MONTIPO’ 7 Spettatore non pagante fino ai minuti finali, quando si supera su Banda. Una parata di classe su un tiro a giro che è bravo a mettere in angolo. E’ l’ennesima prova di un campionato in cui si è consacrato, diventando portiere con la “P” maiuscola. Attento, sicuro, con le mani e coi piedi. E’ il leader indiscusso della difesa.
MAGNANI 7 Bello il duello con Di Francesco. Si fa sentire fisicamente, anche con qualche scarpata che fa capire all’attaccante del Lecce che aria tira. Sbaglia poco o niente, giocando non solo con i muscoli, ma anche col cervello. Non si accontenta di fare il suo e ancora una volta sfiora il gol, con una bomba da lontano che esce davvero di un amen.
HIEN 7 Si lascia scappare un paio di sfondoni che mettono i brividi, ma recupera alla grande mettendo insieme una partita coi fiocchi. Non deve fare grande fatica per tenere a bada Ceesay e quando c’è da fare a sportella figuriamoci se si tira indietro. Nei drammatici minuti finale stringe i denti, bada al sodo e agli inutili ghirigori.
DAWIDOWICZ 7 Dalle sue parti passa Strefezza, che può far male. Ma lui è bravissimo a spegnere i bollenti spiriti del ragazzino leccese. Attento, senza fronzoli e bravo anche ad aiutare dove non arrivano gli altri. Dietro non si passa. E visto che le cose vanno come devono andare, ci fa un pensierino e cerca gloria anche nella metà campo avversaria, alleggerendo gli sforzi dei suoi.
FARAONI 5.5 Strano vedere il capitano così nervoso. Si prende un giallo per proteste dopo un fallo subito che Massa ignora assurdamente. Di lì in poi è tutto un bisticcio, con gli avversari, col pallone e con se stesso. Si rende conto di essere lontano dai giorni migliori e il ko contro l’Inter è ancora addosso. Qualcosina meglio in fase difensiva che altro.
DEPAOLI 5.5 (dal 70°) Un po’ sbadato, sbaglia tanti palloni nei momenti più pericolosi della partita.
TAMEZE 7 Corricchia per lunghi tratti, stanco, appesantito, logorato da un campionato costantemente alla rincorsa di un miracolo. E poi, di colpo, accende il turbo e sboccia ancora, un’altra volta, solito eterno highlander. E’ da libro cuore quando il Lecce si sveglia da un coma semi profondo e prova di tutto per rimettere le cose a posto. Lo vedi in ogni centimetro di campo, e non ti spieghi come sia possibile. Pensavamo che lo richiamassero in panca. Tutti tranne lui.
ABILDGAARD 6.5 Solito pezzo di granito in mezzo al campo. Un’impresa spostarlo per il centrocampo leccese che contro di lui va costantemente a sbattere. Bravo anche a usare i piedi e ad alleggerire nei momenti di maggior pressione dei padroni di casa. Va anche vicinissimo al gol del vantaggio con un bel colpo di testa al quale Falcone risponde con un mezzo miracolo.
LAZOVIC 6 Scintillante nei primi 25 minuti di partita, più riflessivo fino quando rimane in campo. Il primo quarto è tutto suo, con un’azione più bella dell’altra e due assist per il capoccione di Djuric che non li sfrutta a dovere. Poi si spegne un pochino, ma con le gambe che girano meno, pensa più che altro a mantenere la posizione e a non farsi sbertucciare da Strefezza, che è un bel peperino.
TERRACIANO s.v. (dall’88°)
DUDA 6 Parte col passo giusto, con sapienza tattica e tecnica. E’ il migliore del centrocampo per lunghi tratti, ma il livello generale rimane bassino. E’ tutto sommato agevolato dai ritmi soporiferi della partita e quindi non deve fare chissà che per timbrare il cartellino. Nella ripresa la benzina cala manco fosse un Hummer benzina. Esce stanchissimo.
SULEMANA 6 (dal 70°) Bravo a buttarsi nella mischia.
VERDI 5.5 Tre partite in poco più di una settimana fatica ad assorbirle. E’ stanco e lo si vede sin dai primi minuti. Corre male e si arrabatta in qualche modo per trovare la posizione in campo. Non si accende e nemmeno le sue qualità tecniche riescono a salvarlo.
NGONGE 8 (dal 65°) Fa il gol che vale mezza salvezza, riscattando l’errore clamoroso di Napoli. Si è rifatto con gli interessi.
DJURIC 6.5 Pronti e via e sbaglia un gol facile facile, centrando la traversa da due passi. Pochi minuti dopo fa fare il miracolo a Falcone, ancora con un colpo di testa. Non è bello da vedere, ma, ragazzi, quanto è importante per questa squadra, è davvero fondamentale. Perché anche quando sembra non essere nemmeno più in grado di stare in piedi, di testa le prende tutte lui, e non in maniera banale, ma sempre bravo a trovare i compagni. E’ sfortunato perché non segna, ma è l’uomo giusto al posto giusto.
ALL. ZAFFARONI 8 Con la scoppola rimediata con l’Inter ancora negli occhi, insieme a Bocchetti, riesce a compattare il gruppo che fin dai primi minuti dimostra di avere più voglia di vincere rispetto al Lecce. Perché è nei momenti di crisi che bisogna far capire che si può andare oltre. I contenuti tecnici sono non eccellenti, ma questa volta il cuore compensa ciò che manca. Non si accontenta del pari, come molti pensavano e con questi tre punti mette un bel solco tra il Verona e lo Spezia. Sporchi, brutti e cattivi. Delle bellezza, oggi, ci importa zero.

