MONTIPO’ 10 Bene già nel primo tempo su Zurkowski. Ma nel secondo tempo la sua partita diventa leggendaria, assume contorni mitologici. In sequenza: para un rigore a Nzola, vola su Shomurodov, respinge un colpo di testa ravvicinato di Esposito e poi, alla Garella, ipnotizza Verde. Non ce ne voglia Ngonge, ma l’uomo della partita è lui: un eroe.
MAGNANI 7 E’ sfortunato sulla doppia deviazione che porta al gol di Ampadu. Ma è l’unica sfiga di una partita giocata con enorme attenzione, con grande tranquillità, anche nei momenti più concitati del match. Controlla Shomurodov con mestiere, ma anche con le sue qualità tecniche, mai scontate per un difensore.
COPPOLA s.v. (dal 89°)
HIEN 7.5 Gioca praticamente tutta la partita con un cartellino giallo che potrebbe condizionare pesantemente la sua prestazione. Ma così non è e così entra in modalità Terminator. Da quel momento in poi, non passa più nulla e Nzola deve accontentarsi delle briciole. Fisicamente è un portento ed è talmente in fiducia che non teme lo scontro fisico, nonostante l’ammonizione. Gioca l’all in, e sbanca.
DAWIDOWICZ 6.5 Sfortunatissimo sul gol di Ampadu. Una sua deviazione e poi una di Magnani fanno impennare il pallone quel tanto che basta per battere Montipò che, forse, non ci sarebbe comunque arrivato. Con tutti i suoi limiti e le sue difficoltà, dà tutto quello che ha in corpo e non lascia spazio vitale a Zurkowski che in quanto a tecnica avrebbe tutto per surclassarlo.
CABAL 6 (dal 59°) Aiuta a raggiungere una salvezza miracolosa.
FARAONI 6 Fa una partita da 8, di nuovo su livelli astronomici: bravissimo dietro, altrettanto quando riesce a spingere in avanti. E infatti è suo il destro che provoca la deviazione decisiva di Ampadu. Un paio di chiusure in difesa sono da manuale del calcio. Ma l’ingenuità sull’espulsione è da 4 e rischia di riaprire una partita che fin lì sembrava davvero chiusa. Perché lascia la squadra in dieci con un’eternità da giocare. Ci pensa Montipò a farlo sentire meno in colpa.
TAMEZE 7 Anche lui torna a essere il gladiatore visto nelle precedenti tre stagioni. Anche fisicamente sta meglio rispetto alle ultime uscite e si vede lontano un chilometro. Macina campo senza fatica e in mezzo al campo, con Sulemana, forma una coppia che si completa perfettamente. Sfacciato il ragazzino, più ragionatore lui. Bravo anche a schermare la difesa e a fare il centrale aggiunto nei disperati minuti finale di assalto spezzino.
SULEMANA 7.5 Mamma mia che partita che ha fatto sto ragazzino. Ma siamo sicuri che sia solo un 2003? Personalità impressionante, una forza fisica e mentale da senatore. Lotta letteralmente su pallone, se ne sbatte di essere bello da vedere, non gli importa affatto, soprattutto quando la partita chiede che i palloni vengano sparati in tribuna. Lui fa tutto quello che serve, al momento giusto. Sia una colonna del prossimo Verona e non una plus valenza.
DEPAOLI 6.5 Ha sbagliato poche partite quest’anno. Magari non ha fatto prestazioni clamorose, ma difficilmente ha fatto mancare il suo apporto. E così è stato anche in questo disperato e angosciante spareggio. Nulla di clamoroso, la presidia la fascia sinistra mettendo tutto quello che ha. Fisicamente si supera, con le buone e con le cattive.
LAZOVIC 6.5 Una prima parte di partita su livelli altissimi. Fisicamente e mentalmente è leggero e sembra non accusare il peso della partita. E’ nel vivo dell’attacco gialloblù ed è bravo a creare la tanto preziosa superiorità numerica. Col Verona che si porta sul 3-1 ha la capacità di rallentare il gioco quando serve. Spende tanto, non è al meglio e va in riserva a metà della ripresa.
VERDI 6 (dal 59°) Nei minuti finali, quando riesce, tiene palla lontano dalla porta di Montipò.
NGONGE 9 E’ l’eroe della partita (insieme a Montipò). Col Verona che sembra accusare il pareggio dello Spezia, ci pensa lui, col destro, che non sarebbe nemmeno il suo piede a riportare davanti i gialloblù. Ma non finisce qui. In trance agonistica, lotta su un pallone vagante a centrocampo, se lo porta fino all’area dello Spezia e fa partire una rasoiata, leggermente deviata, per il 3-1. E’ una furia, un talento che quando si accendo è impossibile da domare. Generoso anche in difesa, si becca un giallo e così Zaffaroni, giustamente, lo richiama in panchina.
TERRACIANO s.v. (dal 76°)
DJURIC 6.5 Evidentemente in condizione fisica non perfetta, è però prezioso per il gioco che inizialmente vuole fare il Verona. E’ bravo a spizzare di testa, ma anche coi piedi ha il suo perché. E la prova è l’assist gol per la prima rete di Ngonge. Prende una valanga di scarpate e Orsato gliene fischia pochine. Di occasioni sotto porta poche, ma c’è e si fa notare quando serve.
GAICH s.v. (dal 76°)
ALL. ZAFFARONI 8 Ritrova un Verona che gioca come una squadra vera, consapevole dei proprio limiti ma disposta a morire sul campo per raggiungere qualcosa di clamoroso, insperato, miracoloso. Subito avanti, i suoi non si spaventano e già nel primo tempo ribaltano lo Spezia. Anche belli, non solo sporchi, brutti e cattivi, come la partita imporrebbe. La squadra soffre, ma lo fa insieme, senza mai scomporsi, senza sbracare. Aggiungici un miracoloso Montipò e i punti trovano tutte le giuste connessioni. Serviva l’impresa. Impresa è stata.