IL PAGELLONE DI VERONA-NAPOLI

MONTIPO’ 6 Non può nulla sui gol, anche se, forse, poteva essere un po’ meno timido sul cross di Politano. Ma si può discutere. Bella parata su un tiro velenoso di Fabian Ruiz che vede sbucare all’ultimo davanti ai suo occhi. Attento poi nelle tante uscite alte.

SUTALO 6- Il migliore della difesa, nel senso che non va incontro a clamorose imbarcate. Il suo compito è marcare Lozano e, tutto sommato, gli riesce anche bene perché l’attaccante del Napoli non esalta e non si esalta. Rimane abbastanza bloccato, rinunciando a fare il classico “braccetto” di destra.

GUNTER 5 Si potrebbe dire Gunter-Osimhen 0-2. E non sarebbe una gran forzatura. La battaglia con il talento nigeriano è bella, fisica e, a conti fatti, impari. Ci prova a tenerla, con le buone e con le cattive, ma non gli riesce quasi mai. Grave la dormita sul primo gol. Nel raddoppio condivide le colpe coi compagni.

CECCHERINI 4.5 Incide negativamente su entrambi i gol del Napoli. Sul primo lascia metri a sufficienza per Napolitano serva comodamente Osimhen. Nella ripresa, lamentandosi per un fallo non fischiato da Doveri, si lascia andare a un gesto di stizza lanciando il pallone in tribuna. Una distrazione che gli fa perdere di vista Di Lorenzo che arriva come un treno e la mette dentro per il raddoppio partenopeo. Si fa anche cacciare fuori per un doppio giallo. Non gliene va dritta una.

FARAONI 5.5 Ha il grande merito di riaccendere la speranza gialloblù con quel colpo di testa che secca Ospina. Una partita nella quale ha comunque faticato nel duello con Mario Rui. Ha provato col mestiere, ma non ha avuto sempre il passo giusto. Troppo ingenuo in occasione del primo cartellino giallo che fa scattare la squalifica (era diffidato). Evidentemente incazzato, continua a protestare con Doveri che non ci pensa due volte, tira fuori il secondo giallo e quindi il rosso.

TAMEZE 6 Dove lo metti sta, è un ritornello che torna ormai dall’inizio della stagione. Finché è al fianco di Ilic, in mezzo al campo, cerca di resistere all’onda d’urto del centrocampo napoletano. Per colpa dell’infortunio di Depaoli, Tudor lo sposta a sinistra. Dopo un po’ di smarrimento, si ritrova come solo lui sa fare e cresce col passare dei minuti. E’ suo l’assist gol per Faraoni che per qualche istante riaccende la speranza gialloblù.

CASALE s.v. (dal 43’ s.t.)

ILIC 6 Considerando che di fronte aveva un mastino come Anguissa, mi sento di dire che abbia giocato una buona partita. Deve seguire come un’ombra il centrocampista napoletano e al tempo stesso ha il compito di costruire. Ovvio che le due cose non sempre gli riescano al meglio, ma ci mette ordine e anche qualche giocata di classe.

HONGLA s.v. (dal 43’ s.t.)

DEPAOLI 5.5 Giocare fuori ruolo di certo non lo aiuta. A maggior ragione se il compagno che devi sostituire è Lazovic, tornato imprescindibile. Non riesce a trovare la posizione e gli manca l’inventiva per creare giocate pericolose. Non ha le caratteristiche del serbo e si vede. Costretto a uscire per un problema fisico.

BESSA 5.5 (dal 37’ p.t.) Così così. Ha alternato cose buone ad altre un po’ meno. Non mi è sembrato il miglior compagno per formare il tandem di centrocampo con Ilic. Tecnicamente non si discute, ma il centrocampo del Napoli ha una marcia in più, anche da un punto di vista squisitamente fisico.

BARAK 5 Non posso pensare che fisicamente sia nelle migliori condizioni. Questo non è il vero Barak, non può essere lui. E non lasciamoci andare alle dietrologie della serie “non si impegna più perché sa che andrà via”. Sono balle. Solo una condizione precaria può portare a quella che forse è la peggior partita di Antonin da quando gioca con la maglia del Verona. Non riesce nemmeno a correre, seppur con quella sua andata ciondolante. Forse dovrebbe riposare, ma, come ben sappiamo, le alternative non ci sono

CANCELLIERI s.v. (dal 43’ s.t.)

CAPRARI 6- Per carità, nulla di trascendentale. Lontano dalle tante meraviglie che ha dispensato già dallo scorso agosto. Contro il Napoli va a folate, si accende quando meno te lo aspetti, però è abbastanza arruffone. Quantomeno ci prova a inventare qualcosa. E’ bravo in occasione del gol di Faraoni. Temporeggia quanto basta per trovare Tameze che poi servirà al bacio il capitano gialloblù. Evidente la mancanza di Lazovic.

SIMEONE 5.5 Questa volta non basta la solita voglia di spaccare il mondo e di lasciare tutto sul campo. Troppe volte in fuorigioco, sembra un po’ scollegato rispetto al resto della squadra. Queste disattenzioni fanno andare il gioco gialloblù a singhiozzo. Tanti anche gli appoggi sbagliati per i centrocampisti, nel tentativo di fare salire il baricentro. Poco concentrato insomma, davanti a una difesa, mi sembra giusto dirlo, di fenomeni.

ALL. TUDOR 5.5 Un po’ sorpreso, forse, dal Napoli che sembra imitare il Verona per intensità e pressing alto. Ha gli uomini contati e le cose si mettono anche peggio quando si fa male Depaoli nel primo tempo. Mette dentro Bessa, scegliendo un centrocampo leggerino. Forse sarebbe stato meglio inserire subito Casale, lasciando al suo posto Tameze, dirottato sulla sinistra. E’ mancato qualcosa per tenere testa al Napoli che comunque non è che abbia fatto grandi cose. Ma il minimo sindacale è bastato.

IL PAGELLONE DI FIORENTINA-VERONA

MONTIPO’ 6 Non è chiamato a grandi interventi. Uno è prezioso, sul calcio di punizione di Callejon, che vede sbucare all’ultimo dalla barriera gialloblù. Per il resto, direi, normale amministrazione

CECCHERINI 7 Il migliore della difesa gialloblù, motivato, evidentemente, dal giocare davanti al suo vecchio pubblico. E’ una bellezza vederlo in anticipo e nelle innumerevoli diagonali difensive, sempre perfette per tempismo. Per quanto sia banale da dire, ha bisogno della miglior condizioni fisica per mettere insieme prestazioni come queste. Tra l’alto, è forse il gialloblù che finisce meno affaticato dei compagni.

GUNTER 6 Fino al gol del vantaggio della Fiorentina è perfetto. Piatek non vede palla. L’attaccante viola riesce a trovare il gol solo grazie a una bella dose di fortuna. Poi, come tutta la squadra, rischia di smarrirsi, ma poco alla volta si rimette in sesto. Qualche brivido nel secondo tempo quando si perde un paio di volte prima Piatek e poi Torreira. Ma nei minuti finale, quando i padroni di casa cercano il bottino pieno, rimane attento anche ai dettagli.

CASALE 6.5 Gara attenta davanti a Ikonè che è un peperino. E’ bravo a sporcargli ogni giocata, anche in occasione del vantaggio viola, arrivato con una bella dose di lato B. Difficile che si faccia saltare, ma anche quando capita non arranca e recupera. Regge il timido assalto finale della squadra di Vincenzo Italiano.

FARAONI 6.5 Sempre attentissimo tatticamente, ha un senso della posizione in campo che è sopraffino. Ha grande forza nell’accompagnare l’azione d’attacco dei gialloblù, ma è soprattutto dietro che mantiene i ranghi uniti e compatti nelle chiusure a tutte le incursioni della Fiorentina. Cala vistosamente nella ripresa, complice anche un colpo ricevuto al ginocchio sinistro che lo costringe ad alzare bandiera bianca prima del dovuto.

SUTALO s.v. (dall’86’)

TAMEZE 6.5 Non inizia alla grande. La partita è molto tattica e lui, abituato alla foga agonistica, rischia di perdersi. E invece, mattone dopo mattone, costruisce l’ennesimo muro della sua stagione. Spende tantissime energie in interdizione, distruggendo il gioco avversario e con la stessa forza diventa difensore aggiunto nei momenti di maggiore pressione della Fiorentina.

ILIC 7 La sua miglior prestazione in questa stagione un po’ sì e un po’ no. Gioca con una personalità che effettivamente è rara per calciatori della sua età. Si abbassa all’altezza dei compagni di difesa per cercare palloni da distribuire agli attaccanti e anche in mezzo al campo è bravissimo ad alzare le barricate quando la viola cerca il break. Rimane un fatto, secondo me, che senza Veloso sia più a suo agio, probabilmente anche più responsabilizzato nella fase di costruzione. Bravo.

LAZOVIC 6.5 Conferma il buonissimo momento di condizione, con le gambe tornate a girare come nei giorni migliori. Nel primo tempo, a parte lo sbandamento generale dopo il vantaggio della Fiorentina, imperversa e infierisce sui difensori viola, che hanno un bel da fare per fermarlo. Riesce ad arrivare tante volte sul fondo, mancando, però, in alcune occasioni il guizzo finale. Nella ripresa è costretto a uscire un malanno fisico.

DEPAOLI 6(dal 61’) Fa il suo, senza scintille, ma nemmeno passi falsi.

LASAGNA 5.5 Inizia molto bene, vicino a Simeone, facendo quindi la seconda punta. Fisicamente ha le gambe tirate a malta fina ed è lui a procurarsi il calcio di rigore del pareggio, fiondandosi su un pallone vagante in area. La festa potrebbe essere totale quando si invola in solitaria verso Terracciano, per il più facile dei gol. Ma le cose non vanno così e sbaglia in maniera imperdonabile. Un errore troppo pesante per farlo passare in cavalleria.

BESSA s.v. (dal 69’)

CAPRARI 6.5 Per esigenze di copione (Barak infortunato) Tudor gli cambia posizione, mettendolo dietro le punte. Questo in fase di possesso. Quando la palla ce l’hanno i padroni ci casa, infatti, è lui che deve seguire Torreira. Questo gli richiede un grande sacrificio in fase difensiva, costringendolo a rinunciare a qualcosa davanti. Ciò nonostante, quando può, mette in difficoltà la Fiorentina, con giocate splendide (da manuale un assist “no look” per Faraoni). Ah, dimenticavo, segna il rigore del pareggio, portando il suo bottino personale a dieci.

SIMEONE 6 In una partita in cui il Verona crea tante premesse, ma non così tante vere situazioni da gol, lui arriva qualche volta in ritardo. E ci sta, dai. Per il resto è il solito lottatore, che rischia anche di andare un po’ oltre. Il giallo che si prende è decisamente un eccesso di generosità. Ma, d’altra parte, è impossibile cambiare la sua indole che lo porta a lanciarsi letteralmente su ogni pallone.

ALL. TUDOR 6.5 Costretto a rinunciare a Barak, infortunato, sposta Caprari dietro le punte. La soluzione è buona. Il suo Verona parte alla grandissima, rischiando di passare molto prima della Fiorentina. Dopo il gol dei padroni di casa, però, sembra quasi dimenticarsi quanto fanno fino a quel momento. Ma passano i minuti e le cose tornano al loro posto, con il meritato pareggio. I suoi soffrono un po’ di fatica nella ripresa, ma stringono i denti e portano a casa un punto prezioso.

IL PAGELLONE DI VERONA-VENEZIA

MONTIPO’ 6.5 Due parate tutt’altro che semplicemente scenografiche, prima su Haps, da fuori, poi su Ceccaroni, da distanza ravvicinata. E fin qui le cose migliori. Poi un paio di brividi, a cominciare da un’indecisione tipo “prendila tu che la prendo io” con Coppola. Nulla che lasci conseguenze però, dai. Il secondo tempo lo vive pressoché da spettatore.

SUTALO 6.5 Come tutta la squadra, cresce alla distanza dopo una prima frazione nella quale il Venezia ha dato prova di avere precise idee di gioco. Rimane parecchio basso, ma alla lunga prende coraggio e partecipa anche lui nell’azione che porta al 3-1 finale.

COPPOLA 7 Premessa: questo ragazzo è un 2003. Domanda: chi se n’è reso conto? Io no, francamente. Un debutto da ricordare per Diego che fa sparire dal campo quell’armadio di Henry, al quale rimangono solo le lacrime. Senso della posizione, grande stazza e tempismo mettono insieme una partita praticamente perfetta per questo ragazzino che, ne sono sicuro, avrà ancora tante occasioni per farsi vedere.

RETSOS s.v.

CECCHERINI 7 (dal 6’ p.t.) Entra a freddo, al posto dello sfortunatissimo Retsos, fermato da un problema muscolare. Eppure è già caldo come una stufa. Fa tutto bene, non sbaglia un pallone che sia uno. Quando sta bene fisicamente rimane un cliente tutt’altro che accomodante per gli avversari.

FARAONI 6 Nella prima parte della gara soffre più del previsto il vigore del Venezia che, prese le misure, mette in difficoltà il Verona. La sua partita cambia drasticamente nella ripresa quando distende il passo e azzecca un paio di sgroppate dirompenti. C’è lui nel raddoppio del Verona, concretizzato da Simeone. Purtroppo mezzo voto in meno per l’errore su Okereke, che rischia di riaprire la gara.

TAMEZE 6.5 Parte al rallentatore, evento alquanto raro. Mancano le sovrapposizioni con Barak, ma, probabilmente, più per colpa del centrocampista ceco. Molto meglio nella ripresa, come d’altra parte tutti i suoi compagni. Quando cambia passo, i giocatori del Venezia non riescono più a contenerlo, né con le buone, né con le cattive. Se durante la prossima estate la società dovrà sacrificare qualcuno, spero che quel qualcuno non sia lui.

ILIC 6.5 E’ uno dei migliori del primo tempo in ombra del Verona. Due bei tiri da fuori che solo per poca fortuna escono di un soffio. Ma al di là delle giocate personali, dà la sensazione di aver trovato, finalmente la sua dimensione. Non pensa a strafare, ma bada alle cose semplici. Ripeto, di fianco a Tameze vive la partita in maniera più sicura, consapevole di avere accanto qualcuno in grado di coprirgli sempre le spalle.

LAZOVIC 6.5 Continua il periodo positivo di Darko che di fianco a Caprari si esalta. Lo abbiamo sempre esaltato per le sue enormi qualità offensive, la capacità di saltare l’avversario, creare superiorità numerica. La grande maturazione degli ultimi mesi, nasce dalla grande capacità di difendere, di diventare, con grande disinvoltura il quarto o quinto di difesa. Lì sta facendo la differenza.

DEPAOLI s.v (dal 42’ s.t.)

BARAK 5 A parte i gol che segna, mai da dimenticare, da un paio di partite a questa parte sembra aver perso un po’ di smalto. Fisicamente non è dirompente come al solito e l’impressione è che si nasconda un pochino. Paga anche un primo tempo non eccezionale di Faraoni, che però nella ripresa torna sui suoi standard. Esce zoppicando.

LASAGNA 6.5 (dal 17’ s.t.) Ha una doppia occasione racchiusa in un’unica azione. Gli manca un po’ di precisione, ma anche un pizzico di fortuna. Bravissimo nella ripartenza che lo porta a dare l’assist a Simeone, per il 3-1 che chiude la partita.

CAPRARI 7 Se dovessi pensare solo ed esclusivamente ai tanti palloni sbagliati, anche banalmente, il giudizio sarebbe severo. Ma la partita di Gianluca, in realtà è tanto, tantissimo di più. Quando nel primo tempo il Verona sonnecchia, è l’unico a essere veramente sveglio. Inventa calcio in lungo e in largo e anche se sbaglia qualcosa, tiene sempre il Venezia in ansia. Anche nella ripresa, quando l’Hellas torna sui suoi livelli, passa sempre da lui la carica. Scommessa vinta.

BESSA s.v. (dal 42’ s.t.)

SIMEONE 8 Gli mancava solo il gol, quello per cui, banalmente, ogni attaccante vive. Si sblocca dopo un sacco di partite a secco, sfruttando un errore di Caldara, che lo soffre dal primo minuto. Poi, con un pizzico di fortuna, trova il raddoppio. E quando il Venezia rientra, ci pensa lui a chiuderla definitivamente con la tripletta. Il Bentegodi esplode in un rito liberatorio. Ma gol a parte, rimane una certezza per questa squadra, per tutto quello che ogni volta lascia sul campo.

ALL. TUDOR 7 Nel primo tempo i suoi si fanno sorprendere dalla brillantezza del Venezia. Nella ripresa il discorso cambio, drasticamente. Detto questo, il Verona è salvo, a undici partite dalla fine del campionato. Ha detto che ormai diamo tutto per scontato, come se fosse dovuto vedere l’Hellas così in alto. Forse ha ragione, ma è anche vero che se ci siamo fatti la bocca buona il merito è suo e della squadra. Ci avete abituato bene, è dura tornare indietro. Ora viene il bello. Da qui in avanti capiremo quale sarà il futuro del Verona e il suo, perché c’è un rinnovo da discutere. Inevitabile che pretenda le giuste garanzie tecniche.

IL PAGELLONE DI ROMA-VERONA

MONTIPO’ 5.5 Rovina una buona gara, attenta e autorevole con un’indecisione senza possibilità di appello sul raddoppio di Bove. E’ vero che lì si aspetta il cross, ma si dimentica clamorosamente di proteggere il suo palo. C’è troppo spazio e il giovane romanista ne approfitta con troppa facilità. Peccato perché è in un periodo di evidente crescita.

CECCHERINI 7 Lui che gladiatore lo è di suo, all’Olimpico si esalta. Lascia gli scarti agli attaccanti giallorossi, dalle sue parti passare è quasi proibitivo. La confusione romanista lo invita ad avere coraggio quando bisogna accompagnare il gioco da dietro. Dà tutto quello che ha, anche quando le gambe non lo reggono più. Deve lasciare il campo, stritolato dai crampi.

SUTALO s.v. (dal 78’)

GUNTER 7 Il Verona prende due gol sugli sviluppi di due calci piazzati e probabilmente solo così poteva pensare di recuperarla. Perché per il resto poco altro viene lasciato di giocabile. E’ bravissimo, soprattutto su Abraham che, rispetto a Felix, ha grande qualità. Non concede spazio e, soprattutto, la profondità che l’inglese è sempre bravissimo ad attaccare. Fino alla fine tiene la difesa in ordine, nonostante qualche tentativo sconclusionato dei giallorossi.

CASALE 7 Strepitoso, a turno su Abraham e Felix. Si becca un cartellino giallo che potrebbe condizionarlo e invece questo non fa altro che alzare il livello dell’attenzione e della lucidità nelle giocate. Bravissimo nel tempismo sugli attaccanti della Roma, ha anche la forza propulsiva di spingersi oltre la metà campo.

DEPAOLI 6 (dal 55’) Fa il suo.

FARAONI 6.5 Geniale il bluff in occasione del vantaggio. Una finta sceneggiata nella quale sembra mandare a quel paese il compagno e invece è uno schema che lui rifinisce mettendo in mezzo un cross che poi, sulla respinta di Rui Patricio finisce sul sinistro di Barak. Solita presenza di qualità fisica e tecnica. Si sacrifica nella ripresa facendo il terzo di difesa.

TAMEZE 8 C’è un solo aggettivo per questo ragazzo: onnipotente. La cosa che impressione è la facilità con la quale copre il campo. Perché lo vedi praticamente dappertutto, in ogni centimetro del campo. Bravissimo a seguire Caprari in occasione del raddoppio. L’attaccante romano gliela mette su un piatto d’argento e lui piega le mani di Rui Patricio, per il quarto gol in campionato. Da aggiungere che con lui in campo anche Ilic sboccia.

RETSOS s.v. (dal 78’)

ILIC 6.5 E’ lui a ispirare il gol del raddoppio. Un pallonetto morbido mette Caprari in condizione di inventare l’assist perfetto per Tameze. Ma la sua partita è molto altro. E’ bravo a far girare il Verona e a creare la diga lì in mezzo. Trae vantaggio dall’avere al proprio fianco proprio Tameze, che lo libera da incombenze che, probabilmente, per caratteristiche non riesce a esprimere. Sono sempre più convinto che il doppio regista non lo aiuti a crescere come dovrebbe.

LAZOVIC 6.5 Un primo tempo tra i migliori della sua stagione. Chi gli sta davanti, col compito di fermarlo, viene preso dalla labirintite tanto sia bravo a non farsi beccare. Le gambe girano, la testa anche di più. Nel secondo tempo, quando il Verona prende il gol del 1-2, si abbassa come tutta la squadra e fatica a rialzarla. Ma mantiene la testa alta nonostante il ritorno dei padroni di casa.

BARAK 6.5 Segna il decimo gol in campionato, diventando il secondo bomber di squadra. Un gesto atletico, tra l’altro, tutto tranne che semplice, perché ci arriva sbilanciato. Fisicamente è un fattore e anche lui subisce un trattamento non certo delicato dai difensori della Roma. Cala nella ripresa, come un po’ tutta la squadra.

CAPRARI 7.5 E’ un’opera d’arte in movimento, bello da vedere quanto efficace. In campo sembra che ce ne siano almeno due di Caprari tanto è il lavoro che fa. Davanti dispensa autentiche perle. La più bella per Tameze che non se lo fa dire due volte e raddoppia. Ma è decisivo anche dietro con i suoi ripiegamenti e le sue diagonali da manuale.

BESSA 5 (dal 64’) Sbaglia una volta sul gol di Volpato. E sbaglia anche la seconda sulla rete del pareggio di Dove. In entrambe le occasioni non esce e lascia il giocatore della Roma di turno libero di colpire.

SIMEONE 6.5 E’ un leone ferito per il gol che non arriva, ma tira fuori un orgoglio spaventoso e una determinazione che sono parte preponderante del suo dna. Prende una quantità inaccettabile di scarpate che Pairetto sanziona quando gli pare. Troverebbe anche lo 0-3 con un movimento di corpo spettacolare. Peccato che sia in fuorigioco di qualche centimetro. Esce col muso, secondo me a ragione.

LASAGNA 5 (dal 64’) Sarà la piega che prende la partita, sarà quello che volete, ma lui non riesce a incidere. E ancora una volta quello che non mi piace è l’atteggiamento, il linguaggio del corpo. Non riesce a giocare un pallone. Male.

ALL. TUDOR 6 Il primo tempo dei suoi ragazzi è forse il migliore di tutta la stagione. Un pressing asfissiante, geometrie chirurgiche che, a tratti, rendono il Verona anche diverso rispetto a quello visto nelle precedenti due stagioni. Forse il neo, paradossalmente, è non averne fatti tre di gol. Nella ripresa è inspiegabile la scelta di togliere dal campo, troppo frettolosamente, Simeone e Caprari che non escono facendo i salti di gioia. Ha poi la sfortuna di prendere il gol che la riapre. Ma i due cambi hanno dato un messaggio cristallino alla Roma, che, evidentemente, ha colto.

IL PAGELLONE DI VERONA-UDINESE

MONTIPO’ 7.5 Ancora una volta, si prende la copertina. Conto quattro parate determinanti, una più bella dell’altra. Con le unghie devia il missile di Success sulla traversa. E bravo rimanere in piedi davanti a Molina, che da due passi si fa ipnotizzare. Decisivo su Deulofeu e ancora su Beto. Quando non ci arriva lui, ci pensa la traversa a salvarlo. Dove sono quelli che continuano a criticarlo?

CECCHERINI 6+ Fisicamente è un po’ acciaccato, ma questo non gli impedisce di rimanere concentrato e sempre attento quando gli attaccanti udinesi, a folate, provano a fare male. Ci mette sempre tanta grinta e dalle sue parti è comunque difficile passare. Bravo in più di un’occasione a sfruttare l’anticipo sugli avversari. Esce prima della fine, in evidente riserva.

FARAONI 6 (dal 15’ s.t.) L’importante era rivederlo in campo e fisicamente sembra aver messo l’infortunio alle spalle.

GUNTER 6.5 Un paio di volte Success gli va via. Ma a ben guardare lo fa usando spesso il fisico, al limite del regolamento. Accetta il duello rusticano e non si tira indietro quando c’è da tirare qualche scarpata. In maniera tutto sommato elegante, come nel suo stile. Non era facile, ma è stato bravo a comandare la difesa che è riuscita a rimanere “vergine”. E per il Verona è sempre una notizia non subire gol.

CASALE 6 Deulofeu è una brutta bestia, un giocatore di enorme talento che, a un certo punto, sembra essere l’unico a dare ancora qualche speranza all’Udinese. Cerca di spegnere i bollenti spiriti dello spagnolo. Non sempre ci riesce.

DEPAOLI 7 Si vede fin da subito che sta bene e che ha grande focus. Infatti, dopo una manciata di secondi si fa trovare al posto giusto nel momento giusto e la slocca, segnando il suo primo gol nei professionisti. Ma non basta. E’ bravissimo, infatti, in occasione del raddoppio dell’Hellas. Difende il pallone con i denti e aspetta l’istante ideale per servire Barak che ringrazia e segna il momentaneo 2-0. Una partita da ricordare.

RETSOS s.v. (dal 38’ s.t.)

TAMEZE 6.5 Seppur non travolgente come sempre, lo vedi sempre dappertutto, in ogni zona del campo. Il fiato non gli manca, lo sappiamo. La concretezza, se non altro nel primo tempo, un po’ sì. Nella ripresa, però, cresce e prende fiducia. Le gambe girano meglio e vi vede quando all’85’ sfonda la porta con un missile terra-aria che Silvestri nemmeno vede.

ILIC 5.5 Mi aspettavo che giocando di fianco a un compagno più “muscolare” come Tameze potesse fare meglio e soprattutto sentirsi più protetto. E invece mi sono sbagliato. L’aggettivo che lo definisce meglio è “impalpabile”. Nessun grave errore, per carità, ma tanti sbadigli e andamento lento.

BESSA 6 (dal 15’ s.t.) A me lui piace sempre (o quasi). Anche contro i friulani è bravo a dare ordine al centrocampo.

LAZOVIC 7 Se due indizi fanno una prova, mi pare scontato dire che Darko sia tornato sui suoi migliori livello e lo abbia fatto in un continuo crescendo, nelle ultime tre partite. Non lo tengono praticamente mai nel primo tempo. Quando il Verona soffre l’orgoglio dei friulani, c’è lui ad alleggerire e a provare a riaccendere i compagni. Nel secondo tempo si gestisce e quando serve riaccende il turbo.

BARAK 6 Cosa salvare della partita di Antonin? Indubbiamente il gol, che scaccia i cattivi pensieri e, soprattutto, porta il Verona all’intervallo in vantaggio 2-0. Ma non si può certo pensare che questa rimarrà nella storia delle sue partite. Tanti errori, un po’ impacciato nella corsa, fisicamente mi sembra un po’ indietro

CAPRARI 7 Parte letteralmente indemoniato ed è lui, col suo velo per Simeone a innescare l’azione del vantaggio che passerà dal suo assist al bacio per Depaoli. Poi cala leggermente e fatica, come del resto tutta la squadra, il ritorno dell’Udinese che prova a rientrare in partita. Ma quando si accende è uno spettacolo, per gli occhi e per il gioco del Verona che, letteralmente, fiorisce. Quando hai la sensazione che la benzina stia finendo, si inventa il gol che chiude definitivamente la questione, un bellissimo colpo di testa che secca Silvestri. Se non chiamarlo in Nazionale produce questi risultati, speriamo che Mancini continui a ignorarlo.

PRASZELIK 6 (dal 28’ s.t.) Suo l’assist per il 4-0 di Tameze.

SIMEONE 5.5 Concordo con Tudor quando dice che la sua astinenza dal gol non debba diventare un problema, soprattutto di testa. Però mi sembra evidente che qualcosa si sia inceppato. Contro l’Udinese anche dal punto di vista squisitamente della prestazione. Lotta, è vero, ma non con lo stesso ardore di sempre. Si procura un’unica vera occasione da gol, ma la spara larga. C’è bisogno di lui, si ritrovi presto. I tifose capiscono il momento e quando viene sostituito lo accompagnano con una standing ovation.

LASAGNA 5.5 (dal 28’ s.t.) Un quarto d’ora nelle migliori condizioni possibili per le sue caratteristiche: gli ampi spazi. Si infila in uno di questi, però, da solo davanti a Silvestri, sbaglia il più clamoroso dei 5-0.

ALL. TUDOR 7.5 Molti dicono che il risultato sia bugiardo. Ci sta, posso essere d’accordo. Ma questa è una vittoria da grande squadra, che pur non meritando di fare quattro gol, li fa e, praticamente, si salva a metà febbraio. Dovrà ora essere bravo a mantenere lo stesso spirito, la fame, gli occhi della tigre, come direbbe Apollo Creed. In questo sarà determinante anche il pensiero della società. C’è da discutere del rinnovo, bisogna capire da quale basi farlo. Intanto ci godiamo questo poker.

IL PAGELLONE DI JUVENTUS-VERONA

MONTIPO’ 7 Se il Verona non sbraca, il merito è suo. Cinque parate determinanti, su Vlahovic, Dybala (due volte), Rabiot e McKennie. Attento anche nelle uscite, non mi si venga a dire che abbia sbagliato in occasione del gol che sblocca la partita. Se c’è qualcuno che la fa grossa è Casale. Il resto è tutto una conseguenza. Mi sembra che su questo ragazzo ci siano troppi preconcetti.

CASALE 4.5 Non è proprio la sua serata. Nasce da un suo errore l’azione che porterà al vantaggio della Juve, con Dybala che ringrazia e serve un assist al bacio per Vlahovic. Ed è ancora lui a perdersi inspiegabilmente Zakaria nel secondo tempo, lasciando una prateria davanti al giocatore bianconero. E’ stato per tantissime settimane sulla bocca di tutti in chiave mercato. Le sirene, si sa, ammaliano. Adesso il circo è finito, bisogna rimettersi a pedalare.

SUTALO s.v. (dall’84’)

GUNTER 5 Sul gol del vantaggio bianconero, Vlahovic si ritrova solo davanti a Montipò, col difensore gialloblù che rimane qualche metro più indietro. L’attaccante serbo ha altre due occasioni importanti e anche qui Gunter rimane sempre un po’ troppo staccato. Soffre nei momenti cruciali e non riesce mai a dare il suo contributo di impostazione partendo dal basso.

CECCHERINI 6 Mantiene la barra, pur non esaltandosi, per carità. Però della difesa è quello che lotta con maggiore attenzione e che a Morata lascia solo le briciole. Trova anche il tempo per spingersi in avanti, ma i risultati non sono degni di nota.

RETSOS 6 (dal 72’) Ci mette corsa e voglia.

DEPAOLI 5.5 Sostituire Faraoni non è mai un compito facile, soprattutto quando davanti hai la Juventus. Non incide come dovrebbe, svolge il compitino che però gli riserva comunque qualche segno rosso sul foglio. Mancano i cross, non la voglia. Ma nel conteggio delle cose, non basta.

ILIC 5.5 E se in realtà fosse soprattutto lui a risentire della scelta di Tudor di giocare col doppio play? Se fosse lui a non avere beneficio dall’avere al proprio fianco Veloso? Dico questo perché nel momento in cui è Tameze a giocargli vicino lui fa meglio. Nulla di trascendentale, intendiamoci, ma cambia passo. Su questo il tecnico deve fare una riflessione seria e definitiva.

PRASZELIK s.v. (dall’84’)

VELOSO 5 Sebbene davanti non si trovi due fulmini (Arthur e Rabiot), fatica tremendamente a trovare il ritmo di gioco, a prendere le decisioni giuste. Lui che è sempre stato bravo nel far circolare velocemente la palla, tentenna esageratemente, facendosi troppo spesso scippare il pallone. Rimane negli spogliatoi dopo l’intervallo.

BESSA 6 (dal 45’) Nel primo tempo il Verona manca di qualità proprio in avanti e lui, quando entra, prova a svegliare i compagni. Gli riesce qualche imbucata di qualità.

LAZOVIC 6.5 E’ l’unico davanti a provarci. I difensori bianconeri fanno una gran fatica a tenere e tante volte riesce ad arrivare sul fondo e a metterla in mezzo. Per la maggior parte delle volte sono i compagni a non farsi trovare al posto giusto nel momento giusto. Ha anche occasioni personali per poter segnare, ma non gli va bene. E’ la vera buona notizia di questa serata: Darko è definitivamente tornato.

BARAK 5 Fin da subito dà la sensazione di non essere dentro la partita. Fatica a trovare la posizione e il girovagare sulla trequarti, questa volta, non lo porta da alcuna parte. Anche fisicamente non riesce mai a incidere. Un passo falso ci sta, ci mancherebbe altro. Certo, proprio contro la Juve…

KALINIC s.v. (dal 72’)

TAMEZE 5.5 Una cosa non credo sia producente, pensare che possa davvero giocare in ogni zona del campo. Per carità, magari in emergenza, a partita in corsa può farlo. Come mezza punta non brilla, affatto. Quando torna dove deve stare, in mezzo al campo, macina strada e palloni. Ne beneficia anche Ilic. Gli manca, comunque, la solita strapotenza. Nessun dramma, sotto con l’Udinese.

LASAGNA 5 Se possiamo dare una colpa a Kevin è di essere un po’ monocorde nelle soluzioni offensive. Quando gli arriva il pallone tra i piedi punta la porta e basta. Non ci sono variazioni sul tema. Forse dovrebbe essere più bravo a dialogare coi compagni, a tenere qualche palla per far risalire la squadra. Se vedi che non riesci a sfruttare la tua velocità perché non trovi spazi, pensa ad altro. E invece si incaponisce e stecca la grande occasione di mettere in difficoltà Tudor nelle scelte.

ALL. TUDOR 5.5 Non mi è piaciuta la formazione iniziale. Continuo a non capire la scelta del doppio regista, che lo “costringe” a mettere Tameze alto, a sostituire (?) Caprari. Quando ha rimesso le cose a posto, abbassando il francese e inserendo Bessa al posto di Veloso, le cose sono andate meglio. Le assenze di Caprari, Faraoni e Simeone non devono essere un alibi, sia chiaro. Ma far finta che non siano pesate è una presa in giro.

IL PAGELLONE DI VERONA-BOLOGNA

MONTIPO’ 6 Fulminato dal gol di Orsolini, sul quale non può davvero nulla, per il resto ha poco lavoro da fare. Un paio di parate normali, che non richiedono chissà qualche sforzo. Il Bologna, d’altra parte, è davvero poca cosa e il vantaggio lo trova praticamente a sua insaputa

CASALE 6 Partita attenta, davanti al nulla, lasciatemelo dire. Non deve strafare per sbrigare la pratica. Quasi non suda la maglia per i pochi grattacapi creati dagli attaccanti del Bologna. E’ diventato un pilastro della difesa, ordinato e senza fronzoli.

GUNTER 5.5 Ho guardato più e più volte il gol del Bologna, cercando un tocco di Orsolini che avesse in qualche modo sbilanciato il difensore del Verona. E invece, nulla, fa tutto da solo. Uno sfondone sicuramente isolato, in una prestazione non disastrosa. Però troppo pesante per passare in cavalleria, nonostante non costi il risultato finale.

CECCHERINI 6.5 Un primo tempo gagliardo, super aggressivo. Una ripresa più “misurata”. Nella prima frazione si esalta e trova spazio per poter attaccare, quasi da esterno aggiunto. Di certo non solo grinta e voglia di sacrificarsi a mancargli. Bravissimo nei minuti finali, quando il Bologna tenta un inutile assalto.

FARAONI 6.5 Un’intelligenza tattica come sempre sopraffina. Regala qualche giocata che solo all’apparenza è di poco conto e invece le sue idee non sono mai banali. Nella prima parte di gara dimostra di aver lasciato serenamente alle spalle il covid, il fisico non lo molla mai. Cala leggermente nella ripresa, ma direi che sia più che ovvio.

ILIC 5.5 Pronti e via e sciupa quello che ha tutte le sembianze di un rigore in movimento, sparando il pallone in curva Sud. Francobollato a Dominguez sembra dimenticarsi che il gioco bisogna anche costruirlo e non solo provare a distruggere quello avversario. Sbaglia più di quello che dovrebbe essere consentito per legge. Si scherza, dai, però la sostanza è quella. E’ tenace quando recupera un pallone da lui sbagliato in occasione del pareggio. In generale, però, non riesce a incidere.

KALINIC 7 (dal 29’ s.t.) Non vendete Kalinic, per favore, non fatelo. Perché questa può essere la sua nuova dimensione: entrare in campo e risolverla quando le cose sono complicate. Un gol da volpone, il quarto in questo campionato per lui sfigato, fisicamente parlando.

VELOSO 5+ Solitamente quando non è in giornata, comunque sui calci piazzati sa essere un fattore. Contro il Bologna non gli riesce nemmeno quello. Troppo macchinoso, lento e impreciso con i tanti palloni che naturalmente gli passano tra i piedi. Solo qualche lampo, qua e là. Probabilmente il discorso è anche fisico, nonché, come ho già scritto in passato, la mancanza al proprio fianco di un dinamico come Tameze.

TAMEZE 7 (dal 17’ s.t.) Mi pare evidente che debba giocare sempre, anche zoppo. E’ vero, non stava benissimo e indubbiamente Tudor ha voluto preservarlo. Ma una volta entrata ha dimostrato di essere in salute clamorosa. Recupera una valanga di pallone e c’è lui ad avviare l’azione del vantaggio gialloblù. E’ un fenomeno.

LAZOVIC 6.5 Mi è piaciuto, parecchio e sto vedendo sprazzi di quel giocatore strepitoso di un anno e mezzo fa. Bene gli scambi con Caprari, l’intesa c’è. Davanti c’è sempre, ma, questa volta, è in fase difensiva che strappa applausi. Tante diagonali in chiusura che evitano rotture di scatole inutili. Se riesce a fare queste cose significa che sta bene, fisicamente sta tornando al top.

DEPAOLI s.v. (dal 40’ s.t.)

BARAK 6 Mica può sempre fare tre gol a partita. Nonostante questo il suo lo fa, e lo fa sufficientemente bene. Gioca un po’ a nascondino, ma è proprio tra le linee nascoste che cerca di aiutare la squadra nei pressi della porta di Skorupski. Ha un po’ rifiatato, tutti gli è concesso. Direi che il credito se l’è meritato abbondantemente.

CAPRARI 7.5 Solo per il gol, l’ottavo in campionato, una meraviglia che nasce solo ed esclusivamente dall’istinto da piccolo fenomeno, meriterebbe questo voto. Ma, come sempre, c’è molto di più. I difensori del Bologna non lo vedono mai, non hanno strumenti per fermarlo, vengono sistematicamente sbertucciati. E quando non è lui ad avere il pallone tra i piedi si mette il coltello tra i denti, come un pirata e ne va a caccia. Merita la nazionale lui, non altri nomi che ammassano inutilmente le colonne dei quotidiani sportivi

BESSA s.v. (dal 40’ s.t.)

SIMEONE 5.5 Almeno tre grandi occasioni, una e mezza clamorose, solo davanti a Skorupski. Le sbaglia in maniera inaspettata per uno che ha qualità tecniche importanti come lui e questa volta il grande, grandissimo lavoro che fa per la squadra passa in secondo piano. Tudor lo coccola, giustamente, però il gol comincia a mancare da qualche partita di troppo. Tra l’altro gli toccherà saltare la trasferta con la Juve: sarà squalificato.

LASAGNA 6.5 (dal 17’ s.t.) Due cose ottime, un sinistro che esce fuori di pochissimo e l’assist decisivo per il gol del 2-1 di Kalinic. Bravo Kevin.

ALL. TUDOR 7 Tre vittorie nelle ultime quattro partite, dovendo rinunciare dall’inizio alla furia di Tameze. Il Verona inizia forte e incredibilmente si trova sotto. Rischia di perdersi ma passo dopo passo, occasione dopo occasione, la ribalta, con merito. Cambi perfetti, ma d’altra parte, con una panchina così sbagliare diventa complicato. Un passo determinante verso la salvezza.

IL PAGELLONE DI SASSUOLO-VERONA

MONTIPO’ 6.5 Inizia la partita con un paio di uscite da brividi, una di queste in un corpo a corpo con Scamacca, fuori dall’area di rigore. Poi sparisce dall’inquadratura dello schermo, perché il Verona si piazza stabilmente nella metà campo del Sassuolo. Nella ripresa una bella parata su Kyriakopoulos e tanta attenzione sulle palle che sorvolano l’area di rigore.

CASALE 6 Il primo tempo scivola via senza patemi d’animo vista la pochezza del Sassuolo, preso a pallate dai gialloblù. A dire il vero anche nella ripresa non va in sofferenza specifica, nonostante i padroni di casa riescano a trovare per due volte il sussulto che potrebbe riaprire la partita. Ma dai duelli con gli attaccanti neroverdi esce senza problemi.

GUNTER 6.5 Impatto deciso sulla partita, prendendo sempre in anticipo Scamacca, che ci impiega un po’ prima di entrare in gara. Riesce anche a segnare ma la Var gli nega la gioia del gol per un fuorigioco di rientro. E’ comunque sempre attento, nonostante il Verona prenda due gol, entrambi, non di sua stretta responsabilità. Bravo a uscire col pallone tra i piedi, in situazioni potenzialmente pericolose.

CECCHERINI 6 Primo tempo di pura accademia, col Sassuolo che mai si avvicina all’area di rigore gialloblù. Questo gli permette di spingersi in avanti e va anche vicino al gol. Nella ripresa si perde Scamacca, che in mezza rovesciata la riapre. Poi si prende un giallo per un fallo da lotta greco-romana su Raspadori. Nervoso e acciaccato, lascia spazio al giovane Coppola nei minuti finali.

COPPOLA s.v. (dall’80’)

DEPAOLI 6 Partita diligente, senza sbavature evidenti. Rispetta fedelmente le indicazioni che gli dà mister Tudor. Tanta quantità, un po’ meno la qualità. Mette dentro parecchi cross, ma quasi tutti poco calibrati. Si becca un giallo ingenuo per un fallo su Consigli.

FARAONI 6 (dal 68’) Bello rivederlo in campo, lui che non è mai banale. Ha una buona occasione per il 2-4.

TAMEZE 7 E’ il giocatore ovunque di questa squadra, capace sempre di una enorme lucidità delle giocate. Non cede mai alla tentazione della giocata superflua ma fa sempre la cosa giusta al momento giusto. Dai suoi piedi passano tantissimi palloni, quasi sempre messi in banca. Potrebbe impreziosire il tutto con un gol, ma nell’occasione che gli capita nel primo tempo partorisce un assist per Consigli. Esce mezzo azzoppato, speriamo nulla di preoccupante.

BESSA 6- (dall’80’) Un po’ macchinoso e troppo lento in fase di ripiegamento. Ha cercato di rimediare con la tecnica, che non gli manca.

VELOSO 6 Ordinato, ma nulla di più. Nella prima parte di gara sbaglia poco o nulla, poi col passare dei minuti qualcosa la concede al centrocampo dei padroni di casa. Anche se stiamo parlando di poca roba. Più libero di muoversi perché sa di avere di fianco Tameze che corre anche per lui.

LAZOVIC 6.5 Continua sulla falsariga di quello che ci ha fatto vedere contro la Salernitana, quando fu uno dei pochi a salvarsi nei giudizi finali. Le gambe girano bene, così come l’intesa con Caprari, sempre più oleata. Ha tante occasioni per fare male, sia come rifinitore, sia come terminale finale. Va al tiro con fiducia, ma poca precisione. Ricordando che le gioca tutte, bisognerebbe fargli almeno un busto da mettere in sede.

BARAK 8.5 Qualora ce ne fosse bisogno, anche se non credo, ha dimostrato ancora una volta quanto sia importante per il Verona. Non inganni il suo modo di ciondolare per il campo, perché nei primi minuti è una furia, è dappertutto. Segna un gol a sua insaputa, ne fa un altro su rigore, con freddezza glaciale, e conclude in bellezza con uno scavino per la tripletta personale. Ah, dimenticavo l’assist per il gol di Caprari che sblocca la gara. Un fenomeno assoluto.

CAPRARI 7 Al di la del bellissimo gol, è il settimo in campionato, un’altra prestazione di spessore per l’attaccante romano, sempre più determinante per l’idea tattica di questa squadra. Il feeling con Lazovic è una delle cose più belle della partita. Ha energia anche per difendere quando la squadra va in debito d’ossigeno. Esce stremato.

KALINIC 7 (dall’86’) Meno di dieci minuti di sportellate, gomiti larghi e tanta voglia di portare a casa tre punti determinanti per la salvezza. Un assist divino per la tripletta di Barak. Lo ha visto con occhi che evidentemente ha dietro la testa.

SIMEONE 6 Un lavoro enorme del Cholito che, poco brillante sotto porta, capisce di doversi rendere utile alla squadra in maniera diversa. Primo a rientrare in fase difensiva, è come la mosca tzè tzè per i difensori del Sassuolo che se lo trovano sempre addosso. Si sacrifica tantissimo, davanti, però, arriva sempre con una frazione di secondo di ritardo. Senza gol da cinque partite.

LASAGNA 6- (dal 68’) Entra sapendo di avere davanti a sé praterie che però non riesce solcare a dovere. Serviva un pizzico di convinzione in più.

ALL. TUDOR 7 Il ko contro la Salernitana poteva far venire un po’ di ansia e forse a qualcuno è veramente venuta. Lui invece l’ha gestita bene, mandando in campo una squadra da subito aggressiva, al punto da mandare in confusione una formazione che solitamente il pallone lo sa far viaggiare bene. Ottimi, questa volta, anche i cambi, su tutti quello di Kalinic, determinante nei minuti finali. Bisogna lavorare di più, però, in fase difensiva perché certi gol sono decisamente da evitare. Ma per come la vedo io, preferisco farne uno in più che prenderne uno in meno. E infatti il Verona è il quarto attacco della serie A.

IL PAGELLONE DI VERONA-SALERNITANA

PANDUR 6 Una bellissima parata sull’unica vera occasione su azione della Salernitana. E’ bravo a respingere il colpo di testa ravvicinato di Gondo. Imparabile il rigore, non può fare nulla sul capolavoro balistico di Kastanos, aiutato anche dalla leggerissima deviazione di spalla di Lasagna, in barriera.

CASALE 6 Vista la pochezza della Salernitana, ha licenza di attaccare. Si spinge in avanti con facilità, ma senza mai lasciare veramente il segno. Un bel colpo di testa da calcio d’angolo. Per il resto ordinaria amministrazione e nulla di più.

TAMEZE s.v. (dal 40’ s.t.)

GUNTER 5.5 E’ protagonista dell’episodio che sblocca la partita. Gondo è furbo quanto basta per mettere il piede davanti al suo e così lui, per inerzia, lo stende. Dubbio, ma non scandaloso, secondo me. E’ un peccato perché avversari così mediocri gliene capiteranno ancora pochi da qui alla fine.

CECCHERINI 6 Nulla di grave da segnalare, nulla di esaltante da raccontare. Compitino scolastico, davanti a un avversario debole, che però è incredibilmente venuto a vincere. Spinge come il compagno di reparto Casale, ma è poco lucido nel passaggio finale. Un po’ nervoso, rischia il rosso per uno sgambetto a palla lontana su un difensore avversario.

DEPAOLI 5 Si segnala solo per un bel cross per Simeone. Di altre cose ne fa vedere davvero poche, in una serata in cui avrebbe tutto per aiutare il Verona in fase offensiva. Invece si inceppa presto e non riesce praticamente mai a saltare l’uomo.

BARAK 6.5 (dal 14’ s.t.) A vederlo giocare mi domando per quale motivo sia stato così a lungo in panchina. Accende l’attacco gialloblù, fino a quel momento addormentato, eccezion fatta per Lasagna. Sfiora il gol del pareggio, ma è sfortunato.

VELOSO 5+ Questa volta a finire dietro la lavagna è proprio lui, il professore. Strano, perché anche nelle giornate meno brillanti è quasi sempre capace di portare a casa la pagnotta. La partita contro la Salernitana rientra nella casistica del “quasi”. Una miriade di errori marchiani, non comprensibili per uno con le sue qualità. Gira a vuoto. Si riscatta parzialmente con l’assist per il gol di Lazovic.

ILIC 5.5 Meglio del solito, più dentro l’azione, più intraprendente. Ha coraggio e voglia di lasciare il segno. Nel primo tempo un tiro velenoso mette un po’ in difficoltà Belec. Fisicamente più ispirato di Veloso, si lascia prendere dal nervosismo nei minuti finali e si fa cacciare per un applauso all’arbitro che, un po’ permaloso, gli sventola in faccia il cartellino rosso.

LAZOVIC 6.5 Al di là del gol, bello, ha giocato una buona partita, forse la migliore delle ultime fatte. Finalmente sorretto dalla condizione fisica, tante volte è riuscito ad arrivare in fondo e a metterla dentro, senza trovare però il colpo finale di qualche compagno

LASAGNA 6.5 E’ il migliore dell’attacco del Verona, per distacco. E’ il più pimpante e quello che va più vicino al gol. Come sempre gli manca un po’ di fortuna, ma questa è la strada per prendersi quello che non è riuscito a fare fino ad ora. Fisicamente sta bene, ha strappi impressionanti. Generoso anche quando Tudor lo mette a fare l’esterno a destra.

CAPRARI 5 La Spezia sembra lontana anni luce. Il fantasista gialloblù non riesce ad accendersi come aveva fatto un paio di giorni fa in Liguria. Non riesce a cambiare ritmo, così come fatica terribilmente a prendere di mira la porta. Tantissimi palloni sciupati malamente. Il Verona si pianta proprio lì, sulla mancanza di velocizzare il gioco sulle fasce.

SIMEONE 5 I compagni di certo non lo aiutano. Lui non è nella migliore delle condizioni e prova a fare sportellate con la difesa campana. In un mondo perfetto non avrebbe bisogno del fisico per superare la retroguardia della Salernitana, gli basterebbero le sue enormi qualità tecniche. Soffre la mancanza del gol, ovviamente, e questo gli toglie lucidità.

KALINIC 6 (dal 14’ s.t.) Entra bene, sfiora il gol con un bellissimo colpo di tacco.

ALL. TUDOR 5 Perdere una partita così è difficile da spiegare, contro un avversario che nella prima mezz’ora è parso di due categorie inferiori. E invece, il Verona è stato brutto oltre ogni immaginazione. A me continua a non piacere l’esperimento del doppio regista, e oggi anche Veloso ha fatto male. Poi, perché Tameze in panchina? Perché Barak in panchina? La lettura in corsa della partita da parte del mister non mi è piaciuta. Doveva essere l’esame di maturità per i suoi ragazzi, forse il primo match point per la salvezza. Discorso rimandato.

IL PAGELLONE DI SPEZIA-VERONA

PANDUR 6.5 Tre parate in tutta la partita. Spettacolare e non facile quella su Verde. L’ex attaccante del Verona pensa al cross, ma gli esce un tiro velenoso che crea un po’ di apprensione al portierino gialloblù che, comunque, la gestisce bene. Pronto anche sul tiro da fuori di Erlic. Non può nulla sul gol sempre di Erlic. In campo per cause di forza maggiore (Montipò positivo al covid), questa volta si gioca bene l’occasione.

CASALE 6 Lo Spezia è inesistente in attacco, non riesce mai a creare occasioni pericolose, se non in maniera un po’ casuale. Non deve fare nulla di particolare per portarsi a casa la pagnotta. E’ attento a non perdere la concentrazione. L’unico neo è un cartellino giallo che poteva essere evitato.

GUNTER 6 In campo dopo l’infortunio, deve affrontare una pratica “materasso” che gli permette di prendere nuovamente confidenza con i compagni. Mai una sbavatura, dirige bene la retroguardia, riprendendosi anche il ruolo di regista difensivo.

CECCHERINI 6 Per lui vale lo stesso discorso fatto per i compagni di reparto. E’ attento a non addormentarsi, perché il ritmo dello Spezia potrebbe indurre l’abbiocco. E’ bravo nei pochi “corpo a corpo” con quello che resta degli attaccanti liguri e ci mette la solita, ritrovata, fisicità, che si era un po’ persa nella parte iniziale della stagione.

TAMEZE 6 Negli occhi ancora i capolavoro contro la Fiorentina, a La Spezia “inciampa” in una partita normale. Costretto a fare il Faraoni (fuori per covid), il francese pensa a svolgere il compitino, senza strafare, ma anche senza commettere errori da matita rossa. Più concentrato in fase difensiva, nonostante lo Spezia crei quasi nulla. La notizia è proprio il fatto che anche lui faccia partite assimilabili ai comuni mortali

DEPAOLI 6 (dall’82’) Una manciata di minuti giocati, davvero bene. Al netto di una tranvata sulla schiena rifilatagli da Agudelo, poi espulso. Mi è piaciuto.

VELOSO 6 Senza fare grandi cose, tiene moderatamente andante il ritmo dei suoi, partendo come sempre molto dal basso. Non spicca e credo che la colpa sia dell’esperimento, per me fallito, del doppio regista. Lui e Ilic vanno alla stessa velocità, non certo elevata. Pare evidente che senta la mancanza di un corridore come Tameze a coprirgli le spalle.

ILIC 5.5 Con tutta la buona volontà, non riesce ad arrivare alla sufficienza, nonostante fisicamente regga fino alla fine. Tanti, però, troppi errori e poca incisività. Non è attento quando lo Spezia abbozza una timida reazione che porta poi ad accorciare le distanze. In occasione del gol, si addormenta un pochino sulla marcatura (ma con lui anche qualche altro compagno). Rimane complicato il suo momento, così come mi pare evidente che l’esperimento dei due registi stia facendo acqua un po’ da tutte le parti. Bisogna trovare una soluzione, affinché non si perda. Sarebbe un peccato.

LAZOVIC 6 In alcuni frangenti si è rivisto il Darko di qualche tempo fa. Se non altro perché fin da subito mi è parso molto più coinvolto nei meccanismi offensivi del Verona. Soprattutto nel primo tempo ha giocato una quantità gigantesca di palloni, ma gli è spesso mancato l’ultimo tocco, la decisione giusta al momento giusto. E’ sfortunato quando colpisce la traversa, a pochi passi dalla porta dello Spezia: calcia di sinistro, che è il suo piede più debole.

CAPRARI 7.5 E’ il classico giocatore che in qualsiasi momento te la può risolvere. E che può far diventare una partita non certo stellare, una prestazione da ricordare per tanti anni a seguire. Nel primo tempo c’è e non c’è. Va a singhiozzo. Nella ripresa si accende. E’ lui a recuperare con grande voglia il pallone che poi gli tornerà tra i piedi per il gol dello 0-1. Ed è sempre lui, pochi minuti dopo, a far partire un sinistro che Provedel può solo ammirare. Lui, di certo, non ha accusato le abbuffate natalizie.

LASAGNA 7 Fin da subito fa capire di essere dentro la partita. Un paio di spunti parecchio interessanti, su tutti quello per Lazovic che, però, partorisce un tiro strozzato e innocuo per Provedel. Cresce ulteriormente nella ripresa quando è determinante nell’azione che porta al vantaggio del Verona. Decisivo anche nel raddoppio. E’ lui, infatti, a toccarla dolcemente per Caprari che ringrazia e la chiude.

BARAK 6.5 (dal 70’) Il mal di schiena sembra solo un brutto ricordo, questo mi pare evidente. In venti minuti, due occasioni da gol importanti. Bentornato. Sperando di non dovergli dire presto “addio”.

SIMEONE 6- Non parte benissimo, rimane un po’ scollato dai compagni e fatica a inserirsi nella manovra offensiva. Passano i minuti e cresce, partecipando maggiormente al gioco. Tante sponde e mezze occasioni, che cicca per qualche centimetro di troppo. Gli manca un po’ di lucidità fisica, sembra aver accusato la sosta natalizia. Però non sbraca mai, questo è difficile che gli succeda.

KALINIC 6 (dal 70’) Impatto positivo. In pochi minuti si guadagna anche una buona occasione per segnare. Finisce con un calcio d’angolo.

ALL. TUDOR 7 Una partita più insidiosa di quello che si potesse pensare. Nel primo tempo il Verona la domina in lungo e in largo, mettendo insieme tantissime occasioni, ma sprecando tantissimo. Dal campo, in un paio di occasioni, ha strigliato i suoi che sembrava si stessero appisolando. Lo hanno ascoltato e nel secondo tempo sono stati bravi a mettere tra se e lo Spezia un margine di due gol. Rosicchiato, poi, dai liguri. Costretto a fare i conti con tanti positivi al covid, ha fatto le cose più logiche che potesse fare. Anche se perdere Tameze largo a destra…