IL PAGELLONE DI MONZA-VERONA

MONTIPO’ 6 Di parate vere deve farne solo un paio, per il resto ordinaria amministrazione, senza infamia e senza lode. I gol non riesce a evitarli, ma se si permette agli attaccanti avversari di calciare indisturbati, cosa si può pretendere?

TAMEZE 5.5 Il fatto che lo scorso anno abbia giocato in ogni ruolo rischia di causare un corto circuito. Perché mi pare che sacrificare lui in difesa si riveli controproducente e tolga forza a un centrocampo già fiaccato di suo. Rimane ordinato, ma quando lo attaccano si perde e in occasione del vantaggio brianzolo non va a chiudere in tempo. E’ un po’ desapareçido

MAGNANI 5 Rovina una buona partita con una fallo da ultimo uomo che costringe il Verona a giocare in dieci per oltre un’ora. Un errore imperdonabile, in una partita determinante.

GUNTER 6 Il migliore della difesa, sbroglia tante situazioni complicate, con grande attenzione. Gli attaccanti del Monza non è che facciano furore e il merito è anche suo che lascia loro poco o niente. Il problema sono i compagni che non lo sostengono a dovere.

FARAONI 6.5 Miracoloso, salva il gol due volte nel giro di una manciata di secondi, quando la partita è appena iniziata. Costretto a lasciare il campo per un problema fisico. Speriamo nulla di troppo lungo da smaltire, ma la preoccupazione sul suo volto dice nulla di buono.

LASAGNA 5.5 (dal 17’) Entra bene, al posto di Faraoni. Subito un paio di sgroppate in campo semi aperto, che costringono i difensori del Monza a stenderlo. Ma il copione è sempre lo stesso e col Verona costretto a difendere, lui non riesce a diventare il cavallo di Troia nelle praterie che lasciano i padroni di casa.

HONGLA 5 C’è una statistica che sintetizza la sua partita: Rovella 155 tocchi totali di palla, lui 34. Credo che non ci sia molto alto da aggiungere. Ciondola per il campo senza una ragione e senza un vero senso. Tra l’altro non può nemmeno contare sul sostegno di capitan Veloso.

VELOSO 5 Dispiace dirlo, ma il capitano è in riserva. Comprensibile per un “giovanotto” come lui, che sta tirando la carretta da inizio stagione. Fatica dannatamente a trovare il ritmo, al cospetto del giovane Rovella, che ha un altro passo. Male anche nei tanti calci piazzati, dai quali deve incidere molto di più.

SULEMANA 6 (dal 60’) Entra molto bene, con grande ardore. Forse un po’ troppo quando, del tutto in maniera involontaria, stende Sensi, con l’impressione di aver causato un bruttissimo infortunio al centrocampista ex Inter. Ma, al di là di questo, perché non farlo giocare dal primo minuto viste le difficoltà di Veloso?

DEPAOLI 5.5 Anche lui si adatta al grigiore della squadra, dovendo, peraltro, rinunciare a ogni velleità offensiva, per pensare soprattutto a difendere. Non sprofonda del tutto, ma rimanere a galla è un’impresa che gli riesce una volta sì e una no.

LAZOVIC 5.5 Rientra dopo uno stop piuttosto lungo, per un problema muscolare, ed è evidente che non sia al top della condizione. Tenta qualche giocata delle sue, ma gli manca lo sprint e la gamba adeguata al tutto. La vera cattiva notizia è che si azzoppa di nuovo e il rischio è che si tratti di una ricaduta. Probabile che si riveda dopo l’estenuante sosta per i mondiali.

DOIG 5.5 (dal 60’) Al rientro dopo un stop fisico, non ha il passo né in avanti né quando bisogna difendere.

KALLON 6 + Il più intraprendente dei tre attaccanti del Verona, l’unico che si mette in mostra e che cerca di creare qualcosa di potenzialmente pericoloso. Quando strappa i difensori del Monza faticano a stargli dietro. Inspiegabilmente rimane nello spogliatoio dopo l’intervallo.

TERRACIANO 6 (dal 46’) Come per Sulemana, ma pare così brutto farlo giocare dal primo minuto. Alla fine della partita è sua l’unica occasione, bella tra l’altro, del Verona, con un tiro al sette che Di Gregorio smanaccia in angolo.

HENRY 4.5 Hai voglia parlare di impegno, voglia di aiutare la squadra. Ma se poi non riesci a tenere su un pallone, tutti i bei discorsi se ne vanno in malora. E lui non è in grado di aiutare la squadra, di diventare punto di riferimento. L’unica attenuante è legata al fatto che il Verona giochi in dieci dal 25’ e sia così costretto ad abbassarsi. Ma lui non va nemmeno a cercarselo il famoso posto al sole.

VERDI s.v. (dal 75’)

ALL. BOCCHETTI 5 Quarta sconfitta consecutiva per il giovane allenatore, scelto da Setti per il miracolo. Mette Tameze in difesa, decisione che, personalmente, non condivido. Si ritrova a giocare per oltre un’ora in dieci contro undici, ma ci mette del suo, durante l’intervallo, nel complicare le cose, perché lascia nello spogliatoio l’unico (Kallon) che sembrava avere qualcosa in più da dare. Inevitabile che venga messo in discussione, perché, al di là delle parole, non si vede come possa salvare questa squadra.

IL PAGELLONE DI VERONA-ROMA

MONTIPO’ 6 Primo tempo inoperoso, con una Roma inesistente, rimessa in partita solo ed esclusivamente dall’errore imperdonabile di Tameze. Nella ripresa bene su Belotti, velenoso in un paio di circostanze. Sui gol poco poteva fare. Forse qualcosa di meglio su Volpato, ma il tiro era angolato e sbilenco.

DAWIDOWICZ 5 E’ l’eroe della giornata fino a quando, con un intervento particolarmente scomposto su Zaniolo, si fa cacciare, dopo la chiamata in causa del Var. Forse era da arancione, ma il rosso non lo trovo scandaloso. Ha la grande colpa di lasciare i compagni in enorme difficoltà. E’ un peccato, perché battezza il ritorno in campo, dopo continui problemi fisici, con un gol che illude

GUNTER 6 Su Abraham con discreta attenzione, è bravo ad anticipare l’inglese spesso e volentieri. Sbaglia qualche diagonale, ma non fa danni. Come tanti suoi compagni, dà tutto e nei minuti finale ce la mette fino al limite per resistere all’assalto romanista. Non basta per portare a casa un punto che avrebbe quantomeno fatto morale.

CECCHERINI 5.5 Praticamente perfetto su Zaniolo, che gli va via solo due volte. In una di queste, però, il fantasista giallorosso segna. La statistica lo bastona. E’ anche vero che l’errore di Tameze coglie impreparata la difesa che, giustamente, non aveva annusato il pericolo, visto che il possesso era del Verona. Ci mette come sempre tanta voglia e tanto impegno. Ma a volte sono le sfumature a condannarti. Dopo l’intervallo rimane nello spogliatoio

HIEN 6 (dal 1’ s.t.) Attento, nonostante non sia bellissimo da vedere. La tecnica è limitata, ma è efficace.

FARAONI 6 Assist gol per Dawidowicz, che illude il Bentegodi griffato di gialloblù. Però c’è un però, perché il vice capitano ci ha abituato a ben altro. Fatica a strappare, là sulla destra, dove ha sempre fatto il bello e il cattivo tempo. Ora non gli riesce. Pensa più a guardarsi le spalle che a dare un occhiata in avanti, anche se ogni tanto bazzica la trequarti giallorossa, come, appunto, in occasione dell’assist per Dawidowicz.

HONGLA 6 Meglio del compagno di reparto Veloso, ha, se non altro, più gamba. Ci mette tanta generosità, ma ha il suo bel da fare con Camara che è un bel martello. Lascia tutto sul campo, anche quando le gambe non girano più. Fino a quando rimane dentro, dà tutta l’anima.

SULEMANA s.v. (dal 41’ s.t.)

VELOSO 5.5 Appiccicato a Cristante, non può, evidentemente, contare sullo stesso passo del centrocampista della Nazionale. Cerca di barcamenarsi con l’esperienza, ma non sempre gli va bene. Tutto sommato, comunque, il suo lo fa. I problemi arrivano nella ripresa quando la benzina comincia a scarseggiare. Diventa poco lucido e sbaglia cose non da lui. Avrebbe bisogno di un turno di stop, per rifiatare.

MAGNANI 6.5 (dal 22’ s.t.) Entra molto bene. Un paio di interventi d’altri tempi.

DEPAOLI 5 Due passi indietro rispetto alle ultime prestazioni, molto positive. Punta raramente l’avversario, che non è un pirla qualsiasi (Karlsdrop). E’ costretto, in particolare nel secondo tempo, a rinculare per tamponare a forza del biondo giallorosso. Dà la sensazione di essere sempre in sofferenza, a mala pena in grado di rimanere a galla.

KALLON 6 Fin da subito si mette in mostra, entrando immediatamente nel vivo della gara e della manovra offensiva gialloblù. Propositivo, sfacciato quanto basta, non se lo fa dire due volte e quando vede lo spazio cerca la conclusione, anche quella più difficile. E’ lui il sacrificato dopo il rosso a Dawidowicz. La scelta di Bocchetti è squisitamente tattica.

LASAGNA 5 (dal 1’ s.t.) Bocchetti lo mette per sfruttare i contropiede. Non ne sfrutta mezzo.

TAMEZE 5.5 E’ troppo grave l’errore che rimette in partita la Roma per sottovalutarlo. Da lì la partita cambia, cambia eccome. Perché i giallorossi, fino a quel momento sono morti e solo una cappella del genere li resuscita. E’ altrettanto un errore non riconoscere la qualità, se per un istante dimentichiamo l’episodio. Gioca dappertutto, attacco centrocampo e difesa, quasi sempre come lui sa fare. Ma il pensiero torna a quella topica clamorosa.

HENRY 4 Continua a essere un oggetto misterioso, totalmente fuori dal contesto. Non riesce mai a farsi trovare pronto, non tiene un pallone, non aiuta la squadra ad alleggerire la pressione della Roma, quando i giallorossi provano a portarla a casa. Tecnicamente sbaglia cose che un giocatore di serie A non può permettersi di sbagliare. E’ obbligatorio che sia sempre lui il titolare?

DJURIC 5.5 (dal 26′ s.t.) Meglio rispetto al francese, ma non abbastanza per essere pericoloso in area.

ALL. BOCCHETTI 6 Il risultato è clamorosamente bugiardo. Il Verona perde immeritatamente, ma le disattenzioni sono state troppe. Così come sarebbe sbagliato negare la direzione di gara disastrosa di Juan Luca Sacchi. I suoi danno tutto, ma la qualità non la compri al supermercato. A tal proposito, mi domando come mai ostinarsi con Henry, che al momento sembra non c’entrare nulla con questa squadra. Sono sette sconfitte consecutive, la terza per Bocchetti. Così sarà una lenta discesa all’inferno.

IL PAGELLONE DI SASSUOLO-VERONA

MONTIPO’ 6 Anche oggi due gol subiti, senza aver colpe. Fin dove può, c’è, è attento. Ma a un certo punto gli attaccanti del Sassuolo sembrano venti e sbucano da ogni zolla del campo. Difficile fare più di così.

HIEN 4.5 E sì che non aveva nemmeno iniziato male, attento quanto bastava. Ma è bastato un lampo di Laurientè, che lo ha scherzato con una facilità disarmante, per farlo andare nel pallone più totale. Nella ripresa c’è Traorè a farlo ammattire. Non ci prova nemmeno a fermarlo e così il Sassuolo sorpassa, senza nemmeno grande fatica. Goffo da far paura.

GUNTER 6 Tra tutti i giocatori del Sassuolo, Pinamonti pare quello meno ispirato. Il merito, probabilmente, è anche suo che lo sovrasta in particolar modo nel gioco aereo. Nulla di che, per carità, ma il suo lo fa.

CECCHERINI 7 La sua miglior partita da quando è a Verona. Pronti e via e segna quasi a sua insaputa, mettendo dentro un cross tutt’altro che irresistibile che nessuno tocca e finisce lento lento alle spalle di Consigli. Salva poi un gol già fatto, con un intervento in area piccola, a dir poco miracoloso. Esce con un cartellino giallo sul groppone.

MAGNANI 6 (dal 67’) Salva su Traorè e rimanda la resa gialloblù.

FARAONI 6 Deve dare una grande mano a Hien, che con Laurientè va costantemente sott’acqua. Si vede che pensa più a curare la fase difensiva che altro. Ed è lui, su Frattesi, nel secondo tempo, a fermare un tiro che aveva fatto urlare al gol i pochi tifosi del Sassuolo al Mapei Stadium. Davanti si vede poco, ma la sua occasione se la crea comunque, costringendo la difesa emiliana agli straordinari.

TAMEZE 6 Primo tempo così così. Ripresa migliore. Cresce, ma è giusto dire che è lontano anni luce dal vero Tameze. Le qualità non si discutono e si intravvedono anche a Reggio Emilia. Ma non basta per spiccare. Prima era la confusione del calcio mercato. Ora l’umore sotto i tacchi. Per diventare vero leader deve saper prendere per mano la squadra in situazioni come questa. Deve tornare a correre come si deve. Così non basta, Adrien.

VELOSO 5.5 Prende subito possesso del centrocampo gialloblù, mettendo in soggezione anche un talento come Frattesi. Però c’è un però. Perché l’energia finisce presto. Evidentemente non tirare il fiato incide sulla sua condizione. Sta dando tutto e anche di più, ma le gambe non lo seguono come dovrebbero. Frattesi si scrolla di dosso i timori reverenziali, senza troppo pensarci su. E lui va in affanno senza riuscire a opporre resistenza.

SULEMANA 6 (dal 76’) Ha la voglia giusta, ma non basta.

DEPAOLI 5.5 Bene in partenza, poi anche lui si perde strada facendo. In fiducia dopo un paio di prestazioni importanti, sembra crederci, ma si inceppa col passare dei minuti, così come tanti compagni di squadra. Astuto nel prendersi qualche fallo, raramente riesce, però, a creare la superiorità numerica. Di cross in mezzo ne mette pochi. E la qualità è quella che è.

VERDI 5.5 Migliore in campo contro il Milan, due passi indietro col Sassuolo. Qualche lampo gli riesce, ma poca cosa per uno con le sue qualità. Qualità che deve saper far viaggiare con continuità, non un giorno sì e l’altro no. Non bene sui calci piazzati: lì deve incidere molto di più, non può permettersi di calciare gli angoli rasoterra dai. Verona è la sua grande occasione, deve esserne cosciente. Il treno, altrimenti, rischia di non passare più.

DJURIC s.v. (dall’84’)

PICCOLI 6 Lo spezzone contro il Milan gli dà fiducia e si vede. Sembra più libero mentalmente e questo incide sulle gambe, più sciolte. Bravo a fare spallate davanti, in un paio di situazioni è prezioso anche dietro. Sfortunato, il fisico lo abbandona, ancora una volta.

KALLON 5.5 (dal 30’) Forse il lampo di Empoli ci ha un po’ illuso. Forse era presto per caricarlo di troppe aspettative. Forse. Fatto sta che ha una grande occasione, ma va un po’ in confusione e non è mai pulito nelle sue giocate. Lo vedi che ce la mette, ma “struca struca” di sostanza ce n’è pochina.

HENRY 4 Fuori dal contesto, fuori dall’idea di gioco di questo Verona. In questo momento sembra essere il giocatore sbagliato nel posto sbagliato. E il problema non è solo tattico, ma anche di qualità tecnica. Perché non riesce a tenere un pallone che sia uno, sbaglia tutto quello che può sbagliare. Non so se sia un equivoco legato al modulo, ma deve trovare la chiave per diventare parte attiva di questo progetto.

LASAGNA 5 (dal 67’) Sbaglia un’occasione clamorosa, più facile da segnare che farsi parare da Consigli. Poi prova a riscattarsi con un bel tiro, ma il portiere del Sassuolo non ci sente e gli sbarra la strada.

ALL. BOCCHETTI 5.5 L’effetto novità, o meglio, il ritorno al passato, sembra già svanito. Eppure la sua squadra parte tremendamente bene. Si trova in vantaggio dopo due minuti. Passano sessanta secondi e potrebbe essere 0-2. E invece si inchina alla qualità del Sassuolo e alla difficoltà di trovare alternative a partita in corso. Ma chi è in infermeria non può essere una scusante per una formazione che, giocando così, ha poche speranze di salvarsi. Serve il furore. Non so come potrà fare per ritrovarlo nel giro di una settimana.

IL PAGELLONE DI VERONA-MILAN

MONTIPO’ 6.5 Impietrito sull’autogol di Veloso, nel primo tempo non è chiamato a grandi cose. Nella ripresa, il Milan, pur lasciando campo al Verona, riesce a costruire un paio di occasioni interessanti con Rebic prima, con Theo dopo e ancora con Rebic. Lui c’è e non si fa sorprendere. Davanti a Tonali soccombe, privo di difese.

HIEN 6.5 Ha il pericolo pubblico numero uno da tenere, Leao. Gli riesce quasi sempre, tranne in un paio di occasioni nel quale il portoghese si accende. Ma è poca roba rispetto a quello che potrebbe fare e non fa. Il difensore gialloblù ci mette fisico, corsa ed esperienza. Forse la sua miglior prestazione, di grande personalità, da quando è a Verona

GUNTER 6.5 A sinistra, su Diaz, potrebbe soffrire la velocità dell’attaccante milanista, ma è bravo a puntare tutto sul gioco d’anticipo. Non deve faticare nemmeno più di tanto per portarsi a casa la pagnotta. Si gratifica con il gol del pareggio e va vicino alla doppietta con un tiro uscito di un soffio sopra la traversa di Tatarusanu. Mezzo voto in meno perché in occasione dell’1-2 avrebbe potuto stringere per contrastare Tonali, ma è arrivato troppo tardi.

MAGNANI 6.5 Guarda un po’ chi si rivede. Messo ai margini da Cioffi, costretto ad allenarsi a parte, viene ripescato da Bocchetti, anche per le tante assenze dietro, e il risultato è decisamente positivo. Forte come sempre nel gioco aereo, perde solo una volta Giroud, che sbaglia un gol clamoroso. Per il resto, anche quando entra Origi, lascia poca roba ai milanisti.

CABAL 6 (dal 25’ s.t.) Il suo lo ha fatto.

FARAONI 6 Mancava come l’ossigeno a questo gruppo e anche solo averlo in campo è positivo. Poi, certamente non è ancora il Faraoni che a Verona è diventato un giocatore importante. Ma c’è stato, come tutta la squadra. Avanti così.

TAMEZE 6 + Andamento lento per il francese che più che costruire pensa a difendere su Adli, di fatto annullandolo. Manca il suo dinamismo, sempre prezioso nell’accendere l’ardore della squadra, ma le consegne tattiche sono chiare, guardare dietro, non davanti. Gli manca un po’ di gamba, però c’è tanto di lui nel gol del pareggio, con quel bel passaggio, spizzato poi da Depaoli per Gunter. Esce zoppicante, si spera solo per un indolenzimento.

HONGLA 6 (dal 20’ s.t.) Ordinato.

VELOSO 6 C’è lui nei due episodi chiave che, a conti fatti, hanno deciso la partita. E’ sfortunato, ma anche goffo in occasione dell’autogol. Lì serviva più attenzione da uno come lui. Non si fa comunque scalfire e riprende a giocare come sa, dispensando palloni a go-go. E’ sempre lui il cervello del Verona, ma alla tecnica affianca anche una corsa leggera e libera. Le gambe lo lasciano quando Tonali, che potrebbe essere suo nipote, gli va via per il più classico degli inserimenti solitari. Lì è mancato, ahimè.

DEPAOLI 6.5 Conferma di essere in fiducia, aiutato anche dall’ottima prestazione di Salerno, dove ha anche segnato. Ha altre qualità rispetto a Lazovic, ci mancherebbe, però è concreto e ordinato, meno fantasioso ma non meno efficace. E’ bravo, col tacco, a deviarla quanto basta per far arrivare l’assist decisivo per il gol del pari.

VERDI 7 Che bravo sto ragazzo, che partita di qualità. Destro, sinistro, per lui non c’è alcuna differenza. Davanti inventa calcio e raramente fa cose banali. La qualità è alta e finalmente anche le gambe lo aiutano. Certo, fisicamente non è un colosso e qualche contrasto lo perde, ma ci sta. Tutto il resto gli riesce con grandissima facilità.

KALLON 5.5 (dal 25’ s.t.) Deve creare scompiglio nella difesa milanista, ma si inceppa.

HRUSTIC 5.5 Un suo alleggerimento sciagurato e senza senso spalanca un’autostrada per il vantaggio del Milan. Fatica tremendamente a entrare nel gioco e a trovarsi la posizione. Piano piano migliora, sembra più a suo agio, aiuta anche dietro. Va vicino al gol nella ripresa, ma sono sicuro che possa fare molto meglio di così.

PICCOLI 6 + (dal 10’ s.t.) Dentro da un paio di minuti, prende subito una traversa, a Tatarusanu praticamente mummificato. Poi ancora un paio di occasioni interessanti, ma non è fortunato

HENRY 5.5 Un po’ meglio rispetto alle ultime, più voglioso e determinato nell’andare a cercare un posto al sole. Ma sono tanti i palloni che fatica a tenere per dare una mano alla squadra a portare su il baricentro e rifiatare. Una cosa è giusta dirla, di cross non gliene arriva mezzo di decente per il suo testone.

DJURIC 5.5 (dal 20’ s.t.) Si butta nella mischia, ma ne prende poche.

ALL. BOCCHETTI 6.5 Una cosa ha fatto, ha tolto ogni equivoco tattico. Quello che aveva dichiarato durante la conferenza stampa di presentazione, lo ha mantenuto: uomo contro uomo, corsa, agonismo e cuore. Ha toccato le corde giuste dei suoi ragazzi, più da un punto di vista motivazionale, non poteva fare molto altro. Ha ripreso un discorso che Cioffi aveva provato a fare suo, ma non sempre con convinzione. Questo Verona, con questo atteggiamento, può assolutamente salvarsi e non deve avere paura di farlo.

IL PAGELLONE DI VERONA-UDINESE

MONTIPO’ 7 Se dimentichiamo il piccolo infarto che fa prendere ai tifosi dopo un paio di minuti, tardando il rilancio in avanti, ancora una gran bella prestazione. Para bene, da distanza ravvicinata e da lontano. Sui gol, francamente, non poteva nulla. Eppure ci saranno i soliti che lo condanneranno.

HIEN 5+ Una partita discreta, appiccicato per lunghi minuti su Success. Non si accorge, evidentemente, che a un certo punto in campo entra Beto. Lo perde di vista (ma non è il solo) e l’attaccante bianconero fa quello che gli riesce meglio: segna. Alcune cose ancora gli sfuggono, deve lavorarci tanto.

GUNTER 5.5 Anche lui si vede sparire da sotto il naso Beto, distratto da Deulofeu che, con una magia, mette il guineense solo davanti alla porta, per il pari. Eppure, fin lì, non aveva fatto brutta figura. Ma nel momento decisivo è mancato.

CECCHERINI 5 Al 93’, quando bisogna dare tutto quello che rimane in corpo, lascia saltare Bijol del tutto indisturbato in area di rigore, per il più facile dei gol. Non credo ci sia molto altro da aggiungere.

LAZOVIC 6 Ha il suo bel da fare a tenere Udogie che, quando si innesca, è una furia. Pensa soprattutto a difendere, dimenticando, per necessità, di essere un fantasista di fascia. Già la fascia, quella destra, dove torna dopo anni di militanza a sinistra. Mica facile. Eppure dal suo piede parte il cross che porterà al gol di Doig. Il suo, Darko lo fa sempre.

HRUSTIC s.v. (dal 73’)

TAMEZE 6.5 Pare un altro, lo si capisce già dopo un paio di minuti. Come se i pensieri torvi avessero finalmente smesso di assillarlo. Ritorna la sua grande qualità, accompagnata dalla saggezza tattica quando va ad aiutare Lazovic a tenere Udogie. Gli manca ancora lo step finale per tornare a essere devastante, ma quello arriverà, non può essere diversamente.

VELOSO 7 Parafrasando Nino Castelnuovo, che anni fa pubblicizzava un olio saltando la staccionata “36 anni e non sentirli”. In questo momento insostituibile. Dentro ogni azione del Verona, ha la forza di un ragazzino e la stessa qualità di sempre. Tutto passa dai suoi piedi e dal suo cervello. La nota ancora più positiva sta tutta nella tenuta fisica, migliore rispetto alle ultime uscite. Non si può farne a meno.

DOIG 7 Pare che sia diventata una consuetudine che segni al Bentegodi. Si ripete dopo il gol vittoria alla Sampdoria, ma questa volta non basta per la vittoria. Al di là di questo, nel primo tempo è indemoniato e i bianconeri non hanno i mezzi per fermarlo. Ha velocità impressionante, ma anche grande controllo della palla. I cross piovono a grappolo, ma con poca fortuna. Tira leggermente il fiato nella ripresa, ma senza risparmiarsi. Esce stremato.

LASAGNA s.v. (dall’83’)

VERDI 6 Primo tempo così così, secondo tempo decisamente meglio. Vero, va a sprazzi, ma quegli sprazzi hanno dato buone indicazioni. Belli i fraseggi soprattutto con Lazovic, col quale parla la stessa lingua calcistica. Ha bisogno di trovare la condizione migliore e può farlo solo giocando. La strada, secondo me, è quella giusta.

DEPAOLI s.v. (dal 73’)

PICCOLI 4.5 Lento, impacciato e statico. Non puoi pensare che il pallone ti arrivi sempre sui piedi. Sarà che è rimasto fuori parecchio, ma è sembrato decisamente fuori contesto. Serve molto di più per meritarsi questa maglia da titolare, anche perché lasciare fuori Kallon, dopo quello che ha fatto vedere, è sempre più un azzardo.

KALLON 5.5 (dal 62’) Invocato per lunghi tratti, non risponde presente all’appello di classe.

HENRY 5 Fa un po’ di più del suo compagno di reparto, ma non abbastanza per lasciare il segno. Ha bisogno di palloni alti, dicono. Sarà anche vero, ma lo spartito non può essere sempre lo stesso. Altrimenti rischi di finire fuori dal gioco. Come gli sta accadendo da un paio di partite a questa parte.

DJURIC s.v. (dall’83’)

ALL. CIOFFI 5 Era una partita da vincere o, quantomeno, da non perdere. Il Verona risponde tutto sommato presente nel primo tempo. Ma la ripresa si fa schiacciare troppo da un’Udinese pur forte, ma tanto agevolata dall’inconsistenza gialloblà. Mancano le forze e manca l’identità. La formazione di Sottil è una squadra, il Verona no. E’ sempre a metà del guado, tra ciò che è e ciò che vorrebbe essere. E ancora non si è capito cosa.

IL PAGELLONE DI FIORENTINA-VERONA

MONTIPO’ 8 Solo merito suo se il Verona esce dal Franchi con due soli gol sul groppone. Salva su Venuti, para il rigore del 2-0 di Biraghi il 2-0 e si supera nel secondo tempo volando, a mano aperta, su una prodezza balistica da fuori di Bonaventura. Chiude, per l’ennesima volta, la bocca di tutti quelli che non perdono occasione per bastonarlo, come se non aspettassero altro. Ma, d’altra parte, si sa, tutti sono fini intenditori di calcio in Italia.

HIEN 5 + Un primo tempo inguardabile, sempre sbertucciato dal giovane Sottil. Qualcosina di meglio nella ripresa, un po’ più attento e un po’ più deciso negli interventi. Ma colpisce il fatto che si faccia spesso saltare in velocità, lui che non sembra certo uno lento.

GUNTER 6 Il meno peggio della difesa, riesce a strappare la sufficienza pur con qualche difficoltà. Bene quando deve contenere, così così quando prova a impostare da dietro. Le cose gli riesce a fasi alterne.

COPPOLA 4 Niente da salvare per il giovane difensore gialloblù. Ikonè lo fa impazzire ad ogni giocata. Gli va via in maniera fin troppo facile in occasione del gol. Ma al di là del vantaggio, la differenza tra i due è schiacciante. E’ lui a stendere, ingenuamente, Kouamè in area, per il più lampante dei calci di rigore. E’ il prezzo da pagare con un ragazzino giovane come lui.

DAWIDOWICZ 5.5 (dal 46’) Un secondo tempo attento, giocato di esperienza. Non corre rischi fino ai minuti finali, quando si fa fregare sul tempo da Gonzalez per il 2-0 conclusivo.

DEPAOLI 4 Un errore dietro l’altro, tanti pallone giocati male e pensati peggio. Non è il singolo sbaglio che fa arrabbiare, ma la mancanza di volontà nel recuperare. Non mette in mezzo un pallone giocabile, non va una volta sul fondo, non salta mai l’avversario, non crea superiorità numerica. Era necessario lasciare fuori Terraciano?

TAMEZE 4 Lo abbiamo invocato a lungo, ben consapevoli di quanti ci abbia fatto innamorare delle sue qualità. Cioffi ce lo ha fatto vedere e forse aveva ragione lui a non farlo giocare dal primo minuto. Troppo brutto per essere vero, svogliato, confuso e mai capace di recuperare ad almeno uno dei suoi tanti errori. Si ritrovi velocemente di testa, perché se vuole andare via, in queste condizioni pochi ci faranno un pensierino.

VELOSO 6.5 (dal 54’) Il vecchio capitano mette in fila tanti ragazzini, non solo nel Verona, ma in tutto il campionato di serie A. Un leone che non molla mai. Un errore lasciarlo fuori.

ILIC 6 Si salva, in mezzo alle macerie di un Verona che fa un passo avanti e tre indietro. Nella pochezza di idee, in particolare modo di Tameze, si prende sulle spalle, o almeno ci prova, la manovra gialloblù. Qualche lampo di tecnica, che non gli manca, ma fatica ad arrivare alla giocata decisiva. Nella ripresa, aiutato anche dal capitano, ce la mette tutta, ma il risultato parla chiaro.

LAZOVIC 4.5 Sappiamo tutti che questo non è il Darko che conosciamo. Una partita storta può anche starci, ma è l’atteggiamento che delude e preoccupa. Perché, essendo uno dei senatori, deve sempre mettere qualcosa in più, comunque vadano le cose. Non si può accettare una resa del genere, moralmente parlando. Poi tecnicamente si può sempre discutere, per carità. Ma da quel punto di vista non ne azzecca mezza.

HRUSTIC 4 Ci impiega venticinque minuti a toccare il primo pallone, dando segni della sua presenza, fino a quel momento nulla. Questo non cambia comunque una prestazione deludente, per le tante aspettative che c’erano sull’australiano, apparso fuori forma e fuori contesto. Non riesce a trovare la posizione, mandando in confusione anche i due davanti.

VERDI 5 (dal 60’) Non è in condizione, e si vede.

LASAGNA 5 Altra occasione sciupata. Seppur sia più dentro la partita rispetto ad Henry, sbaglia tantissimo, anche le cose più banali. Sfortunato quando si trova una buona occasione in piena area di rigore, ma è costretto a calciare di destro, sbucciando. Ha avuto fin qui la possibilità di provarci. Forse è il momento che vengano fatte altre scelte.

KALLON 6 (dal 54’) Non può non giocare dal primo minuto, non condivido l’idea che possa essere solo uno “spaccapartite”. In trentacinque minuti ha detto molto di più dei compagni di reparto fino a quel momento in campo. Sua l’unica vera occasione del Verona, se di occasione possiamo parlare.

HENRY 4.5 Seconda partita di fila in cui marca visita, inspiegabilmente. Lento al limite dell’immobilità, fa molta più fatica di Lasagna, che pur non splende. Non tiene un pallone che sia uno, rendendo impossibile il compito della squadra di risalire, alleggerendo la pressione della Fiorentina. Segna un gol in evidente fuorigioco e anche in quella situazione sbaglia totalmente il movimento, prestando poca attenzione a ciò che gli succede intorno.

DJURIC 5.5 (dal 70’) Prova a metterci il capoccione, ma non ci arriva.

ALL. CIOFFI 4.5 La squadra inizia tutto sommato in maniera incoraggiante. Quando va sotto, però, sparisce dal campo. E il problema non può essere solo tecnico. Mentalmente questa squadra non c’è. O quantomeno, finora c’è stata a fasi alterne. Impossibile tenere fuori Veloso. Impossibile tenere dentro Lasagna. Inspiegabile continuare a cambiare le posizioni dei difensori, soprattutto del giovane Coppola. Servono certezze. Al momento non se ne vedono. Preoccupa l’atteggiamento, non una qualità che si fa fatica a trovare. Deve incidere lui adesso. Questa è la squadra, non ci sono più scuse.

IL PAGELLONE DI LAZIO-VERONA

MONTIPO’ 7.5 Migliore in campo, per distacco. Nel primo tempo un miracolo (aiutato dal palo) su una botta tremenda da fuori di Basic. Nella ripresa, bravo in uscita su Immobile, lanciato verso la porta. Tiene a galla il Verona fino alla fine, salvando su Cancellieri, illuso di trovare il gol dell’ex. Impossibile fare qualcosa di più sul gol di Luis Alberto. Una risposta a chi lo critica sempre e comunque.

CECCHERINI 5 Pomeriggio da incubo per il Cecche, che riesce davvero poco davanti al suo ex compagno, Zaccagni. L’attaccante della Lazio gli va via una volta sì e l’altra pure. In velocità lo scontro è decisamente impari. Sulla qualità è ovvio che non ci sia gara. Questa volta non riesce a limitare i danni con la grinta.

CABAL 5.5 (dal 60’) Come un marziano catapultato di colpo sulla terra

HIEN 5 + Un primo tempo praticamente perfetto. Prende le misure al millimetro su Immobile, al quale non resta che protestare per qualsiasi cosa gli passi per la testa. Sbaglia però nei momenti chiave, ovviamente in occasione del gol del vantaggio biancoceleste. Si fa fare un backdoor da Immobile (decimo gol in carriera contro il Verona) che di testa trova la più facile delle reti. Di lì in poi tanti altri errori forse più di stanchezza che altro.

COPPOLA 6 Bene fino a quando gioca a sinistra. Amministra senza soffrire e aiuta la squadra a rimanere alta. Le cose cambiano, e non poco, quando viene costretto a passare a destra a prendersi cura di Zaccagni. Che, come con Ceccherini, non ha pietà e lo lascia spesso e volentieri sul posto. Si becca un cartellino proprio al primo incontro ravvicinato con Zac e da lì alla fine è costretto a giocare con la paura del rosso.

TERRACIANO 6 Conferma quanto di buono ha fatto vedere sin qui. Personalità a pacchi e capacità di interpretare nel migliore dei modi le indicazioni di mister Cioffi. Questa volta il compito è tenere a bada uno come Marusic. Ci riesce. Forse avrebbe dovuto aiutare un Ceccherini in difficoltà. Tra le altre cose, sfiora l’eurogol da centrocampo.

DEPAOLI 5.5 (dal 60’) Ha sui piedi un paio di palloni interessanti. Non li gestisce come avrebbe dovuto fare.

VELOSO 6.5 Di fronte a un centrocampo tecnico e dinamico come quella laziale lui risponde gonfiando il petto e mettendo insieme, ancora una volta, una grande prestazione. In costruzione e in interdizione. Solo un problema allo stomaco riesce a metterlo ko e a costringerlo a uscire prima che finisca il primo tempo.

TAMEZE 6 (dal 35’) Anche mezzo acciaccato è comunque sempre uno dei migliori. Prende il posto di capitan Veloso e la qualità rimane la stessa.

ILIC 6 Non è facile giocare davanti a un centrocampo come quello della Lazio. Eppure rimane bene in partita, anche se non è esente da errori. Meglio quando di fianco ha Tameze, che gli consente uno scarico di responsabilità difensive. Peccato per la grande occasione per pareggiare. Fa tutto bene in area di rigore, ma il tiro parato da Provedel gli esce troppo centrale.

DOIG 6 Rovina una buona partita, comunque non all’altezza di quanto visto contro la Samp, con un errore che dà il la al gol della Lazio. Peccato, perché fin lì aveva comunque dato buone sensazioni, facendo vedere ottima corsa, ma anche intelligenza tattica. Indubbiamente più attaccante che difensore, deve migliorare soprattutto in questo aspetto. Non molla comunque di un centimetro, seppur stremato, quando nei minuti finale aiuta la squadra a riprenderla.

LAZOVIC 6.5 Questa volta più che inventare viene incaricato di annullare l’avversario. Nella fattispecie Marcos Antonio. Missione, direi, compiuta visto che il centrocampista laziale non vede palla, mandando in frantumi le velleità di palleggio di Sarri. Vero, qualcosa ha sacrificato in fase offensiva, ma per Lazo ancora un’ottima figura.

HRUSTIC 5 (dal 70’) Poca roba, sembra molto indietro di condizione.

LASAGNA 5 Una grande occasione in settanta minuti di partita, sprecata malamente anche se, a sua difesa, va detto che gli capita sul destro. Ma a questi livelli devi fare meglio. Prova a innescarsi, ma gli capita spesso di inciampare da solo, nelle sue intenzioni. Continuo a non capire il suo linguaggio del corpo, che tradisce spesso una passività che non mi piace.

KALLON 6 (dal 70’) Prova a dare la scossa, ma i compagni non colgono.

HENRY 5 A differenza di Lasagna, di occasioni ne ha due: una si stampa sulla parte della traversa, l’altra la ciabatta goffamente, da posizione ottima. Questa volta gli manca anche la solita grinta vista fin qui. Quando si trova a gestire i palloni bassi, zoppica. A livello del testone non gli arriva nulla.

ALL. CIOFFI 6 Non sono di quelli che buttava via il bambino, con la proverbiale acqua sporca. Perché fino al gol a me il Verona è piaciuto, per voglia di andare a prendere alta la Lazio, con aggressività e senza paura. La differenza l’ha fatta la qualità. Dopo il vantaggio della squadra di Sarri, però, i suoi si perdono. Su questo deve lavorare, parecchio. Forse anche sui cambi avrebbe potuto fare meglio. Ma detto seduto davanti al computer è fin troppo facile.

IL PAGELLONE DI VERONA-SAMPDORIA

MONTIPO’ 6 Un pomeriggio tutto sommato tranquillo per il portiere gialloblù che si guadagna la pagnotta su un bel colpo di testa ravvicinato di Caputo. Che però poi si riscatta con gli interessi segnando il gol del vantaggio doriano. Per il resto è sempre sul pezzo.

DAWIDOWICZ 5 Spesso in grande difficoltà Caputo. Paga la velocità dell’attaccante blucerchiato, che gli va via con grande facilità. In occasione del vantaggio della Samp gli lascia giusto quel metro e mezzo che diventa fatale. Bravo ovviamente l’esterno doriano ad azzeccare il gol della domenica.

GUNTER 6 (dal 1° s.t.) Fa il suo senza disattenzioni. Concentrato sull’obiettivo.

HIEN 7 Si stampa su Sabiri e non lo molla manco a pagarlo. Grande fisico, grande corsa ed enorme temperamento. State tranquilli che la gamba indietro non la tira, proprio non ne vuole sapere. Evidentemente il debutto disastroso contro l’Atalanta era stata solo una sciagurata coincidenza. La sensazione è di aver trovato qualcuno che dietro possa davvero fare la differenza.

COPPOLA 6.5 Bene quando è sull’uomo. Il fisico è dalla sua e Quagliarella, che è pur sempre un vecchio volpone, non la vede mai. Questo è quello che deve fare e lo fa bene. Le circostanze lo portano anche ad andare oltre la linea di metà campo, con fortune alterne. Diciamo che i piedi non sono raffinatissimi. Ma a lui non chiediamo di certo i ricami. Bene così.

TERRACIANO 6.5 Cresce, cresce, cresce. L’infortunio di Faraoni gli sta permettendo di macinare chilometri ed esperienza. E’ attento a ogni indicazione gli dia Cioffi quando deve difendere, ma al tempo stesso non ha paura di attaccare, anche se non sempre va bene. Grande temperamento, non così scontato da trovare in un diciannovenne, anzi.

HONGLA s.v. (dal 43’ s.t.)

ILIC 6+ E’ lecito e logico aspettarsi molto di più da uno come lui che, sono convinto, abbia grandi qualità tecniche. Quando il Verona si scuote, dopo il vantaggio della Samp, c’è anche lui a condurre la danza del centrocampo, senza cose appariscenti, ma comunque efficaci. Certo, deve alzare il ritmo e i giri, perché il calciomercato è chiuso e al momento Lazio e compagnia bella non sono più una scusa.

TAMEZE 6.5 (dal 27’ s.t.) Chissà, forse pensava di andare via, forse voleva andare via. Legittimo coltivare altre ambizioni. Magari la testa non era quella giusta oggi. Tutto può essere. Ma quando entra fa vedere di essere fondamentale per il Verona. Cioffi sicuramente lo sa.

VELOSO 7 – Tempi di gioco, qualità, capacità di dettare il ritmo della manovra gialloblù, anche quando i compagni fanno finta di non parlare la stessa lingua. La cosa che sorprende è la condizione fisica, che gli permette anche strappi importanti, in particolare modo quando bisogna dare una mano in difesa. Un “meno” per aver sciupato una grandissima occasione che avrebbe chiuso la partita con qualche minuto di anticipo.

DEPAOLI s.v. (dal 38’ s.t.)

DOIG 7.5 Josh Doig is on fire. Pronti e via e parte con enorme voglia, è padrone della fascia sinistra, ma la precisione dei cross è un’altra roba. Col passare dei minuti sistema anche quella ma, soprattutto, trova il gol che regala la vittoria al Verona. Si eleva e inizia a giocare un calcio spettacolare. Rischia anche, seppur in maniera un po’ casuale, di segnare un gol alla Van Basten modello Europeo ’88. Difficile lasciarlo fuori adesso. Impossibile, direi.

LAZOVIC 6.5 Cioffi decide di piazzarlo dietro le due punte e la notizia è che si trova nei piedi tre, quattro occasioni da gol, alcune anche clamorose. Può quindi diventare una nuova arma sotto porta e una nuova soluzione tattica. In una squadra che ha perso qualità per colpa di cessioni dolorose, lui rimane il vero fantasista gialloblù.

LASAGNA 5.5 Fa tantissima fatica a trovare il ritmo e a lanciarsi nello spazio. A differenza di Henry, gli manca la grinta per aggredire la partita. C’è però il suo zampino nel gol di Doig, che rimette al mondo il Verona. Sbaglia una grandissima occasione che, per somiglianza, ci ha rimandato ai tempi di Raducioiu.

KALLON 6 (dal 27’ s.t.) Lotta senza paura.

HENRY 6.5 Le occasioni non le aspetta, se le va a cercare. I palloni li cerca in ogni ciuffo d’erba. E’ l’atteggiamento che fa la differenza e rimanere sempre sull’attenti gli permette di farsi trovare al posto giusto quando arriva l’unica vera occasione giocabile. Il gol moralmente è suo, anche se regolamento lo assegna al portiere della Samp Audero. Ma facciamo finta che sia il terzo della sua stagione.

ALL. CIOFFI 7 Lascia fuori Faraoni, acciaccato, e Tameze per scelta tecnica. Il primo tempo sembrerebbe non premiarlo e invece va all’intervallo in vantaggio perché i suoi hanno saputo reagire da uomini allo svantaggio. Il secondo tempo il Verona è straripante per occasioni da gol. Ecco, bisogna essere bravi a chiuderle ste partite, perché rischiano di diventare bastarde. Come serviva la vittoria e vittoria è stata.

IL PAGELLONE DI EMPOLI-VERONA

MONTIPO’ 5.5 Contro l’Atalanta ha parato quasi tutto. Al Castellani di tiri gliene arrivano pochi, ma il più importante se lo fa scappare. Baldanzi gli piega le mani, con un gran botta che, però, poteva essere affrontata con un po’ più di decisione. E’ anche vero che davanti a lui non c’è un minimo di protezione della difesa.

DAWIDOWICZ 6 Fallosissimo, come poche altre volte negli ultimi anni. Ma non è facile tenere a bada uno con le qualità di Lammers. Il primo tempo è spesso in apnea e fatica a trovare le misure. Troppi palloni sparati a caso, la sensazione è che non sia tranquillo e uno come lui, se non è in fiducia, rischia di fare danni. Meglio nella ripresa, quando la squadra riesce a spostare in avanti il raggio d’azione.

COPPOLA 6.5 Con Gunter acciaccato, tocca a lui dirigere la difesa. Direste mai che ha 18 anni? Io onestamente no. La cosa incredibile (saranno i calzettoni a metà, che solitamente si vedono nei minuti finali) è che sembra sempre stremato, vicino a collassare. E invece è difficile passarlo. Anche quando gli avversari ci riescono, lui rimane attaccato. Concentratissimo nei minuti finali, quando il Verona prova a scoprirsi per cercare qualcosa di più di un semplice pareggio.

CECCHERINI 5 Fisicamente non al cento per cento, prova a rimediare con la sua solita grinta, che non manca mai. E’ molto, troppo falloso e finisce presto nella lista degli ammoniti. Per non rischiare, Cioffi lo lascia fuori nel secondo tempo.

HIEN 6.5 (dal 45’) Decisamente un altro vedere rispetto al disastro visto contro l’Atalanta. Fisico che non teme anche i contrasti più duri, si piazza in mezzo alla difesa e prova anche a impostare da dietro.

FARAONI 4.5 Al rientro dopo l’infortunio, appare subito molto nervoso. Si becca un cartellino giallo, quasi arancione. E rischia poco dopo il rosso per un altro fallo di frustrazione. Raro vederlo in questo stato. Più facile avvistare un Ufo. Rimane nello spogliatoio dopo l’intervallo.

TERRACIANO 6.5 (dal 45’) Ancora una prestazione precisa e puntuale di questo ragazzino, che aiuta i compagni a riprendere almeno il pareggio. Corre come un dannato, si butta su tutto ciò gli passi a tiro. Siamo sicuri che serva davvero Depaoli? Perché non puntare su di lui?

TAMEZE 6 In un primo tempo disastroso della squadra, è l’unico insieme a Lazovic a tenere a galla il Verona. Seppur tra mille difficoltà, prova a mettere ordine e a creare qualcosa nella metà campo avversaria. Nella ripresa cala un po’ fisicamente. Anche lui, probabilmente, è un po’ condizionato dalle voci di mercato.

DOIG 7 (67’) Assist per il gol del pareggio di Kallon. Ma non solo. Secondo me potrebbe farci divertire.

HONGLA 4 Per la flemma, più che un calciatore, mi è sembrato un turista in infradito che passeggia in piazza Bra. Sempre fuori posto, sempre fuori giri, mai capace di un passaggio degno di questo nome. Non fa filtro in mezzo al campo e non costruisce. Se questa deve essere la sua stagione è meglio metterlo al corrente subito della cosa. Non vorrei che si fosse distratto.

VELOSO 7.5 (dal 45’) La dimostrazione di come un solo giocatore possa cambiare la squadra. Perché la resurrezione del Verona, ancora prima che ci pensi Kallon, passa dai suoi piedi, dalla sua classe, dalla sua personalità. Ovvio che non abbia novanta minuti nelle gambe, ma bisogna essere bravi a capire quando è impossibile farne a meno. Pazzesco quando è il primo a ripiegare per dare una mano alla difesa.

ILIC 5.5 Finisce risucchiato nel vortice empolese e fatica tremendamente a riemergere. Non si fa travolgere, ma è come un pugile a un passo dal ko tecnico. Con il Verona che prova scuotersi nella seconda parte della gara, anche lui prende coraggio e beneficia clamorosamente dell’ingresso in campo di Veloso. Ma deve fare molto di più, così non basta. Meno male che finisce il calcio mercato perché sono convinto che abbia avuto un’influenza pessima su sto ragazzo.

LAZOVIC 6.5 Come contro l’Atalanta, è l’unico, almeno nei primi 45 minuti, a dimostrare qualità. L’unico capace di creare superiorità numerica, nelle poche occasioni che il Verona si crea. Non avere davanti un riferimento come Caprari è un limite enorme, perché è quasi costretto a fare tutto da solo, se non per l’aiuto di Tameze. Se arrivasse Verdi la cosa potrebbe farsi interessante.

LASAGNA 4.5 Nulla di personale, sempre bene ribadirlo, ma sbaglia in maniera seriale, anche le cose più banali. Già le occasioni per il Verona sono poche, se ci si mette anche lui a prendere sempre le decisioni sbagliate quando serve invece lucidità, diventa un bel problema. Non vede Henry solo davanti a Vicario, si ingolosisce e ne viene fuori un obbrobrio.

KALLON 8 (dal 67’) Un eurogol. Basta così? Macché. Sprazzi di un campioncino che lascia tutti a bocca aperta, a cominciare dai difensori dell’Empoli. Questo ha una fame di calcio che è impressionante. Qualità tecniche che sembrano raffinate, personalità da senatore. Spettacolo.

HENRY 5 Tanta fatica anche per lui che, al contrario di Lasagna, di palloni giocabili ne ha pochi. Il gioco aereo latita e così finisce un po’ per venire emarginato dal gioco. Si batte eh, nulla da dire. E nella ripresa, quando esce Kevin, sembra trovare nuovi spazi. Non sufficienti per recuperare la sua partita.

ALL. CIOFFI 6 Un primo tempo bruttissimo, inspiegabile soprattutto dopo la prestazione convincente contro l’Atalanta. I suoi non riescono mai a uscire dalla propria metà campo. Nell’intervallo ripensa la formazione e con i cambi riesce a rimediare, portando a casa un pareggio prezioso, preziosissimo. Capisca che Veloso, adesso, non può star fuori. Anche Doig, forse, meriterebbe qualche minuto in più. Kallon parla da solo.

IL PAGELLONE DI VERONA-ATALANTA

MONTIPO’ 6.5 Sei parate, un paio difficili non poco su Muriel e Zortea. Il primo tempo è pressoché spettatore, nella ripresa deve partecipare attivamente alla partita. Riguardando il gol subito, più e più volte, non mi è sembrato abbastanza reattivo, al netto della bella botta (incontrastata) di Koopmeiners. Si riscatta nel finale con la bella deviazione sul tiro di Toloi e altri interventi di qualità.

COPPOLA 6 Il ragazzo c’è, non mi pare si possa più parlare di sorpresa. Aiuta spesso Gunter con la pratica Zapata, senza perdere l’occhio, ovviamente, la sua marcatura su Lookman. Le ingenuità sono da mettere in conto, lo ha detto lo stesso Cioffi, ma lui le riduce al minimo sindacale. Nella parte finale della gara, seppur stremato, non cede mai alla tentazione di arrendersi.

GUNTER 6 Contrariamente a quanto ci si potesse aspettare, non soffre le pene dell’inferno con Zapata, anche perché, finalmente, torna a marcare ad uomo. Si aiuta anche con l’esperienza, con qualche spintarella di qua e qualche gomitata di là. Non mancano un paio di sbavature, ma mai determinanti.

CECCHERINI 6.5 Nel primo tempo fa sparire dal campo Malivskyi, non un cretino qualsiasi. Gli si appiccica addosso senza tanti complimenti e gli porta via ogni pallone gli capiti a tiro. Bravo a giocare d’anticipo, bravo a mettercela sempre tutta. Lascia il campo incerottato, metaforicamente parlando.

HIEN 4.5 (dal 20’ s.t.) Gioca abbastanza per sbagliare tutto quello che può sbagliare. Auguriamoci che sia stata solo l’emozione del debutto in uno stadio meraviglioso.

TERRACIANO 6 Primo tempo di enorme personalità. Non ha mai paura, anche di sbagliare. Non spinge tanto quanto Faraoni, ma mi sarei meravigliato del contrario. Pensa a rispettare le consegne e a tenere a bada Toloi. Calano un po’ le forze nella ripresa, ma come successo a Coppola, non arretra. Diciamo che con Faraoni ai box, non c’è l’ansia di dover trovare il sostituto. Lui c’è.

DOIG s.v. (dal 39’ s.t.)

TAMEZE 7 Con un Verona a corto di qualità, lui rimane un faro in mezzo al campo, la stella polare da seguire nel buio più pesto. E’ imprescindibile per questa squadra, tecnicamente, tatticamente, anche umanamente mi viene da dire. Cioffi ha detto che sono finite le zone grigie. Il che mi fa pensare che non sarà l’ennesimo sacrificato sull’altare delle svendite. Mi domando se Setti sia d’accordo col suo allenatore. Qualche dubbio mi viene.

CORTINOVIS s.v. (dal 39’ s.t.)

VELOSO 7 C’è poco da dire, quando la condizione fisica è dalla sua parte, rimane un giocatore preziosissimo per questa squadra. Sia in termini tattici, sia motivazionali. E’ un leader che ha la capacità di farsi seguire. La fa viaggiare con disinvoltura, trovando sempre le linee giuste. Esce acciaccato, purtroppo.

HONGLA 6 (dal 7’ s.t.) Un’altra roba rispetto a Veloso, ma ce la mette se non altro.

ILIC 5.5 Chissà, forse lui si sente ancora in quell’infame zona grigia, che si concluderà solo al termine della sessione estiva del calcio mercato. Per dare il massimo deve avere la testa giusta. Per me non ce l’ha ancora. Da lui è lecito aspettarsi tanto di più, perché ha tanta qualità. Che, mi auguro, possa mettere ancora al servizio di questi colori.

LAZOVIC 7 Una traversa che ci fa ancora sanguinare il cuore, un miracolo di Musso nei minuti finali, quando il Verona lascia tutto sul campo. Ho guardato tutta la sua partita pensando che hanno anche provato a venderlo. Che bestemmia che sarebbe stata. Che sia a destra o a sinistra, semina indistintamente il terrore e nessuno dell’Atalanta riesce a tenerlo.

LASAGNA 5.5 Un tiro fuori non di molto, su assist di Tameze. Col Verona che ritrova lo spirito piratesco che abbiamo amato negli ultimi anni, lui vede accorciarsi lo spazio da attaccare. Ha bisogno di prateria per dare il meglio. Non le trova e quindi si perde un pochino. La frenesia non lo aiuta e anche l’alchimia con Henry sembra materia sulla quale lavorare ancora molto

HENRY 6 Capisce che per quello che riguarda i cross, non è la serata giusta. Per carità, Lazovic ne mette, ma manco uno che gli arrivi sulla testa. E quindi prova giocare manovrando, tornando indietro a cercarsi il pane per la giornata. A me piace come si muove e come si sacrifica. Pur augurandocelo, non è che possiamo pensare che faccia un gol a partita.

DJURIC s.v. (dal 39’ s.t.)

ALL. CIOFFI 6 Brucia perderla così, parecchio. Soprattutto dopo un primo tempo al termine del quale i suoi ragazzi avrebbero meritato il vantaggio. Ma la differenza, come spesso accade, la fa la qualità. Gasperini guardando la panchina gode, lui, invece, si accontenta. Lo spirito è stato ritrovato, manca ancora tanto, è vero. Ma questo Verona non deve avere paura di salvarsi.