Dopo aver fatto 13 gol in tre partite, l’ultima delle quali contro un Carpi in grande difficoltà, sulla carta pareva che Legnago potesse essere un altro terreno facile da conquistare, un altro stadio sul quale maramaldeggiare portando a casa un risultato rotondo a man bassa.
Non era così. Non è stato così. E in cuor nostro sapevamo tutti che quella dello stadio “Sandrini” sarebbe stata la partita più difficile. Contro una squadra che ha fatto di tutto per chiudere gli spazi e spegnere le bocche di fuoco biancoscudate, una su tutte Cosimo Chiricò, capace di andare a segno e di seminare il panico nell’area avversaria con estrema disinvoltura nelle prime tre uscite dopo il suo arrivo a Padova. Oggi il Legnago a Chiricò ha riservato una marcatura davvero “speciale”: l’esterno ha provato in tutti i modi a esibire i pezzi pregiati del suo repertorio ma si è trovato puntualmente la strada chiusa da uno, due a volte tre giocatori avversari. Succederà ancora e non solo su Chiricò: il Padova dovrà dunque essere bravo, lucido e paziente come è stato oggi nel cercare la via del gol, senza perdere la calma e senza farsi prendere dalla frenesia.
Sono particolarmente contenta oggi che il doppio vantaggio, sudatissimo ma meritato, sia arrivato per opera di due giocatori della vecchia guardia: il solito incontenibile Saber e “mitraglia” Santini, che è giunto a 7 gol personali giocando quasi sempre da subentrato. Perché se è vero da un lato che il mercato di gennaio ha alzato l’asticella della qualità della squadra è altrettanto innegabile che chi c’è sempre stato non ha mai smesso di dare il suo contributo e di contribuire ai vari successi che sono arrivati. Ronaldo, Saber, Della Latta, Pelagatti, Germano e anche Nicastro quando rientrerà, sono giocatori fondamentali in questa rosa.
E’ anche grazie a loro che oggi il Padova è tornato ad essere primo in classifica a +3.