canna. E’ bravissimo a rimanere in piede e a chiudergli la porta. E’ indubbiamente l’intervento più difficile della sua partita. Il resto lo controlla bene ed è anche più coraggioso del solito nelle uscite più delicate

CENTONZE 5.5 Dopo l’ingresso contro la Lazio, un’altra giornata non semplice per il francese che valuta male il tempo di intervento su Castrovilli che ringrazia, lo salta e segna un gran bel gol. Nella ripresa Baroni lo mette a sinistra e anche lì le cose non vanno meglio. Commette un paio di errori gravi che solo per l’ardore dei compagni (uno su tutti Serdar) non diventano qualcosa di peggio. Concede una punizione sanguinosa nei secondi finali. Che, fortunatamente, porta a nulla.

MAGNANI 6 Il duello con Nzola è difficilissimo e l’attaccante della Fiorentina, fosse un incontro di boxe magari qualche punto in più lo avrebbe. Insomma, gli va via qualche volta, ma lui in qualche modo riesce a rimontarlo per evitare che faccia veramente male. Lascia sul campo tutto quello che ha, esce stremato.

DANI SILVA s.v. (dal 40°)

COPPOLA 6.5 Ha Ikoné da marcare e le cose gli vanno un po’ meglio rispetto al compagno di reparto, ma sono sfumature, nulla di trascendentale. La sensazione, comunque, è che stia crescendo di partita in partita e che sia sempre più in fiducia.

VINAGRE 6 Tanta corsa, tanta grinta, sulla qualità delle giocate bisogna ancora lavorarci su. Bravo a portare pressione alta, quando la Fiorentina fraseggia nella sua trequarti. Commette un errore grave quando tiene in gioco Nzola, che si invola verso Montipò. Rimedia comunque rimanendogli attaccato come un rottweiler all’osso.

TCHATCHOUA 6 (dal 17° s.t.) Entra con la grinta giusta e con tanta corsa, fondamentale visto quando hanno speso i compagni.

DUDA 6 Nel primo tempo gli obblighi tattici imposti da Baroni lo incollano a Duncan. Lo segue davvero come un’ombra senza lasciargli tempo per ragionare. Inevitabilmente questo ne condiziona la capacità di creare gioco. Ma con un Serdar così al suo fianco, per questa volta, può limitarsi a portare la croce piuttosto che cantare. Anche se nella ripresa è un po’ più libero di giocare col pallone tra i piedi.

SERDAR 8 Un gigante, servirebbe poco altro da aggiungere. Perché tiene in piedi il centrocampo, costretto dai compiti tattici più stringenti affidati a Duda. Ha la visione a 360 gradi, capace di vedere i compagni anche quando sono fuori dal radar. Ti aspetti che si dedichi soprattutto a creare, ma è determinante anche quando deve rompere il gioco avversario. Regala chiusure difensive che fanno alzare dalle poltroncine i tifosi anche più composti. Salva un’occasione da pelle d’oca su Barak, che ha giocato come se in palio ci fosse la Champions. Lo avesse fatto anche il suo ultimo anno al Verona, il buon Barak, invece di invocare sempre qualche dolorino di troppo gliene saremmo stati grati. Ma che ce frega de Barak, noi c’avemo Serdar-piovra.

LAZOVIC 7 Mai dubitare di un leone, anche quando il pelo ha qualche ciuffo bianco. Io di lui ho dubitato, qualche volta, ma poi arrivano partite come queste e devo solo tacere. Torna a destra, suo ruolo primitivo e le lancette del tempo sembrano tornare indietro come per magia. I primi venti minuti di partita comanda in lungo e in largo, con una qualità deliziosa. Ma è anche tanto bravo a sacrificarsi per la causa, aiutando nella metà campo gialloblù. Leader capace di prendersi sulle spalle la squadra nella partita chiave della stagione.

SUSLOV 6 (dal 29° s.t.) Anche lui prezioso nel momento più caldo del match.

FOLORUNSHO 5.5 Quanta confusione ragazzi. Un film già visto però, nelle ultime settimane. Perde un numero sconsiderato di palloni, anche quelli più facili da gestire. Fisicamente non sembra nemmeno così messo male, ed è per questo che non ti aspetti così poca lucidità. I muscoli li mette, ma il resto si fa fatica a vederlo. Mezzo voto in più giusto perché si è vinto, ma la squalifica credo che non gli farà male. Potrà rifiatare un po’, perché comunque ha speso tantissimo quest’anno.

DAWIDOWICZ 6 (dal 40°) Lucido nei minuti di assalto finale della Viola.

NOSLIN 8 Qualcuno sugli spalti dice dice: “è già venduto, troppo forte”. E come dargli torto. Quanto è forte sto ragazzo, al quale manca ancora un po’ di malizia, ma che è invece bravissimo a prendersi il rigore poi trasformato da Lazovic. E’ incontenibile e come se non bastasse è sempre il primo difensore aggiunto. Fa un lavoro pazzesco, preziosissimo. E quando sembra un attimo tirare il fiato, tira fuori un gol di una difficoltà elevatissima, che qualcun altro avrebbe lanciato in curva sud.

BONAZZOLI 5 Non entra in partita e quindi si innervosisce, perdendosi anche in qualche lamentela di troppo con l’arbitro. Ma la sua prestazione sta tutta nell’ottima occasione per segnare il gol del 2-0. Doveva fare molto, ma molto meglio. Lì un attaccante delle sue qualità deve segnare, c’è poco da dire. Non contento dell’approccio, Baroni lo lascia nello spogliatoio dopo l’intervallo.

SWIDERSKI 6 – (dal 1° s.t.) Lotta come un leone, ma sotto porta non così lucido. Si prende però falli equiparabili ad abbondanti boccate di ossigeno

ALL. BARONI 8 E’ la partita chiave della stagione, considerando anche gli altri scontri diretti. Fa una cosa semplice semplice, mettendo Lazovic a destro, ma è un piccolo lampo di genio, perché il capitano ritrova definitivamente il vecchio smalto. Una volta raggiunti sull’1-1, i suoi sembrano prendere paura e ripartono nella ripresa con le zavorre ai piedi. Ma poi ritrovano coraggio e vanno a prendersi una vittoria fondamentale, visti gli altri risultati. Sta facendo un miracolo, non mi stancherò mai di dirlo. Ora siamo all’ultimo miglio. Se manterrà questa determinazione, non dovrà avere paura di cosa riserverà il futuro.

IL PAGELLONE DI LAZIO-VERONA

MONTIPO’ 6 – Para coi piedi su Isaksen. Con la punta delle dita, devia quel tanto che basta un bel destro di Felipe Anderson che si stampa sulla traversa. Bene anche su Castellanos, che si inceppa sul più bello. Ma sul gol non mi è piaciuto, ho trovato la posizione del corpo sbagliata. Per un portiere prendere gol sul primo palo non è mai il massimo.

TCHATCHOUA 6 Inizio difficile, con la Lazio che lo battezza e gli gioca sempre contro, puntandolo tutte le volte che può. Fatica a difendere e nei primi quindici minuti non trova grande collaborazione da parte di Mitrovic. Poi cresce e ci mette gamba, soprattutto quando il Verona è chiamato a spingere, sfruttando il calo della Lazio. Gli esce anche qualche cross interessante, ma mai precisissimo.

CENTONZE 5 (dal 78°) Probabilmente non è un giocatore capace di incidere entrando in corsa. Tanti errori.

MAGNANI 6.5 Castellanos spreca più tempo a protestare con Massa che a creare qualcosa per la Lazio. Evidentemente è infastidito dalla presenza di Jack, che lo controlla senza grandi sforzi. Come sempre, senso della posizione e capacità di far girare palla. Sul gioco aereo, che ve lo dico a fare, non si passa.

COPPOLA 6.5 E’ in fiducia dopo il gol stupendo segnato contro l’Udinese. Gioca con enorme tranquillità e fin da subito, qualunque sia il giocatore della Lazio che gli capiti a tiro, fa sentire la presenza fisica. Ottima sintonia con Magnani, riempiono e presidiano bene l’area di rigore, costringendo i laziali più che altro a provare da fuori. Ha una grande occasione, sempre da calcio piazzato, ma Mandas si supera.

CABAL 5 Primo tempo attento. Secondo disastroso, pieno di errori, disattenzioni e passaggi a vuoto preoccupanti, che, in più di un momento, rischiano di tagliare le gambe al Verona. Per carità, è giovane, ma arrivati a un certo punto, chi se ne frega. Il Verona si sta giocando una stagione e certi errori non sono più sopportabili. Salterà il prossimo turno per squalifica.

SERDAR 6 Nella prima parte di gara, col Verona un po’ schiacciato, gira un po’ a vuoto e Folorunsho non ci pensa minimamente a dargli una mano. Quando la squadra prende le misure alla Lazio, inizia a girare e a far girare i compagni. Tanti begli spunti e giocate di classe. Nella ripresa i gialloblù sognano qualcosa in più del pareggio e la squadra si sbilancia. Perde un po’ le misure, ma rimane tutto sommato composto.

FOLORUNSHO 5 Sarà la posizione di centrocampo, sarà la forza degli avversari, sarà il cambiamento climatico, fatto sta che anche stavolta ci capisce poco. Da uno come lui, che ha fisico e muscoli da vendere, ti aspetti un pelo più di grinta e determinazione, di presenza in mezzo al campo. Invece sbaglia tanto, troppo, palloni facili che affronta con poca convinzione. Mi sembra un po’ una costante nelle ultime settimane. In negativo.

HENRY 5 (dall’86°) Un’occasione ai limiti del clamoroso all’ultimo secondo di partita. La spara in curva Sud.

MITROVIC 5.5 Ancora una partita non semplice per il giovane serbo, che è uno che ha bisogno di avere il pallone tra i piedi per esprimersi al meglio. Gliene arrivano gran pochi, perché il Verona, soprattutto nella prima parte di gara, gioca tanto con lanci lunghi. Aiuta Tchatchoua nei raddoppi difensivi e quello lo fa diligentemente.

DUDA 5 (dal 60°) Lo aspettavamo come un bicchiere di acqua ghiacciata nel deserto e tutto quello che riesce a darci è un cartellino giallo per proteste. Sipario.

LAZOVIC 6.5 Partita da vero capitano, tutto orgoglio e sacrificio. Dopo i primi minuti, Baroni lo mette di fatto a uomo su Isaksen e quindi è costretto a fare il terzino, rinunciando a ogni propensione offensiva. Tatticamente è impeccabile, non sbaglia nulla. Ma si vede che ha qualcosa da dare anche in avanti e così ci prova, quando gli è consentito, a uscire dal guscio. Peccato, però, per quella grande occasione sciupata.

BONAZZOLI s.v. (dal 78°)

NOSLIN 6.5 Buona partita, ottimo primo tempo. I difensore della Lazio non riescono a tenerlo, si muove con leggerezza su tutto il fronte d’attacco gialloblù. L’unica cosa che possono fare è stenderlo. E’ bravo anche nelle spizzate, e non te lo aspetteresti, ma è quando ha la palla a terra, tra i piedi, dà il meglio di sé. Ecco, serve un po’ più di convinzione quando ha la possibilità di calciare.

SWIDERSKI 6.5 E’ vero, sbaglia un’occasione non così complicata, ciabattando male un pallone comodo a pochi passi dalla porta laziale. Però fa un lavoro pazzesco, di sacrificio tremendo. Si prende tantissime botte e altrettanti falli che permettono alla squadra di respirare. Buona l’intesa con Noslin. E’ un grandissimo lottatore, che deve però cominciare a segnare. Allora sarà difficile farne a meno.

SUSLOV 4.5 (dal 60°) Per lui vale lo stesso discorso fatto per Duda. L’aggravante sta nell’errore clamoroso che spalanca l’autostrada per il gol partita della Lazio

ALL. BARONI 6 Ennesima occasione sprecata, ennesima partita che ti fa tornare a casa con tanto rammarico e zero punti. I primi 20 minuti di gara sono della Lazio, ma il Verona sa soffrire, in maniera compatta. Quando i suoi crescono il match cambia, e i gialloblù potrebbero anche trovare il vantaggio, con una grande occasione di Swiderski. Nella ripresa fa i cambi che ci aspettiamo, ma a tradirlo sono proprio coloro che dovevano regalare un sogno al Verona, soprattutto Duda e Suslov. Che colpa ha lui? Nessuna. Ecco, io sono del partito “proviamo sempre a vincerla”. Ma a cinque giornate della fine, il famoso pullman davanti alla porta, tante volte in passato invocato dal mio amico Stefano Rasulo, schifo non mi farebbe.

IL PAGELLONE DI VERONA-UDINESE

MONTIPO’ 6.5 Non è chiamato a grandi parate, perché l’Udinese ha un solo modo di giocare, palla su Lucca e che Dio la mandi buona. Eppure l’intervento più difficile, d’istinto, lo compie a distanza ravvicinata, proprio su Lucca, che un po’ la sciupa, diciamolo, ma lui ci mette tanto del suo. Poi ordinaria amministrazione

CENTONZE 6.5 Non me ne voglia Tchatchoua, che per mesi ha dato il cuore in un ruolo non suo, ma il francese, al momento, sembra insostituibile. Primo perché quella è la sua fascia, secondo perché ha qualità che il compagno di reparto non ha. Sempre misurato, mai in difficoltà, è bravo a chiudere, ma anche ad aprire in avanti. E i cross sono sempre interessanti

MAGNANI 7 Grande prestazione per Big Jack, che dalle sue parti ha uno dei più talentuosi dell’Udinese, Pereyra. Lo mette al suo posto, senza grandi difficoltà. L’attaccante di Cioffi la palla la vede col cannocchiale perché lo strapotere di Giangiacomo è schiacciante. Sovrastante nel gioco aereo, ha il solito tempismo quando il Verona parte dal basso.

COPPOLA 8 Un gol che può valere la salvezza, per questo ragazzo al quale la critica (me compreso) non ha risparmiato critiche, forse a volte ingenerose. E in realtà, il gol è solo il giusto premio per una partita giocata da senatore, con una brutta bestia come Lucca da tenere a bada. La lotta è dura fisicamente, ma lui non si lascia intimidire e quando serve accarezza le caviglie dell’attaccante bianconero. Poi quel gol, alla fine di una partita difficilissima, disperata, che fa vedere il traguardo sempre più vicino.

CABAL 5 Ehizibue lo fa diventare matto. Il 19 dell’Udinese non fatica a saltarlo ed è quello uno dei temi tattici della partita, perché il colombiano è evidentemente l’anello debole della difesa. Il primo tempo è un incubo, sembra infinito e gli errori arrivano a ripetizione. Qualcosina meglio nella ripresa, dove al peggio alterna momenti leggermente più lucidi. Ha anche una grandissima occasione in area di rigore, ma sono i piedi sbagliati al momento sbagliato

SUSLOV 6 (dal 38° s.t.) Palle quadrate.

DANI SILVA 5.5 Passo baldanzoso, sicuramente più di Duda, ma visione di gioco molto più limitata. Non è bravo a far girare il pallone con velocità e fa fatica a dettare i tempi della giocata. Ci mette la corsa, quello sì, ma mancano tanti altri elementi per lasciare il segno.

BONAZZOLI 5.5 (dal 14° s.t.) Un pizzico sotto rispetto alle ultime tre partite nelle quali era partito titolare.

SERDAR 6.5 E’ mancato tremendamente a Bergamo e rivederlo in campo dà qualche certezza in più al Verona. Il centrocampo dell’Udinese è fatto di adamantio, ma lui è saggio e lo aggira. Certo, non sempre gli riesce, ma ha il passo per farlo. Ed è sempre bravo ad abbassarsi per accorciare sulla difesa.

DUDA 6.5 (dal 38° s.t.) Suo l’assist gol per il capoccione di Coppola. Pericoloso sui calci piazzati.

MITROVIC 5 In una partita in cui di tecnico c’è nulla, lui, che il pallone lo sa trattare bene, si perde abbastanza velocemente. Ogni volta che lo innescano sembra poter svoltare, ma gli udinesi non perdono occasione per triplicarlo e quindi si ritrova ingabbiato spesso e volentieri. Doveva essere uno degli elementi di fantasia, ma le speranze si sgonfiano presto.

SWIDERSKI 6 (dal 14° s.t.) Anche lui lotta su tutti i palloni

FOLORUNSHO 6 Non mi piace la posizione che gli cuce addosso Baroni, sono onesto. Non mi pare sia un rifinitore, ha altre qualità che lì, sottopunta, non pagano dividendi. Quando il mister lo abbassa più verso centrocampo, allora sa far valere la sua fisicità. Cerca di sporcare tutte le giocate dell’Udinese e una cosa non gli si può rimproverare, la forza di buttarsi su ogni pallone. Prende una traversa di testa negli ultimi minuti.

LAZOVIC 5.5 Cose discrete, alternate a passaggi a vuoto che da lui non ci aspettiamo mai. Come per Mitrovic, difficile calarsi in un contesto così muscolare come quello messo in campo dall’Udinese. Soffre la corsa degli avversari e fatica a trovare la giocata in grado di spezzare la difesa bianconera. Ha intuizioni che fanno parte della sua classe, ma non vanno mai a buon fine.

VINAGRE 6 (dal 33° s.t.) Ci mette del suo nel momento di maggior pressione dell’Hellas.

NOSLIN 6.5 E’ vivace, nonostante stia diventando il vero globe-trotter dell’attacco gialloblù. Un giorno falso nove, l’altro esterno. Dopo Bergamo, un’altra prestazione di spessore, con belle giocate e tanto temperamento. C’è sempre e questo è un ottimo segnale per il Verona. Prende un palo sanguinoso di testa.

ALL. BARONI 7 Una partita difficilissima, bruttissima, con l’Udinese che ha fatto di tutto, giustamente dal loro punto di vista, per spezzare il ritmo del Verona. Rinuncia a Duda e Suslov per mettere dentro Dani Silva e Mitrovic. La scelta non paga quanto sperato, ma nel complesso la squadra tiene testa, eccome ai bianconeri. Nella ripresa i suoi partono meglio, sembrano poter passare, poi qualche attimo di smarrimento. Ma nel quarto d’ora finale i suoi ragazzi legittimano una vittoria meritatissima, dopo, tra l’altro, un palo e una traversa. Ha la forza di saper dare compattezza ai suoi. E con la forza della disperazione, porta a casa tre punti che valgono platino.

IL PAGELLONE DI ATALANTA-VERONA

MONTIPO’ 7 Para benissimo su De Ketelaere, nel primo tempo e su Miranchuk, non una ma ben tre volte, blindando un pareggio fondamentale per la corsa a una salvezza che sarà pur difficile, ma che se arriverà sarà anche grazie alle sue parate in questa partita.

CENTONZE 7 E’ praticamente l’unico che si salva nel primo tempo disastroso del Verona, l’unico in grado di dare qualcosa. Gli diventa tutto ancora più facile quando i compagni ritornano dal mondo dei morti ribaltando l’Atalanta come un calzino. Tanta qualità, tanta corsa, ma giocate banali. E’ suo il bellissimo cross per il 2-2 di Noslin, grandissima prestazione

TCHATCHOUA s.v. (dall’89°)

MAGNANI 6 Duro lo scontro con Scamacca che, tra l’altro, si inventa un gol spettacolare, di una difficoltà pazzesca. Fatica a tenerlo, ma più passano i minuti, più riesce a prendere le misure dell’attaccante nerazzurro. Nella ripresa anche per lui le cose migliorano, soprattutto perché il baricentro dell’Hellas si alza di cinquanta metri.

DAWIDOWICZ 5 Primo tempo da film horror, di quelli proprio splatter. E’ costantemente in ritardo, sbaglia tutto. Sparisce, letteralmente, nel 2-0 di De Ketelaere. Un Pawel così non lo avevamo mai visto, o forse solo ai tempi di Grosso. Meglio nella ripresa, così come tutta la squadra. Recupera un pochino, ma non abbastanza per tornarsene a casa con un bel sei.

CABAL 7 Inizia con una bellissima diagonale difensiva, peraltro lontano dalla sua fascia di competenza. Poi un paio di svarioni un po’ tipici del suo campionato. Ma quando il Verona torna in campo per una rimonta insperata, inizia a spadroneggiare. E sembra davvero di vedere Grosso (giocatore, grazie al cielo). Grandi sgroppate e tanto cuore. Va anche vicino al gol, mettendo in grandi difficoltà Carnesecchi che respinge di pugni.

DANI SILVA 6 Era uno dei sorvegliati speciali, viste le assenze a centrocampo di Duda e, soprattutto, Serdar. E le premesse non dicono nulla di buono perché non sembra avere il passo giusto. Ma forse il giudizio è condizionato da un Verona troppo brutto per essere vero nella prima parte di partita. Poi anche lui torna al mondo, si ripiglia e combatte con determinazione.

SUSLOV 6 Allora, si addormenta davanti a Toloi e da quella pennichella nasce il gol del vantaggio dell’Atalanta. Quando il Verona entra finalmente in partita, sbaglia gol fatto a un metro da Carnesecchi. E’ il suo peggior primo tempo in maglia gialloblù. Sarà forse perché Baroni gli sbaglia la posizione, abbassandolo di fianco a Dani Silva? Sì, perché quanto torna nelle tre mezze punte è un altro giocatore, più dentro il vivo del match. Non felice per la sostituzione. Nemmeno io.

VINAGRE 6 (dal 78°) Entra con grande corsa e attenzione.

LAZOVIC 7 Primo tempo di grande sofferenza, incapace di trovare lo spunto per aiutare la squadra ad alleggerire la pressione soffocante dell’Atalanta. Nella ripresa, però, cambia il discorso e torna a splendere. Tante azioni pericolose nascono dalla sua fascia. Per sancire la definitiva rinascita, si inventa un gol da giocatore di biliardo: prende la mira, palla nell’angolino, Carnesecchi immobile. Baroni lo richiama in panchina nel momento più caldo della partita, non la prende benissimo.

MITROVIC 6 (dal 78°) Ormai una costante, entra in corsa e lo fa al meglio.

FOLORUNSHO 6 Indisponente nel primo tempo. Gioca sotto punta, ma senza capirci qualcosa. Non ci mette nemmeno il fisico, che è il piatto forte della sua cucina. Sbaglia passaggi scolastici, non da lui. Poi si lascia trascinare dall’onda d’urto del Verona, che travolge l’Atalanta e va vicino a quel giocatore sempre nel vivo del gioco, che abbiamo imparato a conoscere in questa stagione.

COPPOLA s.v. (dall’89°)

NOSLIN 7 Mi fa arrabbiare in più di un’occasione, perché è dentro la partita, ma sbaglia tantissimo nella prima parte del match. Troppo frenetico, inciampa anche nei ciuffi d’era. Ma ha il merito di continuare, non rimanere sugli errori che mette in fila, uno dietro l’altro. E così arriva l’ottimo assist per il gol del 2-1 di Lazovic e, soprattutto, un gol attaccante puro, anticipando Carnesecchi sul primo palo. Poi, io per primo devo ricordarmi che sto ragazzo è ancora tanto giovane ed è stato buttato in questo campionato quasi a sua insaputa. Finora ha dimostrato di poterci stare eccome in questa serie A.

BONAZZOLI 5 A poco serve il tanto movimento che fa, abbassandosi spesso a cercare sponde, nel tentativo di far salire la squadra. Si perde nei ghirigori dai quali deve stare lontano come Superman con la criptonite. Ha un’occasione che può essere promettente, ma se la lascia scappare con un colpo di tacco, francamente, inutile.

SWIDERSKI 6 (dal 58°) Gran lottatore, si prende una quantità non umana di scarpate. Ha una buona occasione di testa, non la sfrutta però a dovere.

ALL. BARONI 6.5 Sbaglia alcune scelte iniziali, una su tutte Suslov in mezzo al campo, completamente fuori contesto. L’approccio alla partita è disastroso e per l’Atalanta sembra tutto davvero troppo facile. Il risultato del primo tempo è bugiardo, nel senso che i padroni di casa potrebbero tranquillamente essere 4-0. Evidentemente lui si aggrappa a questo. Nella ripresa, a quanto pare, tocca le corde giuste e i suoi vanno in campo sapendo di non avere più nulla da perdere. E così, ormai all’inferno, riescono a scalare fino alla luce del paradiso, rappresentato in un punto vitale per la classifica. Sui cambi si può discutere (perché togliere sempre Suslov? Perché togliere Centonze?). Ma quello che ci interessa è il risultato finale. E ha ragione lui. Diventa ora fondamentale non sbagliare la partita della stagione, sabato prossimo, contro l’Udinese.

 

IL PAGELLONE DI VERONA-GENOA

MONTIPO’ 6.5 Sol un paio di sbavatura, ma più che altro su palloni giocati coi piedi. Per il resto c’è, soprattutto quando si supera sul colpo di testa ravvicinato di Thorsby. Attento anche nei minuti finale quando la squadra, per forza di cose, si sbilancia e lui accorcia a dovere.

CENTONZE 6 Ritrova la maglia da titolare dopo quella indossata contro il Milan. Dietro ogni tanto si inceppa, ma devo dire che è sempre diligente e se sbaglia, nove volte su dieci, rimedia. Mette in area una quantità smisurata di cross, ma di attaccanti gialloblù nemmeno l’ombra. In ripiegamento deve arrangiarsi, perché Suslov pensa più che altro alla metà campo avversaria.

COPPOLA 5.5 Inspiegabile il favore che fa al Genoa, regalando un fallo laterale dal quale poi nascerà il gol della vittoria dei liguri. Sempre piuttosto incerto, fatica anche a trovare l’intesa con Dawidowicz che, anche lui, ci mette del suo per non far andare al meglio le cose in difesa.

DAWIDOWICZ 5.5 Io capisco contenere la foga in area di rigore, ma lasciar passare Vasquez come hanno fatto lui e, soprattutto Dani Silva, non si può vedere. Con Ekuban lo scontro è durissimo e l’attaccante rossoblù riesce spesso a volentieri a far valere la stazza visita e anche la capacità di rimanere in aria mezzo secondo in più per spizzare tanti palloni. Il cuore, a volte, non basta.

CABAL 6 Senza infamia e senza lode. Non incide clamorosamente, ma non è nemmeno da ricordare per qualcosa di disastroso. A dire il vero la bilancia pesa leggermente in positivo grazie a quel break difensivo che dà il via all’azione che porterà al vantaggio illusorio dell’Hellas.

DUDA 4.5 Mi sbilancio, la sua giornata peggiore da quando è a Verona. Sbaglia il possibile e l’impossibile, dando sempre la sensazione di arrivare un secondo dopo rispetto agli avversari. Non fa girare la squadra e anche lui si muove a vuoto, corricchiando senza logica. Lento e compassato anche sul gol del Genoa. E’ lui infatti a perdere Messias e a rinunciare anche troppo presto a rincorrerlo. Fisicamente in difficoltà.

DANI SILVA 5.5 (dal 1° s.t.) Male, malissimo nel gol dell’1-2. Mollo, mollissimo. Troppi ghirigori in mezzo al campo, poca sostanza. Sbaglia tante scelte nei momenti cruciali della partita. Leggermente meglio di Duda, ma chi si accontenta “rode”.

SERDAR 7 Insieme a Lazovic e Bonazzoli, il migliore in campo, per distacco. Il centrocampo del Verona è lui, al netto del fatto che Duda marca visita e gli lascia tutto sul groppone. Velocità di gambe e di esecuzione. Va viaggiare il pallone con le idee e con la visione. Momento di paura quando si tocca la coscia. Tutti temiamo il peggio e invece qualche minuto dopo te lo ritrovi vicino al gol. La sua unica sfiga è di non essere supportato a dovere dal compagno di reparto.

FOLORUNSHO s.v. 5.5 (dal 37° s.t.) Non dà la scossa.

SUSLOV 6 Ovvio che fisicamente non sia al cento per cento, perché se è vero che l’infortunio alla caviglia si sia rivelato meno grave del previsto, è altrettanto vero che la botta c’è. Nonostante questo, prova a strappare e a inventare qualcosa di interessante davanti. Gli riesce a fasi alterne, ma è sempre una presenza rassicurante per questa squadra. Paga anche la posizione troppo esterna scelta da Baroni.

MITROVIC 7 (dal 16° s.t.) Onestamente non riesco a capacitarmi del fatto che non giochi dal primo minuto. Così come non avevo compreso la sostituzione di Cagliari. Entra benissimo, azzecca tutte le scelte e crea costantemente giocate per i compagni. Uno così, deve giocare sempre.

NOSLIN 5 Gioca vicinissimo a Bonazzoli, ma gli va male. Nel primo tempo è tutto sommato pratico nel recuperare palloni e muoversi tra le linee. Ma si sgonfia lentamente e nella ripresa fa perdere le sue tracce. Bisogna aiutarlo, però, e far capire anche a lui cosa sia per questo Verona. Una punta? Un falso nove? Un’ala? E’ giovane, ha bisogno di una mano quando smarrisce la strada.

LAZOVIC 7 Darko porta indietro le lancette del tempo, quando faceva ammattire tutti i difensori delle squadre avversarie. Ispirato come non gli capitava da troppi mesi, tutto quello che tocca diventa ora. L’assist per il gol di Bonazzoli è un’opera d’arte per tempismo e precisione. Ma non si ferma lì perché inventa in lungo in largo, sorretto anche da una condizione fisica che pare essere ritrovata. Non so se lo avrei cambiato così presto, sono sincero.

SWIDERSKI 5.5 (dal 16° s.t.) Un gol lo farebbe anche, ma il Var glielo annulla. Lì si ferma, però.

BONAZZOLI 6.5 Si merita la conferma dopo il gol e, soprattutto, la prestazione di Cagliari. Segna un gol bellissimo, da attaccante vero, anticipando tutta la difesa del Genoa, con un taglio magistrale. Si muove con la leggerezza di un puma, grazie a un’autostima finalmente ritrovata. Con Noslin colpevolmente in ritardo, deve arrangiarsi con pazienza. Nella ripresa cala come tutta la squadra. Ha una grande occasione ma la sbaglia per eccesso di frenesia. Manganiello fischia fuorigioco, che il var avrebbe però cancellato.

HENRY 5 (dal 28° s.t.) Non vede palla.

ALL. BARONI 5 Lascia fuori Folorunsho, forse vedendolo un po’ stanco. Non gli va così male perché il Verona del primo tempo è bello, bellissimo. Eppure finisce i primi 45 minuti con un pareggio inspiegabile. Come inspiegabile è la ripresa dei suoi, che entrano in campo con una paura incomprensibile. Congelati dal terrore, smettono di giocare e a un Genoa libero da problemi di classifica non pare vero. Butta nella mischia Mitrovic troppo tardi e in più lo inserisce al posto di Suslov, che anche azzoppato dovrebbe stare sempre in campo, fino al 100°. Nella frenesia di trovare il pareggio, sbilancia la squadra, che non prende un’imbarcata per la poca precisione degli attaccanti del Genoa e per la prontezza di riflessi di Montipò. Non vorrei che si fosse pensato troppo presto che la pratica salvezza fosse cosa fatta.

IL PAGELLONE DI CAGLIARI-VERONA

MONTIPO’ 6.5 A parte un colpo di testa/spalla senza senso che ci gela il sangue nelle vene, non è chiamato a grandissime cose per gran parte della partita. Al 91°, però, una parata determinante su Luvumbo che, come fosse un giocatore dei calcetto, colpisce di punto tentando di sorprendere il portiere gialloblù. Che è reattivo e para bene.

TCHATCHOUA 5.5 Partita di grande sofferenza per il difensore dell’Hellas, che vede i sorci verdi con Luvumbo. L’attaccante cagliaritano gli va via spesso e volentieri e lui sembra non avere gli strumenti per fermarlo, nemmeno con le cattive. Ringrazia Noslin che gli va spesso in soccorso, ma quando esce l’olandese è di nuovo in balia di Luvumbo.

MAGNANI 8 Imperioso. Indubbiamente la miglior partita della stagione, tra le più belle in assoluto da quando veste la maglia dell’Hellas. Dalle sue parti non c’è verso di passare, in alcun modo. Che il Cagliari ci provi con i lanci lunghi o giocando palla a terra, il risultato non cambia. Sempre in anticipo, sempre con le tempistiche giuste. Leader assoluto della difesa.

DAWIDOWICZ 6.5 Bello il duello con Lapadula, che è uno che gioca sporco, appoggiandosi e cercando gli spigoli della partita. Lui rimane composto e gli tarpa le ali. E’ bravo ad alzarsi in simultanea con Magnani, con cui l’intesa è al millimetro. Sbroglia una situazione delicatissima in area di rigore, anticipando sia l’attaccante del Cagliari, sia Montipò. Provvidenziale.

CABAL 5.5 Non gioca una brutta partita, nonostante alterni spesso cose buone ad altre meno. Ma è quello che ci si aspetta da lui che, è vero, è un po’ cresciuto, ma ha ancora tanta strada da fare. Ad esempio non sbagliare come gli capita nel pareggio del Cagliari. Perché è lui a sbagliare l’alleggerimento, non sparando il pallone nella metà campo dei padroni di casa, ma sui piedi di Sulemana, che ringrazia e segna il gol del pareggio.

DUDA 6.5 Parte un po’ con passo compassato, ma quando la squadra capisce di essere superiore al Cagliari, sale in cattedra, ben consapevole di avere al fianco un grande giocatore come Serdar. Bellissimi i fraseggi a un tocco, massimo due. Un po’ meno “pulito” rispetto al compagno di reparto, ma comunque efficace. Peccato per il cartellino giallo, che inevitabilmente lo condiziona un po’.

SERDAR 7.5 Classe, visione, capacità di capire i momenti della partita. Gestisce a piacimento il ritmo della gara, gestendo sempre al meglio i palloni che si ritrova tra i piedi. E’ bravo a spezzare il gioco dei padroni di casa, ma è altrettanto bravo a dettare le ripartenze. Spettacolare anche in fase difensiva. Fino alla fine cerca di spingere la squadra a cercare qualcosa di più. Inesauribile.

NOSLIN 7 Gioca esterno destro e nella prima parte di gara si sacrifica tantissimo, si abbassa alla ricerca di palloni e quando riesce aiuta uno Tchatchoua spesso in difficoltà su Luvumbo. Quando ha spazio per attaccare, è sempre pericoloso ed è bravissimo a muoversi tra le linee. Suo il bellissimo assist gol per il vantaggio di Bonazzoli.

SWIDERSKI s.v. (dall’85°)

FOLORUNSHO 5 Capisco che gli allenatori abbiano dei giocatori amuleto, ma questo è accanimento. In campo nonostante fisicamente non sia al meglio, dopo un problemino muscolare rimediato in nazionale. Nel primo tempo scintillante del Verona è l’unico a boccheggiare, in evidente difficoltà fisica. Sbaglia il gol del raddoppio, a tu per tu con Scuffet. Poi l’arbitro Doveri fischia il fuorigioco (che il var avrebbe ribaltato, se solo lui avesse segnato). Dopo l’intervallo ti aspetti la sostituzione, e invece è ancora in campo, largo a destra, sempre in difficoltà.

MITROVIC 6.5 Era giusto farlo partire dall’inizio, viste le ottime prestazioni fatte con la nazionale. Ed effettivamente, dopo i primi minuti di ambientamento, viene fuori molto bene. Quando ha il pallone tra i piedi ha sempre il coraggio per puntare l’avversario di turno. E ha anche la capacità di calciare verso la porta. Onestamente, inspiegabile la sostituzione.

LAZOVIC 5.5 (dal 46°) La sua partita inizierebbe alla grande, col raddoppio, annullato per un fuorigioco millimetrico. Avrebbe la possibilità di rifarsi con un contropiede bellissimo. Bonazzoli lo mette di fronte a Scuffet, per il più facile dei gol, ma cicca clamorosamente.

BONAZZOLI 7.5 E’ il titolare che non ti aspetti, dopo una stagione, fin qui, non all’altezza delle aspettative. E invece Baroni ci ha visto bene, perché gioca una partita eccellente, anche di grande sacrificio nell’aiutare la squadra in fase difensiva. Segna un gol bellissimo, di tacco, che manda in confusione Scuffet. Bravo anche nel secondo gol annullato, a chiamare l’assist di Duda per Lazovic che però segna in fuorigioco.

SUSLOV 6 (dal 65°) L’infortunio alla caviglia, fortunatamente, è stato solo un grande spavento. Sta bene, non benissimo, ma dà il suo.

ALL. BARONI 6.5 (in panchina Del Rosso) Sorprende mettendo in campo Bonazzoli dal primo minuto. E ha ragione lui, perché l’attaccante segna un gran bel gol. Nel primo tempo i suoi giocano alla grande, dimostrando strapotere rispetto al Cagliari. E infatti dispiace non chiudere sullo 0-2. Nella ripresa inspiegabile il cambio, dal primo minuto Mitrovic-Lazovic, col primo che aveva fatto bene. Si ostina con Folorunsho, abbastanza affaticato. Ma comunque porta a casa un pareggio ottimo, su un campo difficilissima. E gli scontri diretti continuano a sorridere ai gialloblù.