MONTIPO’ 6 Mi rimane qualche dubbio sulla punizione gol di Joao Pedro. E’ vero, l’italo brasiliano la calcia bene e va a metterla proprio nel sette. Però il portiere gialloblù mi è sembrato un po’ sorpreso, considerando che doveva proteggerlo quel palo. Per il resto è pressoché spettatore, come contro la Samp.
TAMEZE 7 Un gigante. Tudor lo mette nei tre di difesa e lui cosa fa? Una partita mostruosa. Dalle sue parti, state tranquilli, non si passa, non c’è verso. Ferma tutto quello che gli capiti a tiro, palloni e avversari. Tutto qui? Ha pensato solo a difendere? Macché. Quando ha potuto si è buttato anche nella mischia offensiva. Spettacolare.
CASALE 6.5 Si prende cura di Joao Pedro, non letteralmente parlando. L’attaccante del Cagliari è indubbiamente il pericolo numero uno, per qualità tecnica. Gli concede davvero poco e, infatti, l’attaccante di Mazzarri riesce a trovare il gol solo su calcio piazzato. Ma conferma ancora una volta di stare bene e di sentirsi a suo agio in questo campionato che lo ha consacrato nel football che conta.
CECCHERINI 6.5 Sono un fan di Federico, lo dico apertamente. Perché è il classico esempio di chi, facendosi un mazzo quadrato, ce la fa. Lui ce la sta facendo, confermando una crescita importante, iniziata già lo scorso anno. Anche a Cagliari sbaglia praticamente nulla, sempre attento e concentrato e mai esposto a cali di concentrazione.
SUTALO 6 (dal 73’) Aiuta a tenere compatta la difesa.
FARAONI 6 Una partita senza spingere tanto in avanti, benché sia il Verona a dettare l’andatura. E nonostante non schiacci l’acceleratore fino in fondo, si costruisce una grande occasione da gol che Cragno neutralizza invocando tutti i santi del paradiso. Dietro rimane una colonna, anche se qualche pallone lo gestisce un po’ troppo frettolosamente.
HONGLA 6.5 Non facile sostituire Tameze in quella zona del campo. Il confronto è impari, ma lui ce la mette tutta e, tutto sommato, ci riesce. Abbastanza ispirato, prova anche a cercare gloria in attacco. Un’occasione golosissima viene disinnescata da Cragno nel primo tempo. Poco dopo un altro tiro al volo che non esce di molto. Esce boccheggiando.
GUNTER 6 (dal 64’) Anche lui come Sutalo, tiene la barra dritta senza divagazioni sul tema.
ILIC 6 Perde, evidentemente, qualche certezza senza Tameze al suo fianco. Ecco perché bada più al compitino che ad altro. Non soffre il centrocampo del Cagliari, che fatica terribilmente a mettere ordine nel suo gioco e lui gestisce senza quasi sudare la maglia (nonostante il caldo simil estivo).
VELOSO 6 (dal 64’) Bentornato capitano.
DEPAOLI 6+ Quel ruolo lì è la chiave del gioco del Verona. Se poi devi sostituire uno dei più difficili da sostituire, ossia Lazovic, le cose si complicano ulteriormente. Ma l’esterno gialloblù non si spaventa e la porta a casa. Non solo facendo il compitino, ma dando il suo contributo dalla metà campo in su. Gli è mancata un po’ di qualità nell’ultimo passaggio.
BARAK 6.5 L’impatto sul match è pesantissimo. Ci mette tutta la sua forza fisica per andare a prendere i difensori del Cagliari, per spegnere dal basso le idee (annacquate) dei sardi. Le gambe sembrano girare come nei momenti migliori e ne dà prova in occasione del gol quando accompagna l’azione di un indemoniato Simeone che la mette in mezzo per il più facile dei vantaggi. E siamo a 11 gol in questo campionato.
LASAGNA 6.5 (dal 64’) Entra nelle migliori condizioni per il suo gioco: ampi spazi per poter galoppare liberamente. Ci riesce bene. Bravo anche a prendersi qualche fallo che fa respirare la squadra.
CAPRARI 6.5 Come contro la Sampdoria, non particolarmente brillante, sebbene dimostri di avere in canna qualche invenzione. Che, prontamente, arriva sul finale del primo tempo quando fulmina la difesa del Cagliari per lo 0-2. E’ uno di quelli ai quali non si può mai rinunciare. Con questo i gol in campionato diventano dodici. Un bottino che lo fa diventare secondo miglior marcatore dietro Simeone.
RETSOS s.v. (dall’83’)
SIMEONE 6.5 Non è una partita normale per lui, tutt’altro. I tifosi del Cagliari fino allo scorso anno lo fischiavano quando le cose andavano male. E così ci ha messo qualcosa in più. C’è lui nel gol del vantaggio gialloblù. C’è lui con la sua ostinazione su quel pallone che sembrava perso ma che invece è diventata l’undicesima rete stagionale di Barak. Si danna su tutti i palloni, anche i più irraggiungibili. Lovato esce con la testa che gira, non solo per il brutto colpo rimediato, ma anche per la bambola rimediata dall’argentino.
ALL. TUDOR 7.5 (In panchina Bocchetti) Sorprende tutti con una formazione diversa, più negli interpreti che nel modulo. E ha ragione lui, perché chi si è visto finora poco, risponde presente, da Hongla a Depaoli. Ma ancora una volta il suo più grande merito è di aver costretto i suoi ragazzi a crederci ancora, anche se, magari, da inseguire ci sia poco (l’Europa rimane lontana). Non ci era riuscito il suo amico Juric. In questo Igor ha già abbondantemente vinto.