Troppi errori dalla panchina. Si spiega così la sconfitta con la Fiorentina. Errore numero 1. Dawidowicz non può marcare Ikonè, così come non lo poteva marcare Coppola all’andata (rivedetevi quel gol e capirete). Errore numero 2: perchè Lasagna? Perchè? Errore numero 3: perchè quei cambi? Errore numero 4: Faraoni va recuperato con calma, non buttato allo sbaraglio. Oggi è un giocatore normale. Errore numero 5 che poi è il padre o la madre di tutti gli errori: questo Verona non è quello di Juric, non è quello di Tudor. Non può giocare a viso aperto con la Fiorentina, a tutto campo. Non ha le conoscenze, non ha il ritmo, non ha il fisico, non ha la qualità.
Questa squadra è uscita dalla palude con l’ignoranza e l’umiltà. Palla lunga e chissenefrega. Brutto ma efficace. Ha fatto di necessità virtù, ha deciso che in quel momento andava bene così, che era sufficiente smuovere la classifica prendere un punticino. Ho come l’impressione che ora pensi di essere diventato bravo. Che si può alzare il livello estetico. Ma non è così. Lasagna non può giocare. Punto. Non dall’inizio almeno. Non con l’idea di servirlo in profondità. Soprattutto se poi lo cerchi come facevi con Djuric e con Gaich. L’argentino è giovane e ha il fisico di un granatiere. Con la Salernitana ha fatto una grande partita. A Roma l’hanno pestato. E’ utilissimo, molto più di questa Lasagna che snatura l’Hellas e non segna.
Bocchetti è giovane, ha imparato da Juric, non ha ancora l’astuzia del croato, tutto tutto niente niente direbbe Cetto La Qualunque. La batosta con la Fiorentina è grave. Molto grave. Perchè rituffa il Verona indietro di tre mesi, riporta il livello del pessimismo al “full”. Ma può essere utile dopo la grande rincorsa. A patto che Bocchetti e Zaffaroni facciano ora un “recap”, una sintesi e un esamino di coscienza e ritornino a battere i vecchi concetti. Ignoranza allo stato puro, guerriglia urbana in campo, stretti chiusi e vaffanculo ad ogni velleità di bel gioco e pecchiana crescita del gruppo.
Ci giochiamo molto a La Spezia, ma il 13 novembre ognuno di noi avrebbe firmato per arrivarci a tre punti da loro, con le condizioni di riaprire il campionato. Che non finirà in Liguria, ma poi continuerà e offrirà ancora colpi di scena. Inutili sono i pessimisti di professione, quello che “io l’avevo detto che non ci saremo salvati”. Oggi come oggi quinte colonne del nemico. I conti si faranno alla fine e se sarà serie B almeno avremo la consolazione di essercela giocata. A novembre, ipotesi semplicemente da fantascienza.