Certo che il Made in Italy è la nostra ricchezza, il nostro patrimonio con prodotti d’eccellenza che non hanno paragoni. Patrimonio che va tutelato ad ogni costo come ha ribadito anche Giorgia Meloni. E, dato che la premier ha parlato al Vinitaly, pensiamo solo all’Amarone che non può essere equiparato nemmeno allo Champagne.
E tutelato come? Ovvio con i controlli alle frontiere che, naturalmente, l’Unione europea si guarda bene dal fare. Possibile che debbano andare gli agricoltori al Brennero a bloccare ogni nefandezza di falso Made Italy prodotto in ogni Paese e che entra tranquillamente Italia. Ricordo solo un tir pieno di falsi prosciutti prodotti chissà dove e spacciati come italiani.
Se ci pensate è esattamente come con i migranti. Se sai governarli (non dico bloccarli che è impossibile) fai entrare chi è serio, utile e benvenuto nel nostro Paese. Altrimenti entra chiunque: dagli spacciatori ai delinquenti. Stessa cosa con il via libera a qualunque prodotto, come i Made in Italy contraffatti.
E dopo dovresti essere entusiasta di questa Unione che tutto fa fuorché tutelare i singoli Paesi europei, consentendo la violazione sistematica della sovranità nazionale.
Se vuoi, se vorresti, tutelare il Made in Italy dovresti prendere a calci la Ue. Giorgia Meloni per prima. Altrimenti al Vinitaly è venuta solo a fare chiacchiere inutili.

