Dov’eravamo rimasti? Ah sì con il Verona in piena lotta per l’Europa. L’emergenza sanitaria, l’ondata pandemica hanno sospeso il tempo, proiettandoci in un altrove di ansie e preoccupazioni che non contemplavano le robette prosaiche del pallone, quasi ci fosse una damnatio memoriae su tutto il circo pagano che prima ci sembrava indispensabile. Ora si riprende e il pensiero ritorna: provare fino alla fine a dare un senso a un campionato nel quale l’obiettivo della salvezza è già stato virtualmente raggiunto. Il Verona può giocarsela per l’Europa? Senza infortuni sì, questa è l’unica grande incognita. Mentre non credo a un calo fisico, e (mi auguro almeno) nemmeno a giocatori distratti dal mercato o dalle future destinazioni.
Quelli che davvero fatico a capire sono i tifosi…ragionieri. Intendiamoci, sono una minoranza, ma piuttosto chiassosa sui social. Mi riferisco a coloro che preferirebbero che l’Hellas non si qualificasse all’Europa League. Confutata la tesi dell’anticipo della preparazione che sballerebbe i programmi (i nuovi calendari non prevedono pausa tra un campionato e l’altro e quindi la classica preparazione pre-season non ci sarà per nessuno), ora si fa strada quella dell’accesso in Europa League che aumenterebbe il costo degli ingaggi dei giocatori a fronte di entrate solo di qualche milione di euro. Questo ragionamento è la sublimazione massima del tifoso…contabile.
Poi non ci lamentiamo, allora, se Setti per anni ce l’ha menata con lo slogan “prima il bilancio” per giustificare stagioni e squadre indegne: se il tifoso rinuncia in partenza alle emozioni, a sognare, allora possiamo chiudere qua la baracca e andarcene a casa. Che facciamo, quindi? Mettiamo in cascina i punti che ci rimangono per la fatidica (e ridicola, dato che ci si salva ormai da “secoli” a molto meno) quota 40 e poi giochiamo le partitelle del giovedì?
E’ vitale puntare sempre più in alto, anche perché sul piano tecnico le possibilità ci sono. Abbiamo un signor allenatore e un undici titolare con 6-7 giocatori da parte sinistra della classifica. Siamo il Verona e sappiamo pure che certe possibilità non capitano tutti gli anni. Invece constato che c’è qualcuno che ama per definizione il piccolo cabotaggio e mi sembra di sognare. Sono i ragionieri con le sciarpe, anche loro vittime in qualche modo del calcio moderno nel quale tutto sembra precostituito. Io dico invece: proviamoci fino in fondo. L’Europa è un pensiero troppo bello per poterlo abbandonare.