Il Verona non è ancora morto. Anzi è più vivo che mai. Smentendo le cassandre e i gufi che in giro per l’Italia lo davano già in serie B dopo la rivoluzione di gennaio, l’Hellas ha fatto tremare la Juventus, centrando un’impresa, sfiorando la vittoria. Alla fine, forse a recriminare è proprio la squadra gialloblù, brava, sbarazzina, che ha chiuso all’attacco, rischiando anche di perderla (grande Montipò), ma rischiando anche di vincerla (McKennie provvidenziale a chiudere di testa su Vinagre).
Baroni sembra un altro allenatore. Prepara le gare benissimo, azzecca i cambi, persino in sala stampa comunica in maniera diversa. E’ come se fosse padrone della materia, come se questa squadra fosse diventata veramente sua solo da un mese. Non è più un caso se il Verona ha fatto tremare tutte le grandi. Già a Firenze l’Hellas fece un partitone, ma a ben vedere giocò a testa alta anche con il Milan e con l’Atalanta al Bentegodi. Ma nelle ultime settimane il rendimento è migliorato di gara in gara, fino alle prove bellissime con Inter e Roma, in cui non si raccolse punti solo perché si sono sbagliati calci di rigore a ripetizione.
Ora si dirà: ma manca sempre la vittoria. Ed è vero. Anche contro la Juventus è mancato qualcosina per portare a casa i tre punti, dettagli che però fanno la differenza. Un rinvio sbagliato, un rilancio a caso, un po’ di sano cinismo davanti. Ma come si fa a non applaudire questi ragazzi che stanno veramente onorando la maglia, impegnandosi allo spasimo, pur con tutti i loro limiti, ma anche con tutte le loro qualità? Come si fa a non dire bravo a Dani Silva che viene scaraventato in campo un minuto prima dell’inizio perchè Serdar s’è fermato, come fai a non apprezzare Noslin che non solo ha corso come un dannato ovunque e comunque, ma ha pure segnato? E Belahyane, giovane promessa, un fuscello in mezzo ai colossi che entra, lotta, senza paura e persino si prende la briga di far lavorare Szczęsny?
Come scrivevo in mezzo a tanti scettici, il Verona ha preso forma, ora ha una logica, se la giocherà sicuramente per la salvezza. Non ho dubbi: se questa rivoluzione fosse arrivata quest’estate, il Verona si sarebbe sicuramente salvato. Ma viste le premesse, visto quello che è successo, visto la debolezza finanziaria della proprietà, essere ancora qui a giocarsela e giocarsela in questa maniera, è già un successo. Alla faccia di tutti i gufi…