Opposizioni scandalizzate perché per l’ennesimo salvataggio di Alitalia sono stati stanziati più miliardi che per la pubblica istruzione, che per la sanità alla prese con l’emergenza Coronavirus. Giusto, una vergogna.
Ma un ospite a Rosso & Nero ci ricordava che Silvio Berlusconi fece l’identica cosa; cioè si oppose alla vendita di Alitalia a chi ne avrebbe ridimensionato costi e personale, si inventò i “capitani coraggiosi”, e la compagnia rimase di bandiera. Cioè con miliardi di deficit annuale pagato dai contribuenti.
Berlusconi, il liberale, quello che chiama l’esecutivo Conte “il governo delle quattro sinistre”. Peccato che liberali e quattro sinistre siano compagni di merende. Non vedi alcuna differenza.
Almeno la smettessero di prenderci in giro fingendosi geneticamente diversi, opposti.
I liberali, quelli veri – ristoratori, negozianti, artigiani, commerciati – di fronte alla crisi hanno dovuto ridurre il personale. Loro malgrado, perché meno dipendenti significa meno guadagni. Ma sono stati costretti a prendere atto della realtà.
Realtà che non esiste se parliamo di Alitalia piuttosto che dell’ex Ilva. Lì il personale non si deve ridurre. Col risultato che Mittal ci manderà al diavolo, e non ci sarà un solo investitore straniero disposto a venire in Italia a farsi massacrare.
Si ironizza sui virologi e adesso anche sui “pianologi” (leggi Colao), utile alibi per un governo che non si prende la responsabilità di decidere, che non agisce.
Ma, anche qui, cosa sono stati in passato Cottarelli incaricato di vigilare sulla spesa pubblica, oppure Cantone per la stesura del codice degli appalti? Anche loro esperti messi in campo come paravento, come perdita di tempo, per governi che non attuarono quelle riforme radicali indispensabili per garantire un futuro al nostro Paese.
E il colore politico apparentemente diverso è sempre stato solo un logos per incantare il popolo bue. (Tant’è che anche i 5 Stelle, una volta al governo, sono diventati pari pari agli altri)
Così fan tutti. E che, almeno, la facciano finita di fingersi diversi e prenderci in giro.