Non mancava altro che il caos generato dal blocco di Astrazeneca.
Campagna vaccinale rinviata a chissà quando, panico tra i cittadini, fuga dalle prenotazioni.
Blocco deciso anche da altri Paesi europei, Germania compresa. Magari c’è il sospetto di una ritorsione contro la bigpharma di Oxford che aveva disatteso l’impegno sul quantitativo di dosi da consegnare…
Di certo, come continua a dichiarare il prof. Giorgio Palù, presidente dell’agenzia nazionale del farmaco, non c’è alcuna relazione provata tra la somministrazione di questo vaccino e alcuni casi di morte. Mancano ancora i risultati delle autopsie. E, in ogni caso, si verificano ogni giorno in Italia 166 casi di trombosi (coagulo del sangue) a prescindere dalle vaccinazioni.
In Gran Bretagna Boris Johnson ha ricordato che su undici milioni di inglesi vaccinati con Astrazeneca non c’è stato nemmeno un decesso. Lo ha detto per assolvere la sua bigpharma?…
Giusto ricordare la moglie dell’insegnate di clarinetto, morto a Biella 14 ore dopo il vaccino, che ha dichiarato: “In cuor mio non me la sento di dire che colpa sia del vaccino. Bisogna continuare a crederci. Se io e mio marito non ci avessimo creduto, non lo avremmo fatto, ma da educatori era importante farlo”.
Concludo citando Giorgio Palù: “Nei bugiardini dei farmaci comunemente usati solo elencati una sfilza di effetti indesiderati molto superiori a quelli dei vaccini”.
“Vaccini – ci ricorda Palù – che sono i farmaci più sicuri, meno costosi e che ogni anno salvano 2,5 milioni di vite umane. Hanno reso all’umanità un grande servigio: aumentare l’aspettativa di vita dai primi del ‘900 ad oggi di quasi 30 anni”.