MONTIPO’ 6.5 Tre miracoli miracoli nel giro di tre minuti, su altrettanti calci d’angolo: salva su Dzeko, D’Ambrosio e De Vrij. E se non ci riescono gli interisti a sbloccare la situazione, ci pensa Gaich a fargli gol. Di lì in avanti un’imbarcata umiliante che è l’unico a non poter evitare.
MAGNANI 5.5 Dei tre dietro sembra il meno disastroso. Se non altro nel gioco aereo riesce in qualche modo a limitare i danni. Ma non ha alcun tipo di aiuto dai compagni di reparto e quindi anche lui va in difficoltà. Mettiamoci poi i soliti problemi fisici e il gioco è bello che fatto.
HIEN 5 Non ha mezzi per contrastare lo strapotere dell’attacco interista. Sempre in costante difficoltà, sembra che abbia le ganasce alle gambe. Dovrebbe essere uno di quelli con personalità, ma probabilmente o l’ha lasciata a casa o semplicemente non ce l’ha. Gli evitano di arrivare fino alla fine per non esporlo ad altre figure barbine.
COPPOLA 5 (dal 17° s.t.) Dorme sullo 0-6.
CECCHERINI 4 Non ne imbrocca una. Ma manco mezza. Sbaglia qualsiasi cosa gli passi tra i piedi. Suo l’assist per Brozovic, che a sua volta la mette facile facile per Lautaro, che sfoggia il pallonetto su Montipò. Sembrano finiti i tempi in cui nell’euforia del bel calcio degli ultimi tre anni tutto quello che luccicava pensavamo fosse oro.
CABAL s.v. (dal 37° s.t.)
FARAONI 4.5 Al sesto gol dell’Inter alza le mani, segno finale di una resa incredibile per questa squadra, che deve far riflettere i nuovi, ma soprattutto i senatori come lui. Abbiamo portato questi ragazzi su un palmo di mano per almeno tre anni. Adesso è il momento di metterci la faccia e di spiegare perché. E lui deve essere uno di quelli, deve avere il coraggio di chiedere scusa e recuperare la fiducia di una piazza che di pazienza ne ha avuta anche troppa.
TAMEZE 5 Stanco, stremato, svuotato. Sembrava potesse riposare e forse sarebbe stata la cosa migliore. Perché vederlo in campo così è stato quasi doloroso. Non regge l’urto fisico in occasione dell’azione che porta allo 0-3. Non ha mai la forza di entrare in partita. Tanto meno di rialzare la testa nella tempesta.
ABILDGAARD 5 Spizza qualche pallone qua e là, nella prima mezz’ora fa sentire la sua presenza fisica. Ma dopo lo 0-1, come tutti gli altri, chi più e chi meno, sparisce dal campo. Sta immobile a guardare Calhanoglu prendere la mira per lo 0-2. Non ci prova nemmeno ad andare a rompergli le scatole, macché. Viene travolto dalla qualità nerazzurra, lui che, d’altra parte non è che un onesto boscaiolo del pallone.
DEPAOLI 5 + Inizia con la voglia e la consapevolezza di chi ha qualcosa da farsi perdonare. L’errore di Cremona ce l’ha ancora addosso e prova a scollarselo di dorso con corsa e voglia di mangiare il campo. Finché la partita rimane in equilibrio gli riesce tutto sommato bene, ma poi sono solo lacrime. Anche se, fino alla fine, è l’ultimo ad arrendersi
VERDI 6 Se il Verona ha una sola possibilità di segnare è solo per merito suo. Una botta di sinistro, da posizione non comodissima, che trova pronto Handanovic. Ci prova anche con cross invitanti per i compagni, ma evidentemente parlano lingue diverse. Dopo l’imbarcata del primo tempo, rimane nello spogliatoio a tirare il fiato in vista di Lecce.
DUDA 5 (dal 1° s.t.) Non porta nulla a una squadra vuota, con una partita di fatto finita nel primo tempo.
LAZOVIC 4.5 Se ci sono giocatori che non hanno piedi raffinati, perché dire altro sarebbe poco elegante, ce ne sono altri, come lui, dai quali non ti aspetti che non siano in grado di stoppare un lancio millimetrico, solo davanti alla porta. No, non te lo aspetti. Anche lui, come Verdi, rimane nello spogliatoio a rifiatare. Ma spero anche a pensare a quanto avrebbe dovuto dare in più, non solo contro l’Inter.
DOIG 5 (dal 1° s.t.) Dzeko lo salta come un birillo: 0-5 e arrivederci alla prossima.
GAICH 4 Non è l’autogol a dare la cifra della sua prestazione, per quanto non si capisce come possa aver partorito una cosa simile, avvitandosi di testa, col pallone a trenta centimetri da terra. E’ tutto quello che c’è attorno che dà forma all’ennesima prova pessima. Non è tutta colpa sua, sia chiaro. Ma non sembra all’altezza della situazione, l’ho già detto in passato. Non ha, al momento, i mezzi per aiutare la squadra.
DJURIC 5 (dal 24° s.t.) Non si vede mai.
ALL. ZAFFARONI 3 Il vero errore è aver creduto che il Verona non avesse nulla da perdere. Della serie: visto che hanno perso le altre, anche se le prendiamo pure noi cosa volete che succeda? E’ la differenza tra chi ha la mentalità vincente e chi no. E forse questo concetto è applicabile più al pareggio di Cremona. Con l’Inter si può anche perdere, ma non farsi umiliare. Non ci si può sciogliere così, incapaci di reagire dopo la prima difficoltà. Non si può, per rispetto di una città e di questo colori. A Lecce sarà la partita della vita. L’ennesima. Così, con questa mentalità, che senso ha giocarla? O ritrova, insieme a Bocchetti, scelte logiche o salvarsi così rimane davvero un’illusione.