Molti intellettuali e politici sostengono che l’errore cronico commesso con l’Afghanistan è stata la pretesa di esportare la democrazia. Non sarebbe giusto pensare di imporre un modello occidentale a popoli e nazioni che hanno tradizioni e costumi diversi.
Quindi non si può pretendere di imporre ed ottenere il rispetto dei diritti, delle libertà, della parità di genere, dell’istruzione, ect.
Galli della Loggia sul Corriere ha giustamente osservato che, se è così, diventa inutile continuare ad insistere con l’Egitto perché processi gli assassini di Regeni o liberi dal carcere il povero Patrik Zaki. Pretenderemo mica di convertire alla democrazia il regime egiziano?…
Altra osservazione interessante di Galli della Loggia: invece di decidere noi che la democrazia non va esportata bisognerebbe chiede ai diretti interessati se la vogliono no.
Pensiamo a cosa sta succedendo in Afghanistan con la presa del potere dei talebani: donne ridotte alla sharia, capo della polizia ucciso nel modo più barbaro, manifestanti che protestano presi a fucilate. Ovvio pensare che milioni di afghani sarebbe felici di scegliere la democrazia, cioè di veder garantito il loro diritto alla libertà.
In conclusione Ernesto Galli della Loggia spiega che cercare di esportare la democrazia è un dovere. La fesseria è giustificare la nostra impotenza sostenendo che non va nemmeno tentato di farlo.